Fui in un tempo in Conservatorio a Napoli... mà di questo non ne debbo fare menzione, ché di là fuggj dopo quattro mesi, e ritornai dal mio caro Masi.
A Roma si diplomò alla Congregazione di Santa Cecilia e iniziò a operare come cantante di chiesa e di teatro e come compositore di musica sacra. Nel 1800 debuttò come operista con Gli amanti ridicoli, ma il suo primo vero successo arrivò con Le Gelosie di Giorgio, farsa rappresentata a Bologna nel 1803, e fu consacrato sulla scena internazionale con Pamela nubile, farsa messa in scena il 12 aprile 1804, al Teatro San Benedetto di Venezia. Seguirono molte altre farse e opere buffe, fra le quali si ricordano Le Lagrime d'una vedova, Adelina, Cecchina suonatrice di ghironda, La Vedova delirante, Chi non risica non rosica, La Contessa di Colle Erboso, che vennero scritti per i teatri di Venezia, Bologna, Firenze, Vicenza, Roma, Milano e Torino. Compose numerose opere serie; tra queste fu molto applaudito il melodramma eroico I Baccanti di Roma, rappresentato il 14 gennaio 1816 a Venezia, al Teatro La Fenice, con Giovanni David e riscritto completamente per Trieste, con il titolo I Baccanali di Roma (giugno 1816).
Nella primavera del 1817, amareggiato dall'insuccesso del melodramma Rodrigo di Valenza alla Scala di Milano, diretto da Alessandro Rolla, con Carolina Bassi, Domenico Donzelli e Filippo Galli (basso), si recò a Barcellona, dove per una stagione e mezza fu direttore del Teatro de la Santa Cruz. Tornato in Italia nel 1819 dopo un breve soggiorno a Parigi, dal 1820 al 1823, fu attivo a Napoli come compositore d'opere e poi a Palermo come direttore del Teatro Carolino (Teatro Santa Cecilia), dal 1823 alla primavera del 1825, quando fu sostituito, forse a causa di una malattia, da Gaetano Donizetti. Riassunto l'incarico nel marzo del 1826, nel settembre dello stesso anno fu bandito per decreto reale da tutti i territori del Regno delle Due Sicilie, in quanto maestro venerabile di una loggia massonica palermitana. Dopo un breve soggiorno a Firenze, dove al Teatro della Pergola tenne la prima del dramma sacro di grande successo Jefte, a metà 1827 assunse l'incarico di maestro di cappella della Cattedrale di Novara, carica che tenne sino alla morte. In questo periodo rappresentò ancora i melodrammi Francesca di Rimini (1829) e Beniowski (1831) alla Fenice di Venezia (il primo per l'inaugurazione dei restauri del teatro con Giuditta Grisi, Marietta Brambilla e Giovanni Battista Verger e ripreso sia a Venezia sia a Brescia con grande successo), e Il Romito di Provenza (1831) alla Scala di Milano, produzione che esteticamente si stacca significativamente da quella precedente. Morì nel 1832 per aver trascurato una malattia polmonare.
Generali compose 56 opere, nonché svariate cantate e musica sacra. I suoi primi lavori, considerati moderni e stravaganti nel loro vigore, presentano una ricca orchestrazione e un'inusuale ricchezza armonica. Invece le sue ultime opere, come anche quelle di molti altri compositori suoi coevi, appaiono come palesi imitazioni di quelle di Rossini.
Egli era solito usare effetti drammatici nella sua musica, come il suo crescendo d'orchestra, del quale Rossini stesso in seguito si avvalse.
Il Romito di Provenza (melodramma, libretto di Felice Romani, 1831, Teatro alla Scala di Milano diretta da Rolla)
Beniowski (melodramma serio in 2 atti, libretto di Gaetano Rossi, 1831, Venezia)
L'Ozia (melodramma, rappresentazione postuma, libretto di Luigi Venturi, 1833, Firenze)
La Gabbia dei matti (farsa, rappresentazione postuma, 1833, Novara)
Compose anche numerose cantate, tra cui:
Il trionfo della verità (prologo, libretto di Francesco Ballani, 1800, Roma)
Omaggio della Città di Novara alle LL. MM. RR. Carlo Felice e Maria Cristina (cantata drammatica, libretto di Costantino Piccoli, 1828, Novara)
Note
^Masserano (BI), Archivio parrocchiale dell'Assunta, Stati d'anime, 1766 sgg., Frazione Mercandetti-Vico del Generale, Famiglia Mercandetti Generali, cc. non num.; Roma, Archivio parrocchiale di Sant'Andrea delle Fratte, Stati d'anime, 1780 sgg., Vicolo del Bufalo [...] a man dritta, Famiglia Generali, cc. non num.
Bibliografia
Costantino Piccoli, Elogio del Maestro di Cappella Pietro Generali. Preceduto da una lettera del Cavalier Giacomo Giovanetti al Cavalier Luigi Cibrario, Novara, Rasario, 1835.
François-Joseph Fétis, Biographie universelle des musiciens et bibliographie générale de la musique, Bruxelles, Meline, Cans et Co., 1837-1839.
(DE) Ludwig Schiedermair, Eine Autobiographie Pietro Generalis, in Festschrift zum 90. Geburtstage Sr. Exzellenz des Wirklichen Geheimen Rates Rochus Freiherrn von Liliencron, Leipzig, Breitkopf & Hartel, 1910, pp. 250–253.
(EN) James Freeman, Pietro Generali in Sicily, in «The Music Review», 34 (1973), n. 5 (8-9), pp. 231–240.
David J. Cranmer, “I baccanti di Roma”. A partial transcription and commentary upon British Museum MSS. ADD. 31,777-8, London, University of London, Musicology Dissertation, 1977
Contributi alla bibliografia di Pietro Generali. Saggi di A. Prudenza, G. Bustico, G. C. Barbavara, con postilla biografica e catalogo delle opere a cura di Alberto Galazzo, Biella, Associazione Pietro Generali, 1981.
Alberto Basso (direttore), Dizionario delle Musica e dei Musicisti: Le Biografie, 8 volumi, Torino, UTET, 1985-1988
(EN) Grove Music Online, Oxford: «Grove Music Online comprises the full text of The New Grove Dictionary of Music and Musicians, second edition, edited by Stanley Sadie and John Tyrrell (London, 2001), The New Grove Dictionary of Opera, edited by Stanley Sadie (London, 1992), and The New Grove Dictionary of Jazz, second edition, edited by Barry Kernfeld (London, 2002). Articles that have been updated since their appearance in print are date-stamped in the upper right corner of the screen».
Alberto Galazzo, Tra i barbassori e gli azzimati. Pietro Mercandetti Generali, 2 volumi, Magnano: Musica Antica a Magnano, 2009.