Inoltre, ad Andalo si trova un piccolo lago di origine carsica, periodico, senza immissari e senza emissari visibili, la cui superficie può variare notevolmente a seconda delle precipitazioni.
Posto ad un'altitudine di 989 m s.l.m. in una distesa tra Andalo e le falde del Piz Galìn, si estende in direzione nord-sud, con una lunghezza media di circa 1,5 km e una larghezza di massima di 360 metri. La profondità massima è di 13 metri.
Raggiunge la massima estensione in primavera, con il disgelo. Raggiunto il livello massimo, l'acqua superflua si riversa nel lago di Molveno attraverso il rio Lambin. Intorno al lago c'è una stradina di mattoncini bianchi dove si può passeggiare o andare in bici d'estate e praticare lo sci di fondo d'inverno fino alle ore 21:00, grazie al sistema di illuminazione.
Storia
Il centro, di origine medievale, era un tempo caratterizzato dalla suddivisione in quattordici masi (Bortolon, Cadìn, Casa Nova, Clamer, Doss, Fovo, Ghezzi, Melchiori, Monech, Pegorar, Perli, Ponte , Roni e Toscana). Tale caratteristica è in parte riconoscibile ancora oggi, sebbene i masi si siano quasi interamente ricongiunti a seguito del considerevole sviluppo urbanistico del paese (ad esclusione del Maso Pegorar e maso Doss che rimangono ad oggi ancora visibilmente distaccati dal resto del paese, in posizione panoramica).
A partire dalla metà del XX secolo, il paese di Andalo ha conosciuto un notevole sviluppo turistico, diventando in breve un luogo di villeggiatura di primaria importanza. Gli impianti di risalita della Paganella e le numerose strutture ricettive ne fanno una delle località trentine più frequentate sia durante la stagione invernale che estiva.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concesso con decreto del presidente della Giunta provinciale del 18 marzo 1988, n. 2539.[6]
Stemma
«D'argento all'orso del Brenta passante al naturale. Corona: Civica di Comune, d'argento.
Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttata di rosso, a sinistra una fronda di quercia ghiandifera al naturale, il tutto legato da un nastro d'argento di rosso e di verde.»
Gonfalone
«Vessillo partito di bianco e di verde rabescato e bordato d'argento, caricato dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti e sottostante la scritta, in argento: "Comune di Andalo". Il tutto sarà appeso ad un bilico, unito all'asta cimata di freccia, con cordoni argentei ed analoghe nappe.»
Monumenti e luoghi d'interesse
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Secondo i dati ISTAT[8] al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 58 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Nel 1928 il comune fu soppresso e i suoi territori aggregati al comune di Molveno; nel 1947 il comune fu ricostituito (Censimento 1936: pop. res. 817)[11].
La squadra del Real Paganella calcio a 5 rappresentava sia il comune di Fai della Paganella sia quello di Andalo ed ha anche una formazione femminile, la società milita nel campionato di Serie C2 trentina. La squadra si è sciolta dopo la stagione 2015/2016 ed in parte si è unita alla squadra Altopiano Paganella.
La squadra Altopiano Paganella (colori sociali: bianco e verde) raggruppa giovani calciatori dei paesi limitrofi e partecipa ai campionati provinciali con tutte le categorie giovanili, dai primi calci agli juniores. Inoltre dalla stagione calcistica 2015/16 ha iscritto una formazione di calcio a 5 al campionato di Serie D trentino.
Ciclismo
Nel 1973 Andalo è stata sede di arrivo di una tappa del Giro d'Italia che vide il successo di Eddy Merckx, dominatore di quell'edizione del Giro.
^ Carla Marcato, Àndalo, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 28.
^Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
^Adozione stemma e gonfalone del Comune di Andalo, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 19 del 26/04/1988, pp. 1538-1540.