Debutta tra i professionisti nel 1989 nelle file dell'Alfa Lum, la squadra di Primo Franchini. Nel 1989 stupisce tutti al campionato del mondo di Chambéry dove, pur essendo un neoprofessionista, conclude al secondo posto, battuto solamente da Greg LeMond. Va nuovamente vicino al successo iridato al campionato del mondo di Benidorm del 1992, dove si piazza terzo superato in volata da Gianni Bugno e Laurent Jalabert. Nel 1990 si laurea campione sovietico e nel 1993 e 2001 campione russo.
Ha partecipato undici volte al Giro d'Italia concludendolo in sette occasioni, e conquistando quattro tappe, la maglia azzurra della Classifica intergiro e la maglia ciclamino della classifica a punti. In sei partecipazioni al Tour de France, concluso tre volte, si è aggiudicato quattro tappe riuscendo anche a vincere sul traguardo degli Champs-Élysées a Parigi. Ha concluso una sola volta la Vuelta a España in tre partecipazioni e centrato una vittoria di tappa.
Si è imposto in corse prestigiose come la Coppa Agostoni, il Giro dell'Emilia e due volte nella Coppa Sabatini ma non ha mai vinto una grande classica, pur riuscendo a salire sul gradino basso del podio dell'Amstel Gold Race nell'edizione 1992. Si è ritirato dall'attività agonistica nel 2006, a 40 anni. In diciotto stagioni da professionista ha vinto 38 corse su strada.
Nel 2007 inizia l'attività di direttore sportivo alla Tinkoff Credit Systems e nel 2009 passa nel Team Katusha, neonata squadra russa iscritta all'UCI ProTour, rimasta poi attiva per undici stagioni, fino a fine 2019[3]. Dal 2020 è direttore sportivo del team Gazprom-RusVelo.