Il territorio si estende su 681 km² ed è suddiviso in 58 parrocchie raggruppate in 3 vicarie: Fabriano, Matelica-Cerreto d'Esi e Sassoferrato-Genga; e 10 zone pastorali: Fabriano, Matelica, Argignano-Collamato, Cerreto d'Esi-Albacina, Genga, montagna, San Nicolò, Sassoferrato I, Sassoferrato II, valle del Giano.
Istituti religiosi
Nel 2017 la diocesi comprendeva i seguenti ordini e istituti religiosi:
Nel concistoro del 4 novembre 1728 fu decisa l'erezione della diocesi di Fabriano[1], sancita da una bolla di papa Benedetto XIII del 15 novembre successivo, con la quale il pontefice concesse a Fabriano il titolo di città e la dignità di sede vescovile ed eresse la chiesa di San Venanzio in cattedrale: la diocesi di Fabriano venne unita aeque principaliter a quella di Camerino, da cui il territorio era stato ricavato.
L'unione di Fabriano con Camerino fu tuttavia controversa; la Congregazione Concistoriale dovette intervenire nel 1732 per ribadire la cattedralità della chiesa di Fabriano. Questo non bastò per ridurre «le discordie tra le due diocesi, anzi crescendo queste con grave scandalo e vergogna».[2] La Santa Sede dovette perciò intervenire per porvi rimedio.
Infatti, l'8 luglio 1785Pio VI, con la bolla Saepe factum est, restaurò l'antica sede vescovile di Matelica, con territorio sottratto a quello di Camerino, e la unì aeque principaliter alla diocesi di Fabriano, a sua volta separata da quella camerte: contestualmente le due diocesi furono dichiarate immediatamente soggette alla Santa Sede. Da questo momento inizia il percorso comune fra le due diocesi che dura tuttora.
Tra Ottocento e Novecento, Fabriano conobbe episodi di violenza anticlericale e massonica, come l'attentato in duomo al predicatore delle missioni il gesuita Egidi nel 1879, oppure quando nel 1891 i pellegrinaggi a Loreto furono vietati per motivi di igiene; oppure quando nel 1911 fu organizzato un assalto contro la processione del Corpus Domini e il vescovo Pietro Zanolini dovette rifugiarsi con l'ostensorio nel primo portone aperto.
L'8 settembre 1954, con la lettera apostolicaMagno afficimur, papa Pio XII proclamò la Beata Maria Vergine, venerata popolarmente con il titolo di "Madonna del Buon Gesù", e San Giovanni Battista, patroni della diocesi e della città di Fabriano.[3]
Il 30 settembre 1986, con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i vescovi, è stata stabilita la plena unione delle due diocesi e la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome di Fabriano-Matelica[5].
^Segretario generale della CEI dal 28 settembre 2018, dopo aver rinunciato alla diocesi è rimasto amministratore apostolico fino al 26 luglio 2019. Il 7 maggio 2022 è stato nominato vescovo di Velletri-Segni.
^Già amministratore apostolico dal 26 luglio 2019 all'8 settembre 2020, giorno del suo ingresso in diocesi.