Il nome deriva da nux, che significa "noce" come il termine nogara nella lingua veneta che arriva fin qui grazie alla Serenissima.
Storia
Le prime notizie di Nogaredo risalgono all'XI secolo, la sua storia è principalmente legata alla dinastia Lodron.
Nel 1456 Giorgio Lodron e Pietro Lodron conquistano ai Castelbarco i castelli di Castellano e di Castelnuovo di Noarna, incorporando anche Nogaredo nel Feudo di Castellano-Castelnuovo.
Nogaredo sarà una delle sedi centrali, dopo Castellano del feudo lodronico, che cesserà di esistere nel 1703.
Il palazzo Lodron è una delle principali fonti storiche che riconducono al passato di Nogaredo, esso era la sede del tribunale dell'inquisizione che nel 1647 tenne uno degli ultimi processi alle streghe in Trentino: vi furono condanne per stregoneria e per essere causa di malattie. Queste vicende vengono ricordate annualmente con la manifestazione “Calendimaggio delle strie”.
Anche se l'influenza lodroniana fu grande, il popolo di Nogaredo riuscì ad adottare, nel 1760, uno statuto dei capi famiglia che fu reso esecutivo grazie all'approvazione da parte del conte Ernesto Maria Lodron. La carta di regola fu poi proibita sotto il dominio austriaco in quanto considerata “illecita combriccola di popolo”.
Nel 1929 il comune viene soppresso e i suoi territori aggregati al comune di Villa Lagarina; nel 1955 il comune viene ricostituito comprendendo anche i territori degli ex comuni di Noarna e Sasso (Censimento 1951: pop. res. 1249)[5].
Simboli
Stemma
Lo stemma è stato approvato con D.G.P. del 27 gennaio 1984n. 1139/2-B.[6]
«D'azzurro, all'albero di noce al naturale, nascente da prato verde, accostato dalle lettere maiuscole C N. Corona: Murale di Comune. Ornamenti a destra una fronda d’alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale legate da un nastro annodato, a strisce argento e rosso bordeaux.[7]»
Gonfalone
Il gonfalone è stato approvato con D.G.P. del 6 febbraio 1987, n. 671.[8]
«Vessillo rettangolare del rapporto di 2 a 1 appeso ad un bilico il cui drappo rettangolare rosso carminio sarà caricato al centro dello stemma comunale sovrastato dalla scritta d'oro disposta ad arco su tre righe "Comune di Nogaredo". Il tutto sostenuto da un'asta foderata in velluto rosso carminio, ornata di un nastro a spirale, il cui bilico sarà appeso mediante un cordone terminante a nappe, il tutto dorato.[7]»
La piazza centrale si trova tra case storiche, ristrutturate ed ha subito dei modifiche in tempi recenti. La fontana che stava nel centro è stata ristrutturata e spostata nel retro dell'edificio sede del comune
Calendimaggio, festa tradizionale che si differenzia dalle altre simili in Italia per il suo richiamo esplicito alle strie (le streghe).[9][10] Durante la manifestazione viene aperta la residenza dei Lodron, a lungo signori di Castel Noarna. Proprio durante il loro dominio si consumò in quel maniero, nel XVII secolo, la tragica vicenda del processo alle streghe, ricordato e fortemente criticato anche da Girolamo Tartarotti. In tale occasione trovarono la morte otto donne.
Comun Comunale, che richiama il periodo medievale e la regola feudale, istituita nel XII secolo. In questa manifestazione i sette comuni della destra Adige della Vallagarina (Isera, Villa Lagarina, Pomarolo, Nomi, Aldeno, Cimone e Nogaredo) si sfidano in giochi che richiamano competizioni storiche e la manifestazione si svolge a rotazione in uno dei comuni partecipanti.[11][12]
^Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000, ISBN 88-458-0574-3.
^Approvazione dello stemma del Comune di Nogaredo, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 10 del 28/02/1984, p. 507.
^ab Comune di Nogaredo, Statuto comunale (PDF). URL consultato il 23 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2021).
^Approvazione gonfalone del Comune di Nogaredo, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige suppl. n. 1 al n. 20 del 05/05/1987, pp. 2-3.