Nessuna modifica venne inserita quest'anno nelle varie metodologie di calcolo dei punteggi.
Il calendario della stagione mantenne per la sua prima parte la stessa intelaiatura dell'anno precedente con inizialmente tre trasferte in Australia, Malaysia e Giappone seguite da 8 gran premi in Europa. La parte finale fu composta invece da due trasferte in America, dapprima negli Stati Uniti d'America e in seguito in Argentina, per tornare infine nuovamente in Spagna per la prova conclusiva del campionato.
Il 1994 fu l'anno in cui Michael Doohan iniziò il suo dominio nella classe 500: nove le vittorie del pilota australiano sulla Honda, il numero più alto dal 1972; in nessuna delle gare arrivò oltre al terzo posto. Dopo vari anni era tra l'altro cambiata la livrea della casa giapponese che non riportava più la Rothmans come sponsor principale: l'azienda dei tabacchi aveva infatti deciso di spostare i suoi investimenti pubblicitari dalla Honda Racing Corporation nel motomondiale alla Williams in Formula 1 (restarono invece sponsorizzate da altre aziende dello stesso settore le altre due case principali giapponesi).
Luca Cadalora prese l'eredità di Wayne Rainey in Yamaha, terminando secondo in graduatoria e vincendo due prove; terza la Cagiva dell'americano John Kocinski: per la Casa varesina fu la migliore stagione dal suo debutto nel 1980, ma fu anche l'ultima, poiché decise di ritirarsi alla fine della stagione.
Il detentore del titolo dell'anno precedente, Kevin Schwantz su Suzuki dovette accontentarsi della quarta posizione con due vittorie in singoli gran premi.
Anche un'altra casa italiana si presentò al via in alcune prove: Loris Reggiani portò in gara una Aprilia da 400 cm³ ma dopo il nono posto nella gara d'esordio non ottenne altri risultati validi.
Occasionalmente, in mano a piloti privati, si vide al via anche la Paton, ma anch'essa non riuscì ad ottenere risultati validi per le classifiche.
Il titolo piloti della classe 250 fu conquistato da Max Biaggi su una Aprilia ma, come in casi precedenti, il titolo costruttori non andò alla stessa casa motociclistica bensì fu appannaggio della Honda, grazie anche alle 8 vittorie ottenute dai suoi piloti contro le 6 dei piloti della casa di Noale.
Il detentore del tito l'anno precedente, Tetsuya Harada quest'anno giunse solo al settimo posto; alle spalle di Biaggi si piazzarono invece 4 piloti con moto Honda con Tadayuki Okada al secondo posto e Loris Capirossi al terzo.
Nonostante l'handicap fisico causato dal grave incidente occorsogli l'anno precedente, Wayne Rainey restò nell'ambiente delle corse per dirigere un team della Yamaha che faceva correre Kenny Roberts Jr.
Una piccola anomalia avvenne in occasione del Gran Premio motociclistico di Spagna: il direttore di corsa segnalò la fine della corsa con leggero anticipo, sbandierando per primi alcuni degli ultimi piloti; la classifica finale venne quindi considerata quella del passaggio al penultimo giro.
Ai primi posti della classifica si piazzarono tre piloti giapponesi, mentre il detentore del titolo 1993, Dirk Raudies dovette accontentarsi quest'anno del quarto posto accompagnato peraltro da tre vittorie nei singoli gran premi; un maggior numero di vittorie le ottenne solamente Takeshi Tsujimura (giunto terzo nella classifica finale) mentre i due capofila, Sakata e Noboru Ueda ne ottennero anch'essi tre a testa.
Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida
Non qual./Non part.
Ritirato/Non class
Squalificato
'-' Dato non disp.
Note
^In alcuni GP vennero utilizzati motori Krauser, Honda o un misto dei due, oltre allo Swissauto (per motivi d'affidabilità di quest'ultimo motore); in tutti i casi i motori erano registrati come Swissauto.