La diocesi di Bergamo (in latino Dioecesis Bergomensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Milano appartenente alla regione ecclesiastica Lombardia. Nel 2022 contava 935 168 battezzati su 990 729 abitanti. È retta dal vescovo Francesco Beschi.
Il santo patrono della città e della diocesi è sant'Alessandro. I santi Fermo e Rustico, Ambrogio, Gregorio Barbarigo, Grata e la Madonna delle Grazie di Ardesio sono compatroni della diocesi.
La diocesi di Bergamo comprende circa 4⁄5 della provincia di Bergamo escludendo alcuni comuni dell'alto Sebino (Lovere, Costa Volpino e Rogno) nonché il comune di Palosco che appartengono alla diocesi di Brescia, tutte le parrocchie della Gera d'Adda e della bassa, poste a sud del Fosso bergamasco, che appartengono all'arcidiocesi di Milano (Treviglio) e alla diocesi di Cremona (tra cui Caravaggio). Appartengono alla diocesi di Bergamo anche il comune di Paratico, in provincia di Brescia, e le parrocchie dei comuni di Calolziocorte, Carenno, Erve, Monte Marenzo e Vercurago, in provincia di Lecco.
Le parrocchie del vicariato di Calolzio-Caprino e alcune parrocchie appartenenti ai vicariati di Branzi-Santa Brigida e di San Giovanni Bianco-Sottochiesa seguono il rito ambrosiano invece di quello romano, usufruendo del vecchio lezionario sino al 13 novembre 2010.
I confini occidentali della diocesi hanno una precisa radice storica, corrispondendo al confine internazionale fra la Repubblica di Venezia e la Lombardia austriaca in vigore nel 1787: in quell'anno infatti entrò in vigore un trattato fra il Senato Veneto e l'imperatore Giuseppe II che includeva il principio, divenuto comune nei secoli successivi, che vedeva con sfavore la permanenza di diocesi transnazionali, e ciò comportò un generale spostamento ad ovest del confine con l'arcidiocesi di Milano, in precedenza molto più favorevole a quest'ultima. Fa eccezione solo la parrocchia di Vedeseta, meneghina politicamente fino all'arrivo di Napoleone ed ecclesiasticamente fino al 1995, la parrocchia di Brumano che lo fu politicamente fino alla proclamazione del Lombardo-Veneto ed ecclesiasticamente fino al 2006, e la parrocchia di Pagazzano, anch'essa all'epoca politicamente milanese, ma ecclesiasticamente sottoposta a un particolare condominio cremonese-pavese di antichissima motivazione: quando nell'Ottocento si decise di risolvere tali retaggi medievali, si pensò di normalizzare anche religiosamente un comune divenuto nel frattempo amministrativamente bergamasco.[1]
La diocesi comprende i seguenti comuni: Bergamo, Gandosso, Serina, Sorisole, Azzano San Paolo, San Paolo d'Argon, Algua, Calolziocorte, Albino, Ponte San Pietro, San Pellegrino Terme, Paladina, Castione della Presolana, Gorle, Grone, Alzano Lombardo, Martinengo, Capriate San Gervasio, Cortenuova, Grassobbio, Mapello, Villongo, Viadanica, Ornica, Verdellino, Cazzano Sant'Andrea, Bracca, Fino del Monte, Mornico al Serio, Premolo, Dalmine, Strozza, Suisio, Villa d'Adda, Zandobbio, Oneta, Berbenno, Vedeseta, Sedrina, Caprino Bergamasco, Nembro, Olmo al Brembo, Piario, Sovere, Valbondione, Seriate, Peia, Villa di Serio, Brumano, Almenno San Bartolomeo, Gromo, Branzi, Cassiglio, Colere, Filago, Oltre il Colle, Songavazzo, Ubiale Clanezzo, Colzate, Sant'Omobono Terme, Vertova, Luzzana, Roncola, Santa Brigida, Palazzago, Pontida, Pognano, Parzanica, Gerosa, Bonate Sotto, Villa d'Almè, Montello, Costa Serina, Pedrengo, Bonate Sopra, Calusco d'Adda, San Giovanni Bianco, Solto Collina, Torre de' Roveri, Gandino, Piazzatorre, Averara, Castro, Taleggio, Ardesio, Boltiere, Costa di Mezzate, Credaro, Endine Gaiano, Fiorano al Serio, Orio al Serio, Treviolo, Solza, Villa d'Ogna, Bagnatica, Carona, Casnigo, Dossena, Fuipiano Valle Imagna, Madone, Cavernago, Mezzoldo, Mozzo, Zogno, Predore, Scanzorosciate, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Stezzano, Telgate, Vigano San Martino, Brembilla, Almè, Clusone, Torre de' Busi, Cisano Bergamasco, Cenate Sopra, Lurano, Ghisalba, Casazza, Capizzone, Castelli Calepio, Rovetta, Fara Olivana con Sola, una porzione del comune di Isso nella località di Sola[2][3], Pradalunga, Foresto Sparso, Valsecca, Brusaporto, Cusio, Ponte Nossa, Brembate di Sopra, Calcinate, Camerata Cornello, Chiuduno, Cologno al Serio, Curno, Erve, Foppolo, Locatello, Medolago, Paratico, Piazzolo, Ranzanico, Valtorta, Vilminore di Scalve, Romano di Lombardia, Gazzaniga, Borgo di Terzo, Valgoglio, Carenno, Tavernola Bergamasca, Cenate Sotto, Carvico, Entratico, Piazza Brembana, Torre Boldone, Moio de' Calvi, Bedulita, Leffe, Ponteranica, Riva di Solto, Cividate al Piano, Zanica, Carobbio degli Angeli, Gorlago, Monte Marenzo, Chignolo d'Isola, Cornalba, Parre, Trescore Balneario, Adrara San Rocco, Barzana, Bianzano, Comun Nuovo, Almenno San Salvatore, Cerete, Bottanuco, Gaverina Terme, Terno d'Isola, Ambivere, Cene, Osio Sopra, Osio Sotto, Schilpario, Vercurago, Lallio, Oltressenda Alta, Valbrembo, Fonteno, Berzo San Fermo, Azzone, Bariano, Spirano, Aviatico, Ciserano, Isola di Fondra, Pagazzano, Urgnano, Spinone al Lago, Valleve, Levate, Roncobello, Rota d'Imagna, Blello, Albano Sant'Alessandro, Monasterolo del Castello, Morengo, Bossico.
Sede vescovile è la città di Bergamo, dove si trova la cattedrale di Sant'Alessandro.
Le 390 parrocchie della diocesi fino al 2018 sono state raggruppate in 25 vicariati foranei e in 3 vicariati urbani.
Vicariati urbani e parrocchie:
Le parrocchie della diocesi dal 2018 sono raggruppate in 13 comunità ecclesiali territoriali (CET), ognuna a sua volta suddivisa in fraternità presbiterali che vanno da 1 a 3.[4]
La diocesi fu eretta con ogni probabilità nel IV secolo. È accertata la presenza del secondo vescovo Viatore al sinodo di Sardica del 343[5]. Primo vescovo storicamente documentato è un anonimo (forse Dominatore), terzo vescovo della diocesi, che fu consacrato dal vescovo di Milano sant'Ambrogio.
Nel Medioevo Bergamo ebbe due cattedrali: sant'Alessandro e san Vincenzo. Quest'anomala situazione, attestata già nel IX secolo, produsse per secoli dissidi tra i due capitoli. Nel 1190, grazie all'opera del vescovo Lanfranco, i canonici di una cattedrale lo diventarono anche dell'altra e il patrimonio venne unito, custodito in parte in una, in parte nell'altra cattedrale; ciò non bastò e i dissidi rimasero[6]. Nel 1561 i veneziani distrussero per la costruzione delle mura l'antica cattedrale di Sant'Alessandro. All'inizio del XVII secolo il vescovo Giovanni Emo riunì i canonici e infine il vescovo san Gregorio Barbarigo ottenne da papa Innocenzo XI la bolla Exponi nobis del 18 agosto 1697[7], che stabiliva un'unica cattedrale, dedicando a sant'Alessandro quella che era stata san Vincenzo, e un unico capitolo.
Il capitolo dei canonici aveva il diritto di governare la diocesi nei periodi di sede vacante e di eleggere il nuovo vescovo; questo fino al 1251, quando per la prima volta, in occasione dell'elezione di Algisio da Rosciate, fu il papa stesso ad assumersi questa prerogativa.
Le indicazioni del Concilio di Trento trovarono a Bergamo immediata applicazione: il seminario diocesano vi fu istituito dal vescovo Federico Corner il 1º ottobre 1567; si trattava del settimo seminario in Italia e nel mondo. Fu trasferito in diversi edifici nel 1572, poi ancora nel 1821 e negli anni sessanta.
Nel 1820 tornava alla diocesi di Bergamo la parrocchia di Pagazzano dopo oltre sei secoli sotto la giurisdizione della diocesi di Pavia.[8]
Nel 1873 il vescovo Pietro Luigi Speranza volle assicurare una presenza sacerdotale nelle molte frazioni di montagna. A tale scopo istituì un seminario a uopo, in cui uomini anziani, vedovi o celibi, ricevevano una formazione rudimentale. In quindici anni furono ordinati centocinquanta presbiteri, ma nel 1888 l'iniziativa fu interrotta, perché il popolo disprezzava questi sacerdoti per la loro insufficiente formazione.[9]
Dall'8 al 12 settembre 1920 Bergamo ospitò il sesto Congresso eucaristico nazionale italiano.
Il 22 febbraio 2024, in forza del decreto Quo aptius christifidelium del dicastero per i vescovi,[10] ha acquisito dalla diocesi di Brescia la parrocchia di Bossico,[11] già affidata in convenzione alla cura pastorale della diocesi di Bergamo dall'estate 2014.[12]
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 990 729 persone contava 935 168 battezzati, corrispondenti al 94,4% del totale.
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