Palazzo della Missione

Palazzo della Missione
Veduta dal ponte Santa Trinita
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzopiazza de' Frescobaldi 1
Coordinate43°46′06.31″N 11°15′00.58″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
UsoSede dell’indirizzo Internazionale Linguistico e Scientifico del Liceo Statale “Niccolò Machiavelli”

Il palazzo della Missione è un edificio storico del centro di Firenze, situato in piazza de' Frescobaldi 1, all'imbocco del ponte di Santa Trinita, nel quartiere di Oltrarno. Occupa il sito dell'antico palazzo della famiglia Frescobaldi e il convento annesso alla chiesa di San Jacopo Soprarno. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Storia

La zona di San Jacopo Soprarno nella pianta del Buonsignori (1584)
Veduta della facciata presso il ponte Santa Trinita

Qui si trovava l'antico palazzo dei Frescobaldi, principale edificio dell'omonima famiglia che sorvegliava il ponte da essa finanziato, il ponte di Santa Trinita, prima in legno (1282) poi in muratura. Nella piazza i Frescobaldi possedevano anche una torre ed una loggia antistante il palazzo. Il prestigio della famiglia e del palazzo è testimoniato da i numerosi ospiti illustri all'epoca di Berto Frescobaldi e dei poeti Dino e suo figlio Matteo, dato che, come ricorda Dino Compagni nella sua Cronica, «lo spazio era grande, e il luogo sicuro»[1].

Così accadde nel 1301 con Carlo di Valois, inviato a Firenze da Bonifacio VIII quale paciere tra le fazioni dei Bianchi e dei Neri che, sempre per testimonianza del Compagni, proprio nella piazza antistante il palazzo avevano iniziato quella deprecata guerra civile che fu la rovina, tra gli altri, di Dante Alighieri.

Il palazzo fu incendiato nel Trecento, quindi ricostruito e poi alla fine del Cinquecento (1575) incorporato nel convento dei Canonici Regolari Agostiniani, annesso all'adiacente chiesa di Sant'Jacopo sopr'Arno. Nella pianta del Buonsignori (1584) l'edificio appare ridotto a un arcone appoggiato al convento. Gli Agostiniani trasformarono radicalmente la fabbrica su progetto dell'architetto cortonese Bernardino Radi, con un cantiere aperto attorno al 1640 e finanziato da Ferdinando II de' Medici, che portò a definire sia i due prospetti sia il grande cortile. Nel 1703, per volere di Cosimo III, l'ordine fu soppresso e nel convento subentrarono i Padri della Congregazione della Missione di san Vincenzo de' Paoli (detti a Firenze "Barbetti" per la foggia della barba col pizzo alla francese, o "cuculi" perché come l'uccello avevano occupato il nido d'altri[2]), provenienti da Roma. Per esigenze di spazio nel 1709 il palazzo fu ampliato con l'aggiunta di un terzo piano. La famiglia Frescobaldi allora si era nel frattempo spostata in varie proprietà, tra cui spiccava soprattutto un nuovo palazzo Frescobaldi in via Santo Spirito, edificato nel Seicento[3].

Soppresso il convento nel 1808[4], venne ripristinato nel 1816, ospitando un istituto scolastico, il Reale Istituto Superiore di Magistero Femminile. Fu quindi occupato dal Governo italiano e passato al demanio dello Stato nel 1866. In questo stesso anno, dopo alcuni lavori di adeguamento diretti da Giuseppe Castellazzi e Francesco Mazzei, essendo assurta Firenze a Capitale d'Italia (1865-1871), buona parte dell'edificio fu occupato dagli uffici del Ministero della Marina ("perché avesse percezione dell'acqua")[3].

Successivamente il palazzo conobbe un periodo di incuria (testimoniato da varie fotografie di inizio Novecento) fino ad un radicale intervento di restauro condotto dal novembre 1914 al 1915 al prospetto principale (con sostituzione degli elementi lapidei deteriorati), e dal 1938 a quello prospiciente il corso dell'Arno, in questo caso con la riapertura dei finestroni precedentemente tamponati[3].

Attualmente l'edificio - negli anni venti e trenta del Novecento sede della Scuola normale Massimina Rossellini (Pucci) - è stato occupato in anni recenti dall'Istituto Magistrale Gino Capponi. Oggi il palazzo funge da succursale per l’indirizzo Internazionale Linguistico e Scientifico del vicino Liceo Statale Niccolò Machiavelli, ospitato in palazzo Rinuccini.

La facciata che guarda l'Arno è stata restaurata tra il maggio 2002 e il febbraio 2003 dalla SIRE Costruzioni su commissione della Provincia di Firenze[3].

Descrizione

Il portale

Nonostante l'originaria destinazione a sede religiosa, l'edificio si presenta con caratteristiche proprie dell'architettura civile seicentesca, sostanzialmente riconducibili al progetto del poco conosciuto Bernardino Radi, che tuttavia qui rivela «una spiccata originalità linguistica e un'attenta ricerca formale, affidata a episodi plastici di felice invenzione, unici nel panorama cittadino. Come tali sono riconoscibili gli elementi che scandiscono l'elegante prospetto del palazzo: l'inconsueta sequenza verticale formata da finestra rettangolare al piano terreno, finestrella del mezzanino e nicchia ovale; il maestoso portale, ridondante assemblaggio di partiti architettonici e decorativi; le incorniciature delle finestre, dal prezioso e ricercato disegno» ([5].

Più in particolare, il prospetto sulla piazza presenta cantoni in bugnato piatto e si qualifica per il grande portone centrale coronato dall'effigie del Salvatore, attorniato dalle palle medicee e dai rami di rovere, emblema dei duchi di Urbino, con allusione al matrimonio tra Ferdinando II de' Medici e Vittoria della Rovere. Nelle nicchie che si dispongono sulla facciata sono poi i busti in marmo di Ferdinando I, Cosimo II e Ferdinando II, di Antonio Novelli (ante 1661), e di Cosimo III, opera di Carlo Andrea Marcellini (1721)[3].

Sulla facciata, nello spazio fra l'arco e il timpano del portale, è una lapide in memoria della munificenza di Ferdinando II che, come abbiamo detto, contribuì largamente alle spese per la costruzione del convento[6]. Sempre sulla facciata sono altre lapidi poste dal Comune a ricordare sia la destinazione dell'edificio quale Ministero della Marina, sia le vicende relative alla ricostruzione del vicino ponte di Santa Trinita[3].

FERDINANDI SECVNDI
MAGNI ETRVRIAE DVCIS
FEOLICISSIMO OMINE
CANONICI REG  · S · SALVAT
AD AMPLIOREM FORMAM
LAPIDEM SVPPLANTARVM

Traduzione: «Ferdinando II, granduca di Toscana, con ottimo presagio, i canonici regolari del Santo Salvatore a forme più ampie la pietra provvide».


IL MINISTERO DELLA MARINA
EBBE SEDE IN QVESTO PALAZZO
ESSENDO FIRENZE CAPITALE D'ITALIA

IL COMVNE DI FIRENZE
AVSPICE LA LEGA NAVALE ITALIANA
FESTA DELLO STATVTO 1936-XIV

Un'altra lapide elenca tutti coloro che si batterono perché il ponte Santa Trinita fosse ricostruito "dov'era e com'era", tramite un comitato presieduto dall'antiquario Luigi Bellini.

COSTRUITO DA BARTOLOMMEO AMMANNATI NEL 1569 - DISTRVTTO
DA MINE TEDESCHE NELLA NOTTE SVL 4 AGOSTO 1944 - IL PONTE
A SANTA TRINITA DAL 1955 AL 1957 FV RICOSTRUITO COM'ERA
SOTTO LA DIREZIONE DELL'INGEGNERE EMILIO BRIZZI E DELL'ARCHI-
TETTO RICCARDO GIZDVULICH · A CURA DEL MINISTERO DEI LL. PVBBLICI.
CONTRIBVIRONO ALLA SPESA IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRV-
ZIONE
 · IL COMVNE DI FIRENZE · VN COMITATO PROMOSSO DA LVIGI
BELLINI E PRESIEDVTO DA BERNARDO BERENSON.

__

OBLATORIE COLLABORATORI MAGGIORI FVRONO:
ALDO ANGELINI · MAX ASCOLI · L'ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI · L'AZIENDA AVTO-
NOMA DEL TVRISMO · LA BANCA COMMERCIALE · LA [BANCA D'AMERICA E D'ITALIA ·
ALFREDO BARBACCI · PIERO BARGELLINI · LANDO BARTOLI · ALBERTO BIGAZZI · LA
CAMERA DI COMMERCIO · LA CASSA DI RISPARMIO · PAOLO CHERVBELLI · ALESSAN-
DRO CONTIN BONACOSSI
 · GIVSEPPE DE MICHELI · MARIO FABIANI · GIVLIA FALK
DEVOTO · LA FONDAZIONE KRESS · RAFFAELLO FRANCHI · VALFRÈ FRANCHINI · GV-
GLIELMO GALLETTI DI SANT'IPPOLITO · OSCAR GALLO · CLARENCE HOBLITZELLE ·
GIORGIO LA PIRA · GVALTIERO LORIA · GIUSEPPE MARANDO · CARLO E GIVLIO MAR-
CHI · GVIDO MINVTELLI · PIETRO PAGNINI · ROBERTO PAPI · ROBERTO PAPINI · GIOVAN-
NI POGGI
 · CARLO LVDOVICO RAGGHIANTI · I FRATELLI ROSSELLI · FILIPPO ROSSI · TAN-
CREDO TANCREDI · L'VNIONE COMMERCIANTI · MARIO VANNINI PARENTI · ARMANDO
VENÈ · RENATO ZAVATARO

IL COMITATO PER LA RICOSTRUZIONE DEL PONTE

Il prospetto sul fiume, leggermente concavo al centro, ha finestre di fogge e dimensioni diverse e due ordini di grandi aperture centinate e balaustrate. All'interno, sulle pareti dell'antico refettorio (ora palestra), realizzato su disegno di Giovanni Battista Foggini tra il 1720 e il 1721, sono visibili due affreschi raffiguranti la Lavanda dei piedi e l'Apparizione sul lago di Tiberiade, di Niccolò Lapi con quadrature di Rinaldo Botti[3].

Note

  1. ^ Dino Compagni, Cronica, Libro II, 9
  2. ^ Bargellini-Guarniri, cit., p. 96.
  3. ^ a b c d e f g Schede web Paolini
  4. ^ I Vincenzioani approdarono poi alla chiesa di San Giuseppino in via Santa Caterina d'Alessandria.
  5. ^ Rosamaria Martellacci in Firenze 1992.
  6. ^ Tutte le iscrizioni si trovano trascritte nel repertorio di Francesco Bigazzi.

Bibliografia

Una finestra
Decorazione del portale
Prospetto interno del cortile
  • Giuseppe Zocchi, Scelta di XXIV vedute delle principali Contrade, Piazze, Chiese e Palazzi della Città di Firenze, Firenze, appresso Giuseppe Allegrini, 1744, tav. VI;
  • Ristretto delle cose più notabili della città di Firenze del dottor Raffaello del Bruno, Firenze, Moucke, 1757, p. 148;
  • Gaetano Cambiagi, L'antiquario fiorentino; o sia, Guida per osservar con metodo le cose notabili della città di Firenze, Firenze, Stamperia Imperiale, 1765, pp. 235-236;
  • Gaetano Cambiagi, L'antiquario fiorentino o sia Guida per osservar con metodo le cose notabili della città di Firenze, Firenze, Stamperia Granducale, 1771, pp. 246-247;
  • Gaetano Cambiagi, L'antiquario fiorentino, o sia, Guida per osservar con metodo le cose notabili della citta di Firenze, Firenze, Stamperia Granducale, 1781, p. 224;
  • Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, pp. 739-742, n. 371;
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 252, n. 630;
  • Nuova Guida Di Firenze, Firenze, Editore Ricci, 1845, pp. 250-251;
  • Giuseppe Formigli, Guida per la città di Firenze e suoi contorni, nuova edizione corretta ed accresciuta, Firenze, Carini e Formigli, 1849, pp. 215-216;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, 1880, pp. 68-71;
  • Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell’Arte della Stampa, 1886, pp. 110-111;
  • Ricordi di Architettura. Raccolta di ricordi d'arte antica e moderna e di misurazione di monumenti, serie II, II, 1891, tavv. I-IV (Antico);
  • Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 251;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1909) 1908, p. 8;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 268;
  • Un restauro necessario, in "Arte e Storia", XXXI, 1912, 2, pp. 68-69;
  • Per la facciata dell'ex convento dei Missionari, in "Arte e Storia", XXXI, 1912, 4, p. 131;
  • La facciata del palazzo de' Missionari, in "Arte e Storia", XXXI, 1912, 5, p. 163;
  • Il Palazzo dei Missionari, in "Arte e Storia", XXXI, 1912, 11, p. 352;
  • I lavori della Commissione municipale di Belle Arti, in "Arte e Storia", XXXIV, 1915, 1, pp. 22-23;
  • Restauri di monumenti, in "Arte e Storia", XXXIV, 1915, 8, pp. 250-251;
  • Luigi Vittorio Bertarelli, Italia Centrale, II, Firenze, Siena, Perugia, Assisi, Milano, Touring Club Italiano, 1922, p. 164;
  • Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 308, n. LXVII;
  • Luigi Vittorio Bertarelli, Firenze e dintorni, Milano, Touring Club Italiano, 1937, p. 282;
  • Importanti restauri ad alcuni palazzi fiorentini, in "La Nazione", 9 marzo 1938;
  • Ettore Allodoli, Arturo Jahn Rusconi, Firenze e dintorni, Roma, Istituto Poligrafico e Libreria dello Stato, 1950, p. 161;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 268;
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  • Carlo Cresti, Luigi Zangheri, Architetti e ingegneri nella Firenze dell’Ottocento, Firenze, Uniedit, 1978, p. 53;
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  • Giuseppe Zocchi, Vedute di Firenze e della Toscana, a cura di Rainer Michael Mason, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1981, pp. 42-43;
  • Piero Roselli, Osanna Fantozzi Micali, Brunella Ragoni, Elisa Spilotros, Nascita di una capitale: Firenze, settembre 1864 / giugno 1865, Firenze, Alinea, 1985, p. 56, n. 12;
  • Carlo Cresti, L'architettura del Seicento a Firenze, Roma, Newton Compton, 1990, pp. 144-154;
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  • Loris Macci, Valeria Orgera, Architettura e civiltà delle torri. Torri e famiglie nella Firenze medievale, Firenze, Edifir, 1994, p. 176;
  • Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, con scritti di Janet Ross e Antonio Fredianelli, Firenze, Le Lettere, 1995, pp. 134-135;
  • Guido Zucconi, Firenze. Guida all’architettura, con un saggio di Pietro Ruschi, Verona, Arsenale Editrice, 1995, p. 103, n. 154;
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, I, p. 264;
  • Franco Cesati, Le piazze di Firenze. Storia, arte, folclore e personaggi che hanno reso famosi i duecento palcoscenici storici della città più amata nel mondo, Roma, Newton & Compton editori, 2005, p. 96;
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 445;
  • Francesca Parrini in Atlante del Barocco in Italia. Toscana / 1. Firenze e il Granducato. Province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, a cura di Mario Bevilacqua e Giuseppina Carla Romby, Roma, De Luca Editori d’Arte, 2007, pp. 400-402, n. 68;
  • Lia Invernizi, Roberto Lunardi, Oretta Sabbatini, Il rimembrar delle passate cose. Memorie epigrafiche fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, I, pp. 195-196, nn. 170-171.
  • Margherita Cricchio, Sul ponte a Santa Trinita: il complesso di San Jacopo sopr'Arno, in Architettura eremitica. Sistemi progettuali e paesaggi culturali, atti del terzo convegno internazionale di studi (Camaldoli, 21-23 settembre 2012) a cura di Stefano Bertocci, Firenze, Edifir, 2012, pp. 400-405;
  • Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 474-475;
  • Ex convento di S. Iacopo dei Barbetti, in Giuseppina Carla Romby, Carla Sodini, Firenze militare negli anni della capitale (1865-1871), Firenze, Angelo Pontecorboli, 2018, pp. 137-141.

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