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Publitalia '80 Concessionaria Pubblicità S.p.A., nota anche semplicemente come Publitalia, è la concessionaria esclusiva di pubblicità di Mediaset in Italia.
Raccoglie pubblicità per Canale 5, Italia 1 e Rete 4.
La sede centrale si trova a Cologno Monzese in viale Europa, 44. Si contano altre 4 sedi regionali[1] situate nelle principali città d'Italia, tra cui Roma e Torino, oltre alle due filiali nazionali Digitalia '08 S.r.l. e Promoservice Italia S.r.l., alla filiale internazionale presente in 5 Paesi europei Publieurope Ltd, e alla sussidiaria partecipata al 50% Mediamond S.p.A., per un totale di circa 700 dipendenti e agenti.
Attraverso una serie di concessionarie controllate gestisce inoltre la vendita di pubblicità presente su canali televisivi internazionali, nazionali in pay-tv (in passato su Mediaset Premium e poi Sky Italia), su siti Internet, app, oltre a periodici e radio di Mondadori. Dopo essere stata per più di dieci anni la più importante azienda controllata direttamente da Fininvest, dal 1993, anno di fondazione del Gruppo Mediaset, ha assunto il ruolo di società di punta del gruppo essendo di fatto il principale canale finanziario in entrata. Svolge anche attività nel campo della formazione, organizzando a Milano dal 1987 un noto corso post laurea (accreditato ASFOR come Master Specialistico): il Master in Marketing, Digital Communication, Sales Management, della durata complessiva di 13 mesi.
Publitalia, con le proprie società controllate, raccoglie complessivamente oltre 2 miliardi di euro l'anno di introiti pubblicitari da più di mille clienti. Ha come concorrenti dirette in Italia le concessionarie Rai Pubblicità, CairoRCS Pubblicità, Manzoni Advertising, Sky Media e Discovery Media. Detiene rapporti commerciali con tutte le principali aziende italiane e holding multinazionali, con i grandi gruppi media e pubblicitari internazionali, con i centri media, le agenzie di pubblicità, la pubblica amministrazione, gli enti fieristici e alcune media company affiliate.
È presente nelle principali organizzazioni nazionali e internazionali del settore pubblicitario, della comunicazione e dei media. Durante gli anni Ottanta ha contribuito ad innovare il sistema pubblicitario televisivo italiano sino ad allora esistente rivolgendo la propria offerta particolarmente alle aziende di media dimensione, mentre la concorrente Sipra, la concessionaria di pubblicità RAI, si occupava solo di grandi imprese trattando quasi esclusivamente con le agenzie pubblicitarie.
Con una nuova impostazione commerciale, supportata dallo sviluppo di strategie di marketing e di nuove tecniche d'analisi, Publitalia ha contribuito a modificare sensibilmente, ed in pochi anni, gli equilibri di un mercato decisamente in espansione e, a differenza di quello statunitense e anglosassone, fino a quel momento ancora legato esclusivamente alla televisione pubblica. Un esempio su tutti, l'introduzione dell'inedito metodo delle royalty per incentivare l'investimento delle aziende che intendevano proporre per la prima volta la propria pubblicità in tv. Grazie a questo modello commerciale e alla progressiva crescita degli ascolti delle reti Mediaset, in breve tempo l'azienda incrementò enormemente il proprio fatturato sino a raggiungere quote di mercato senza precedenti in ambito europeo.
Ha inoltre contribuito in modo rilevante alla creazione di concessionarie televisive in altri Paesi europei per le tv estere fondate negli anni Ottanta da Fininvest e poi cedute: Publitel France, concessionaria dell'emittente francese La Cinq, e Publitel Gesellschaft, della tedesca Tele 5. Così accadde anche per Publiespaña nel 1989, per l'allora nascente rete spagnola Telecinco, acquisita poi dal gruppo. Oggi, la concessionaria del Gruppo Mediaset.Es, con sede principale a Madrid, è leader incontrastata in Spagna, anche se con una quota di mercato sensibilmente inferiore rispetto alla cugina italiana, circa il 30%.
La concessionaria è socio promotore della fondazione per la comunicazione sociale Pubblicità Progresso. Da più di vent'anni organizza al Teatro Manzoni di Milano la rassegna musicale "Aperitivo in Concerto", sponsor principale della "Mostra del Libro Antico", organizzata per diversi anni dalla Fondazione Biblioteca di via Senato, presso il Palazzo della Permanente di Milano.
Attività internazionali e comunicazione crossmediale
Controlla totalmente due concessionarie minori specializzate nei mercati internazionali e nella pay tv, rispettivamente Publieurope Ltd, Digitalia '08 Srl. Detiene inoltre il 100% di Promoservice Italia Srl e il 50% della concessionaria digitale e dei mezzi stampa-radio Mediamond Spa.
Publieurope, attiva dal 1996, fornisce ai clienti stranieri prodotti e servizi pubblicitari attraverso le reti Mediaset, le testate editoriali Arnoldo Mondadori Editore ed una serie di emittenti televisive internazionali diffuse in Germania, Austria, Svizzera, Spagna e Regno Unito: Sat.1, Prosieben, Kabel 1, DSF, Pulse 4, N 24, Sport1, Sixx, Telecinco, Cuatro, Boing, LaSiete, Nueve, Factoria de Ficcion, 40 Latino, CNN+, Canal Club, Intereconomia, Teuve, Ono, Chello Multicanal, Channel 4, E4, More4, Film4, 20 canali europei di SBS Broadcasting Group (ora ProSiebenSat.1 Media AG) presenti in Belgio, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Romania, Paesi Bassi, Svezia e Ungheria. L'attività commerciale è svolta attraverso gli uffici di Londra (sede centrale), Parigi, Madrid, Monaco di Baviera e Losanna, con la fattiva collaborazione di Publitalia '80, per i rapporti con i clienti italiani, e di Publimedia, nonché Publiespaña (Mediaset España), con i clienti spagnoli. Nel Febbraio 2022 Publieurope ha investito in Action Media LTD, media company specializzata nella realizzazione di contenuti audio (podcast) con sede a Londra, che a seguito di questa operazione ha cambiato nome diventando Dr Podcast Audio Factory LTD.
Promoservice Italia, ricostituita nel 2011, svolge esclusivamente attività di servizi e acquisti.
Mediamond, nata nel 2008, è la società a partecipazione paritetica con Arnoldo Mondadori Editore. Con "Mediamond Digital" è attiva nella vendita di tutti gli spazi pubblicitari presenti sui siti Internet e App editi da Mediaset, da Mondadori e da editori terzi: Mediaset Infinity, TGcom24.it, Sportmediaset.it, Witty.tv, Panorama.it, ilGiornale.it, Meteo.it, TvSorrisi e Canzoni, Donnamoderna.com, Grazia, e molti altri. Con Mediamond Stampa-Radio gestisce inoltre attività relative alla raccolta di oltre quaranta testate periodiche (stampa) ed emittenti radiofoniche (RadioMediaset ovvero le radio del Gruppo Mediaset ma anche Radionorba, Radio Bruno, Radio Birikina e le altre radio del gruppo klasseuno) Il presidente della concessionaria è Giuliano Adreani.
Aspetti controversi
La quota di raccolta pubblicitaria relativa a Publitalia '80, rispetto al totale mercato nazionale, per diversi anni venne giudicata da alcuni partiti politici di centro-sinistra e sinistra come eccessiva. Sebbene il referendum abrogativo del 1995 sulla modifica del tetto massimo di raccolta pubblicitaria delle televisioni private ebbe esito negativo e seppure la quota sia in totale conformità alla legge italiana vigente, secondo alcuni esponenti politici la posizione di Publitalia '80 appariva in contrasto, per certi versi, con la Direttiva Europea Televisione senza frontiere.
Da qui, nel 2007, la presentazione da parte dell'allora Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni di un disegno di legge con fissazione di un tetto del 45% sulla raccolta pubblicitaria per ciascun soggetto operante nel mercato televisivo. Tuttavia l'Autorità garante della concorrenza e del mercato espresse parere negativo all'imposizione di un tetto poiché avrebbe depresso la crescita, lo sviluppo e la competitività dell'azienda[3]. Il ddl naufragò dopo la caduta del governo di centro-sinistra.
La responsabile per la Società dell'Informazione e Media della Commissione europea di allora, Viviane Reding, ritenne opportuno specificare che una "posizione dominante" non va applicata alle aziende che superano una quota stabilita, ma viene decisa caso per caso. Difatti le Direttive dell'Unione europea pongono tale norma solo «ai mercati della comunicazione elettronica» e non al mercato pubblicitario televisivo[4].