Le principali tematiche al centro della sua attenzione intellettuale e del suo agire politico furono la situazione dell'Alto Adige e in particolare il rapporto tra le diverse comunità linguistiche (noto fu il suo rifiuto, come germanofonoaltoatesino, di identificarsi politicamente con un'etnia, nonché la sua opposizione all'etnonazionalismo); le problematiche internazionali, come il rapporto tra nord e sud del mondo, la situazione dei paesi dell'Europa dell'est e i problemi di convivenza nelle aree di crisi; gli interrogativi sul senso e la dinamica dell'integrazione europea; la lotta contro la guerra e in favore della conciliazione.[1]
Nonostante le tensioni tra la comunità linguistica italiana e quella tedesca in Alto Adige, il clima che si respirava in casa Langer era molto tollerante: i genitori frequentavano amici italiani e volevano che i figli conoscessero bene entrambe le lingue, così Langer frequentò un asilo italiano.[2] Langer si trasferì a Bolzano per frequentare le scuole medie e il liceo classico in lingua tedesca presso i francescani, visse presso parenti in un quartiere prevalentemente italiano.[2]
La tendenza a interrogarsi sull'appartenenza comunitaria e sul rapporto tra culture diverse lo spinse a diciotto anni a creare, insieme ad altri amici, un gruppo di studio e una rivista comprendenti ragazzi di lingua madre tedesca, italiana e ladina. Si confrontavano tra loro superando gli stereotipi e sperimentando un ideale di convivenza. Tale esperienza segnò profondamente il giovane Langer che, anche molti anni dopo, ne farà un fulcro della propria azione pacifista: «quando mi trovo di fronte ad un conflitto di natura etnica, mi metto per prima cosa a vedere se esiste qualche gruppo che riesca a riunire al proprio interno persone dell'uno e dell'altro schieramento [...] L'esperienza di un gruppo interetnico, o se volete del gruppo pilota che accetta di sperimentare su di sé le possibilità e i limiti, i problemi della convivenza interetnica, per me rimane una cosa assolutamente determinante».[3]
L'inesauribile ricerca di relazioni volta a costruire ponti per superare la conflittualità fu un principio guida della vita stessa di Langer. Nel 1981 e nel 1991 Langer rifiutò di dichiarare la propria appartenenza al censimento etnico[1] opponendosi alla divisione etnica delle due comunità e all'indipendentismo sudtirolese di movimenti come l'Union für Südtirol.
Fondamentale e innovativo fu il contributo dato da Langer alle tematiche interetniche e al movimento ambientalista. Nel 1978 fu il fondatore della lista Neue Linke - Nuova Sinistra, che ottenne 2 seggi alle elezioni regionali in Trentino-Alto Adige di quell'anno.[4]
Il suo tentativo di dare un senso vero e attuale a parole come “conservazione”, “progresso”, “identità”, “tolleranza” lo portò spesso su posizioni non convenzionali, talvolta in contrasto con quelle delle sinistre.[5]
L'adesione ai Verdi e l'elezione al Parlamento europeo
Nella primavera del 1985, in occasione dell'apertura dell'assemblea nazionale dei "verdi" italiani a Firenze, Langer dichiarò esplicitamente che gli ecologisti "non sono né di destra né di sinistra".[6]
Il distacco dalla Chiesa non pose termine alla voglia di Langer di un dialogo con i cattolici e al suo interesse per il sacro. Il 14 aprile 1987, insieme ad altri ecologisti, presentò una dichiarazione di approvazione del documento della Congregazione per la dottrina della fede sui problemi morali connessi alla fecondazione artificiale e alla sperimentazione su embrioni[7] noto come documento Ratzinger.[8] Tale dichiarazione fu fortemente contestata da alcune giornaliste del Manifesto. Il 7 maggio dello stesso anno Langer precisò che la dichiarazione non era un appoggio incondizionato ai contenuti del documento e non voleva in alcun modo entrare nel tema della fecondazione artificiale, ma era un apprezzamento limitato ai temi della manipolazione genetica e della vivisezione.[9]
Conversione ecologica e stile di vita
Alexander Langer è stato l'ideatore della "Fiera delle Utopie Concrete" che si svolge ogni anno a Città di Castello presentando esperienze e soluzioni di conversione ecologica dell'economia e della società attraverso iniziative permanenti e periodiche. Il concetto di conversione ecologica è centrale nel pensiero di Langer e intende sia lo stile di vita individuale, sia la trasformazione della società.[10] Egli lanciò il motto (ispirato di contrario al motto olimpicoCitius, altius, fortius ossia "più veloce, più alto, più forte") Lentius, profundius, suavius ("più lento, più profondo, più dolce"). Nel 2015Marco Boato ha definito l'ecologismo di Langer come una delle ispirazioni dell'enciclica Laudato si' di papa Francesco.[11]
Impegno per la pace nell'ex Jugoslavia
Langer dedicò negli ultimi anni della sua vita un particolare impegno alle ragioni della pace nei territori dell'ex-Jugoslavia, segnati dalla guerra.[1] Per far cessare il conflitto propose l'intervento della comunità internazionale tramite una forza dell'ONU. Visitò diverse volte i territori bosniaci e il Kosovo. Nel 1994 egli introdusse per la prima volta al Parlamento Europeo l'idea di costituire un Corpo Civile di Pace Europeo per gestire, trasformare, prevenire i conflitti senza l'uso della violenza o delle armi.
Gli ultimi tempi e il suicidio nel 1995
«Se avessi di fronte a me un uditorio di ragazze e ragazzi, non esiterei a mostrar loro com’è stata bella, com’è stata invidiabilmente ricca di viaggi, di incontri, di conoscenze, di imprese, di lingue parlate e ascoltate, di amore la vita di Alexander. Che stampino pure il suo viso serio e gentile sulle loro magliette. Che vadano incontro agli altri con il suo passo leggero e voglia il cielo che non perdano la speranza.»
(Adriano Sofri, commemorazione di Langer al Parlamento europeo, luglio 1995[12])
Nel maggio 1995 Langer si candidò a sindaco di Bolzano, ma la sua candidatura fu respinta a causa del suo nuovo rifiuto di dichiarare la propria appartenenza etnica nel censimento.[1]
In seguito alla strage di Tuzla, uno degli eventi dell'escalation della violenza serba sui bosniaci (un bombardamento di civili che uccise 71 giovani) che sarebbero culminati nel massacro di Srebrenica di 8.000 bosgnacchi a opera delle milizie di Ratko Mladić, avvenuto alcuni giorni dopo la morte di Langer, nonostante fosse un convinto pacifista e nonviolento chiese in alcuni articoli "l´intervento internazionale armato", definendo i caschi blu "ostaggi dileggiati", e chiedendo di inviare soldati per "fermare l´aggressione", "proteggere le vittime", "punire i colpevoli", e impedire che "la conquista etnica con la forza delle armi torni a essere legge in Europa".
Questi interventi gli alienarono la considerazione di ex compagni di lotta, come i Verdi, accentuando la sua sensazione di solitudine e sconfitta.[13] Un altro evento che gli aveva provocato sconforto fu la morte della sua amica Petra Kelly (una dei promotori dei Verdi tedeschi), deceduta in un atto di omicidio-suicidio ad opera del compagno Gert Bastian, per cui scrisse un necrologio nel 1992.[14]
Il 26 giugno 1995 Langer partecipò a Cannes alle proteste contro l'inerzia dell'Europa di fronte alla guerra nei Balcani e lo stesso giorno scrisse il suo ultimo articolo, sempre sulla Bosnia, intitolato L'Europa muore o rinasce a Sarajevo.[15] Sconvolto dal dramma della guerra, sofferente di asma e depressione,[16][17][18] il 3 luglio 1995 Langer si tolse la vita a Pian dei Giullari, nei pressi di Firenze, impiccandosi a un albero di albicocche; ai familiari e agli amici lasciò tre biglietti, di cui uno scritto in tedesco agli amici, che spiegava il gesto e citava anche una frase dal vangelo di Matteo:[13][18][19]
«I pesi mi sono diventati davvero insostenibili, non ce la faccio più. Vi prego di perdonarmi tutti anche per questa dipartita. Un grazie a coloro che mi hanno aiutato ad andare avanti. Non rimane da parte mia alcuna amarezza nei confronti di coloro che hanno aggravato i miei problemi. "Venite a me, voi che siete stanchi ed oberati". Anche nell'accettare questo invito mi manca la forza. Così me ne vado più disperato che mai. Non siate tristi, continuate in ciò che era giusto.[14]»
Gli altri due brevi biglietti erano in italiano e citavano la moglie Valeria Malcontenti (sposata nel 1985), a cui l'ultimo era indirizzato direttamente: «Perdonatemi tutti e vogliate bene a Valeria» e «Valeria, amata più di quanto tu non voglia credere, non ce la faccio più. Perdonami e cerca una nuova spinta di vita. Ti abbraccio proprio forte».[14] Alexander Langer riposa nel piccolo cimitero di Telves accanto ai suoi genitori.[1]
Onorificenze e dediche
Il 22 febbraio 2021, per il Settantacinquesimo anniversario della nascita, il Consiglio Comunale di Sarajevo gli ha conferito la Cittadinanza Onoraria postuma per il suo impegno per la promozione della pace e della riconciliazione in Bosnia Erzegovina e soprattutto a difesa della città di Sarajevo durante la guerra del 1992-1995.
«Alex era un cristallo bellissimo ma fragilissimo. È stato uno dei rari politici che intendeva la politica esclusivamente come servizio, senza ombra di potere.»
Nel 2006 il Comune di Vipiteno ha dedicato ad Alexander Langer la piazza sulla quale si affaccia la sede principale dell'Istituto Pluricomprensivo Vipiteno Alta Val D’Isarco; successivamente l'intero polo scolastico di Vipiteno è stato a lui dedicato, andando a sostituire, nel 2015, le vecchie denominazioni di scuola elementare "Don Milani", scuola media "G. Pascoli" e Liceo "P.M. Virgilio".
Nel 2014 il comune di Bolzano ha costruito nel quartiere Firmian una nuova scuola elementare intitolata ad Alexander Langer. Questa scuola ha la particolarità di avere classi per madrelingua sia italiani, sia tedeschi.
Il Comune di Brentonico (TN) ha intitolato ad Alex Langer nel 1996 il proprio "Centro Culturale/Biblioteca Comunale"
Il comune di Pavia ha intitolato nel 2017 un parco ad Alex Langer alla presenza del fratello[22] che per alcuni anni ha esercitato la professione di medico nella medesima città
Il comune di Parma ha intitolato nel 2021 un giardino in zona Sidoli ad Alex Langer[23]
Il comune di Torino gli ha intitolato nel 2008 una passerella ciclopedonale sulla nuova pista ciclabile che unisce Torino a San Mauro Torinese, sulla sponda destra del fiume Po[24]
Il comune di Milano gli ha intitolato nel 2019 una passerella pedonale realizzata in occasione di Expo sulla Darsena rinnovata, per collegare viale Gorizia a viale D'Annunzio[25]
Il Comune di Carpi (MO) gli ha intitolato ad aprile 2016, la pista ciclabile di collegamento con la stazione ferroviaria, al centro storico cittadino.[26]
Il comune di Amelia (TR) gli ha intitolato una strada
Il comune di Brescia gli ha intitolato una strada sul colle Cidneo
A Bologna, nella zona della Bolognina gli è stata intitolata una rotonda
Nel Parco "Villa Torlonia" a Roma, gli è stato intitolato un vialetto
Ponti intitolati a Langer
A Bolzano gli è stata intitolato nel 2021 un ponte pedociclabile.[27] Anche una vasta area all'interno dei prati del Talvera (Talferwiesen) porta il nome di piazza Alexander Langer-Platz, senza che sia mai stato ufficializzato.
A Ferrara gli è stata intitolata nel 2016 una passerella ciclo pedonale[28]
A Firenze gli è stato intitolata nel 2021 una passerella ciclo pedonale[29]
Il compositore italiano Giovanni Verrando ha dedicato a Langer un'opera dal titolo "Alex Brücke Langer", andata in scena per la prima volta al Teatro Comunale di Bolzano il 24 aprile 2003 con la regia di Yoshi Oida
Nel 2010 il cantautore Massimo Priviero gli ha dedicato una canzone, intitolata "Splenda il sole", pubblicata come inedito nel disco "Rolling Live"[30]
Nel 2019 il Comune di Riva del Garda ha intitolato a Alexander Langer la nuova sala conferenze costruita ex novo dove si trovava la sala ex biblioteca, in viale Damiano Chiesa.[31]
Opere di Alexander Langer
Vie di pace. Rapporto dall'Europa, Arcobaleno, Trento, 1992
La scelta della convivenza, Edizioni e/o, Roma 1995
Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, Sellerio, Palermo 1996
Scritti sul Sudtirolo, AlphaΒ, Bolzano 1996
Die Mehrheit der Minderheiten, Wagenbach, Berlin 1996
Più lenti, più dolci, più profondi, suppl. a "Notizie Verdi", Roma 1998
Il viaggiatore leggero, ed. Sellerio 2003 (4ª ed.), a cura di Edi Rabini
The Importance of Mediators, Bridge Builders, Wall Vaulters and Frontier Crossers, ed. Una Città, 2005, a cura della Fondazione Alexander Langer
Lettere dall'Italia, introduzione e cura di Clemente Manenti, postfazioni di Fabio Levi e Anna Bravo, Milano, Editoriale Diario e Fondazione Alexander Langer, 2005, SBNUSM1441433.
Fare la Pace – Scritti su Azione Nonviolenta 1984-1995, coedizione Cierre – Movimento Nonviolento, Verona 2005, a cura di Massimo Valpiana
Una vita più semplice. Biografia e parole di Alexander Langer, Altreconomia, 2005, con una biografia curata da Giulia Allegrini, l'introduzione di Giuseppina Ciuffreda, una postfazione di Gianni Tamino e un'intervista di Adriano Sofri
Non per il potere, a cura di Federico Faloppa, Chiarelettere, Milano 2012
Opere su Alexander Langer
Alex Langer. Non siate tristi - Continuate, a cura di Nadia Scardeoni Palumbo, Edizioni della Battaglia, settembre 1995 ( PDF )
Azione nonviolenta, fascicolo monografico su Alexander Langer, luglio-agosto 1996
Alexander Langer - Vita, Opere, Pensieri, CDROM edito dal Movimento Nonviolento, luglio 1999
AAVV, Le periferie della memoria.Profili di testimoni di pace,ed Movimento Nonviolento, 1999
Roberto Dall'Olio, Entro il limite. La resistenza mite di Alex Langer, La Meridiana, Molfetta 2000.
Marco Boato (a cura di), Le parole del commiato. Alexander Langer, dieci anni dopo. Poesie, articoli, testimonianze, edizioni Verdi del Trentino, 2005.
Florian Kronbichler, Was gut war. Ein Alexander-Langer-Abc, Raetia, Bolzano 2005
Il mite combattente di Enzo Camanni in Mal di montagna, del Cda&Vivalda
Traghettatore di speranze, Atti di euromediterranea 2005, in Testimonianze autunno 2005
Fabio Levi, In viaggio con Alex, Feltrinelli, 2007
"Alex Brücke Langer", opera lirica di Giovanni Verrando su libretto di Vito Calabretta
Jacopo Frey e Nicola Gobbi, In fondo alla speranza: ipotesi su Alexander Langer, Comma 22, 2013, ISBN978-88-6503-100-1.
Marco Boato, Alexander Langer Costruttore di ponti, Editrice La Scuola, 2015, ISBN978-88-350-4308-9.
Marzio Marzorati e Mao Valpiana (a cura di), Alexander Langer. Una buona politica per riparare il mondo, Biblioteca del Cigno, collana di Legambiente: I maestri dell'ecologismo italiano, 2016 ISBN 978-88-966-1308-5
^abcde Alexander Langer, Minima personalia, su alexanderlanger.org, Belfagor, marzo 1986. URL consultato il 2 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2010).
^Alexander Langer, Il gioco del noi e del loro, Dal Sudtirolo all'Europa, Intervento presso il Centro di Studi e Documentazione La Porta di Bergamo, 18 giugno 1990, in I quaderni della Porta, n. 65, 1996
^Joachim Gatterer, „Alles geben, nichts erwarten!“Die Kommunistische Partei Italiens in der Provinz, in Regionale Zivilgesellschaft in Bewegung - Cittadini innanzi tutto. Festschrift für / Scritti in onore di Hans Heiss, a cura di Hannes Obermair, Stephanie Risse e Carlo Romeo, Vienna-Bolzano, Folio Verlag, 2012, ISBN 978-3-85256-618-4, pp. 301-324, qui p. 317.
^Alexander Langer, La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile, in Il Viaggiatore Leggero. Scritti 1961-1995, Sellerio editore Palermo 1996, pag. 142-150