Carlo Conti (Roma, 28 agosto 1556 – Roma, 3 dicembre 1615) è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano.
Biografia
Apparteneva alla famiglia aristocratica dei conti di Poli, che aveva già dato alla Chiesa tre papi (un quarto sarebbe arrivato in seguito) e numerosi cardinali.[1] Era figlio secondogenito del duca Torquato I Conti e della duchessa Violante Farnese, Suoi fratelli furono Lotario, II Conti, e Appio II Conti, generale dell'armata delle Fiandre. Studiò a Roma al Collegio Germanico e poi a Perugia dove si addottorò in utroque iure.
Durante il pontificato di papa Gregorio XIII entrò come referendario nel Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, nel 1581 divenne vice-legato a Viterbo e nel 1585 governatore di Rimini e di Camerino.
Il 1º luglio 1585 papa Sisto V lo elesse vescovo di Ancona e Numana, poco dopo che aveva ricevuto gli ordini sacri (sappiamo che gli fu concessa una dispensa perché non erano ancora passati i tre mesi prescritti). Il 21 luglio fu consacrato vescovo nella chiesa romana di san Giacomo degli Spagnoli dal cardinale Giovanni Battista Castagna, co-consacranti Filippo Sega, vescovo di Piacenza e Vincenzo Casali, vescovo di Massa Marittima. Anche durante l'episcopato anconitano ricoprì diverse cariche amministrative e diplomatiche: fu governatore di Perugia, poi delle Marche, fu nunzio straordinario in Austria e vice-legato di Avignone.
Il suo episcopato ad Ancona fu caratterizzato dall'arrivo in città di nuovi ordini religiosi: sorse il monastero di santa Palazia, l'Ordine dei Minimi rifabbricò la sua chiesa e infine i gesuiti vi fondarono un collegio. Istituì anche un "conservatorio per le penitenti", cioè una casa di accoglienza per le ex-prostitute.
Nel 1594 fu inviato da papa Clemente VIII a Praga come nunzio straordinario presso l'imperatore Rodolfo II d'Asburgo.
Papa Clemente VIII lo creò cardinale nel concistoro del 9 giugno 1604. Partecipò ai conclavi del 1605, che elessero Leone XI e Paolo V. Nello stesso anno, il 1º giugno ricevette il titolo di San Crisogono, che già il 17 agosto sostituì con quello di San Clemente, che terrà fino al 7 gennaio 1613 quando opterà per il titolo di Santa Prisca.
Alla sua morte fu dapprima sepolto nella chiesa di San Lorenzo in Lucina e successivamente la salma fu traslata a Poli.
Carlo Conti è noto agli storici della scienza per essere stato un corrispondente di Galileo Galilei. Nella sua lettera del 7 luglio 1612 il cardinale suggerì allo scienziato pisano una possibile conciliazione tra l'astronomia eliocentrica e le Sacre Scritture che influenzò la concezione dello stesso Galilei, espressa nelle sue Lettere copernicane.
Genealogia episcopale e successione apostolica
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Ascendenza
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Genitori
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Nonni
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Bisnonni
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Trisnonni
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Giulio Conti, signore di Poli
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Paolo Conti, signore di Poli
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Maddalena Orsini
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Carlo Conti, signore di Poli
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Giacoma Conti
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Mariano Conti
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Geronima Colonna
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Torquato I Conti, I duca di Poli e Guadagnolo
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Antimo Savelli, X signore di Albano
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Cristoforo Savelli, VIII signore di Albano
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Porzia da Ceccano
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Maria Tarquinia Savelli Conti
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Giulia Conti
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Sigismondo Conti, signore di Poli
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Carlo Conti
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Pier Bertoldo Farnese, signore di Latera
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Bartolomeo Farnese, signore di Montalto
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Violante Monaldeschi
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Galeazzo Farnese, signore di Latera
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Battistina dell'Anguillara
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Francesco dell'Anguillara
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Lucrezia Farnese
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Violante Farnese
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Giuliano dell'Anguillara, conte di Stabia
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Giovanni Battista dell'Anguillara, signore di Stabia
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…
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Isabella dell'Anguillara
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Girolama Farnese
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Pier Luigi Farnese, signore di Capodimonte
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Giovannella Caetani
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Note
Bibliografia
- Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, Venezia, 1848, vol. VII, p. 123
- Stefano Andretta, CONTI, Carlo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 28, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1983. URL consultato il 21 settembre 2015.
- Niccolò Del Re, Il cardinale Carlo Conti e il primo conclave del 1605, in Strenna dei Romanisti, Roma, Editrice Roma Amor, 1997, pp. 117–132.
- Alessandro Giostra, "Accomodar i pronunciati delle Sacre Lettere": l'interpretazione di Ecclesiaste 1,4-5 tra i primi sostenitori della Teoria Copernicana, Studia Patavina, Anno LIII - 2006, Vol. 2, pp. 391–424.
- G. Cascioli, Memorie storiche di Poli, Roma, 1896, pp. 169 – 172.
Collegamenti esterni