La cronologia dei capi di Stato messicani è complessa a causa dell'instabilità politica del paese durante i primi cinquantasei anni di vita come nazione indipendente e durante il secondo (e parte del terzo) decennio del XX secolo. In quattro momenti della sua storia, ci furono due capi esecutivi paralleli allo stesso tempo, a capo di diverse fazioni nelle guerre civili o esterne. Il primo caso fu durante la Guerra della Riforma in cui vi era un governo liberale (sotto Benito Juárez) e un altro governo conservatore (tra i quali spiccano Félix María Zuloaga e Miguel Miramón); il secondo quando ci fu un governo repubblicano (guidato da Juárez) e un altro monarchico (sotto Massimiliano I); un terzo ci fu all'inizio del Porfiriato quando c'era un governo rivoluzionario (guidato da Porfirio Díaz) e un altro legalista (difeso da José María Iglesias); e infine una quarta volta, quando si fronteggiavano il governo costituzionalista (Venustiano Carranza) e il governo della Convenzione di Aguascalientes (sostenuto da Pancho Villa ed Emiliano Zapata).
L'istituto presidenziale
Storia
Durante il XIX secolo, l'instabilità politica che investì il paese causata dagli investimenti spagnoli, statunitensi e francesi; dalle lotte separatiste in Texas e centroamerica, e i conflitti tra liberali e conservatori obbligarono a gran parte delle autorità elette a dimettersi nell'arco di pochi mesi dalla propria elezione, o a nominare un sostituto mentre organizzavano la difesa del paese.
Dopo la riappacificazione dovuta al governo di Porfirio Díaz, seguì la Rivoluzione messicana che portò con sé una nuova costituzione e anche la creazione di un nuovo partito politico che praticamente monopolizzò la vita politica nazionale: il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI).
Sin dal 1929 fino al 2000, tutti i candidati presidenziali del PRI arrivarono alla presidenza. Le elezioni erano organizzate dal governo. Con la formazione di un Istituto federale elettorale si realizzarono le prime elezioni non organizzate dal governo nell'anno 1994, e sei anni dopo si ebbe la prima alternanza di partiti, con il trionfo di Vicente Fox del Partito Azione Nazionale, seguito da Felipe Calderón.
Requisiti per arrivare alla Presidenza
In base all'articolo 82 della costituzione del 1917, per essere presidente si richiede:
Essere cittadino messicano dalla nascita, in pieno godimento dei propri diritti, figlio di padre o madre messicani ed aver risieduto nel paese per almeno vent'anni
Avere 35 anni compiuti al tempo dell'elezione
Aver risieduto nel paese durante tutto l'anno precedente al giorno dell'elezione. L'uscita dal paese per meno di trenta giorni, non interrompe la residenza
Non appartenere al mondo ecclesiastico né essere ministro di nessun culto religioso.
Non essere in servizio attivo nell'esercito (in caso di appartenenza all'esercito) per i sei mesi precedenti al giorno dell'elezione
Non essere segretario o sottosegretario di stato, capo o segretario generale del dipartimento amministrativo, procuratore generale della repubblica, ne governatore di nessun stato, a meno che si separi dalla sua carica almeno sei mesi prima del giorno dell'elezione
Non soffrire di nessuna delle incapacità stabilite dall'articolo 83.
Inoltre, il mandato presidenziale dura 6 anni (il cosiddetto sexenio) e non è consentito ricandidarsi nuovamente a tale carica.
L'investitura
Il presidente è a capo del potere esecutivo nell'ambito federale ed è aiutato da un gabinetto composto da vari segretari di stato, i quali sono incaricati di diversi compiti di rilievo pubblico. Militarmente è il comandante supremo delle forze armate e la sua sicurezza e a carico di uno stato maggiore presidenziale diretto da un membro dell'esercito.
Nelle cerimonie ufficiali, i presidenti portano una fascia ispirata alla bandiera nazionale che attraversa dalla spalla destra al fianco sinistro, sin dagli anni trenta vivono nella residenza ufficiale de Los Pinos, anche se la maggior parte delle cerimonie ufficiali si svolgono nel Palazzo Nazionale dove si trovano gli uffici del presidente e di alcuni segretari di stato.