La stagione 1966 è stata la diciottesima del Motomondiale; le prove in calendario furono 12 con l'estromissione rispetto all'anno precedente del Gran Premio motociclistico degli USA. Solo la classe 250 disputerà tutti i gran premi. In alcuni casi cambiarono il circuito di gara, fu questo il caso di Francia, Germania e Giappone; curiosamente anche il Tourist Trophy dovette cambiare data di effettuazione, a causa di scioperi dei marittimi britannici venne disputato alla fine di agosto anziché nei più classici maggio/giugno abituali.
Il contesto
Sempre nessuna novità in merito ai punteggi assegnati ai primi 6 di ogni gara e al conteggio a fine anno.
Il tedesco Hans-Georg Anscheidt fece rivincere il Mondiale 50 alla Suzuki, mentre lo svizzero Luigi Taveri portò di nuovo alla vittoria la Honda in 125, con la RC148 5 cilindri. Mike Hailwood, al ritorno in Honda dopo cinque stagioni in MV Agusta, dominò la 250; più difficile invece la vittoria in 350. Giacomo Agostini, alla seconda stagione a Cascina Costa, conquistò il suo primo Campionato del Mondo, lasciandosi alle spalle l'ex compagno di squadra e il privato australiano Jack Findlay. Il titolo dei costruttori andò, per tutte e 4 le classi in singolo alla Honda.
Nei sidecar, divenuti una sorta di "monomarca" BMW, secondo titolo consecutivo (con "en plein" di vittorie) per l'elvetico Fritz Scheidegger.
Da notare che le due case motociclistichececoslovaccheJawa e ČZ, già facenti parte dello stesso gruppo nazionalizzato, si presentarono sotto una comune denominazione di Jawa-CZ.
Alla prima gara della stagione, il GP di Germania, si vide la prima vittoria in questa classe da parte della esordiente Honda con alla guida Jim Redman.
Nonostante la vittoria anche nel GP successivo da parte dello stesso pilota (Redman fu successivamente penalizzato da un incidente e annunciò il suo ritiro dalle competizioni) e le tre ottenute sulla stessa motocicletta da parte di Mike Hailwood, Honda ottenne solo il titolo costruttori ed il titolo iridato piloti arrise invece a Giacomo Agostini su MV Agusta.
In 350 si invertirono le due posizioni tra i due contendenti della classe regina; in questo caso fu Hailwood su Honda a sopravanzare Agostini su MV Agusta; al terzo posto arrivò invece Renzo Pasolini su un'Aermacchi.
Su 10 gare disputate 6 furono appannaggio di Hailwood e 3 di Agostini, con l'ultimo successo, proprio all'epilogo stagionale del Gran Premio motociclistico del Giappone fu di Phil Read alla guida di una Yamaha (in questa gara la Honda ufficiale non si presentò al via).
Dopo quello della 350, Mike Hailwood si aggiudicò, sempre su Honda anche il titolo della quarto di litro, sopravanzando piuttosto nettamente Phil Read su Yamaha e il compagno di squadra Jim Redman (quest'ultimo peraltro aveva partecipato solo ai primi gran premi, annunciando poi il suo ritiro dalle competizioni).
Presente in tutte le prove della stagione, in 250 si registrarono 10 vittorie su 12 da parte di Hailwood; le uniche due sfuggitegli furono quella del Gran Premio motociclistico dell'Ulster ottenuta da Ginger Molloy su Bultaco (fu questa la prima vittoria della casa spagnola) e quella del Gp del Giappone andato al pilota di casa Hiroshi Hasegawa su Yamaha (con le Honda ufficiali assenti anche in questo caso).
Nell'ottavo di litro tornò alla vittoria il pilota svizzeroLuigi Taveri, al terzo titolo della classe dopo quelli già ottenuti nel 1962 e nel 1964.
Taveri si aggiudicò anche la metà delle 10 prove in programma; le restanti furono tutte appannaggio di piloti Yamaha: 4 di Bill Ivy (secondo nella classifica finale) e una di Phil Read.
C'è peraltro da tener presente che le Honda ufficiali non si schierarono al via dell'ultima prova in Giappone, ufficialmente per motivi di sicurezza ma, secondo gli osservatori, anche per il fatto che il gran premio di casa fosse stato spostato dal circuito di Suzuka (di proprietà proprio della casa motociclistica) a quello del Fuji.
Il campionato della minor cilindrata visse solo su 6 prove, cioè fu presente in solo metà dei gran premi, e si vide un duello tra i piloti equipaggiati con moto Honda e quelli con Suzuki.
Le vittorie furono equamente divise; due furono di Hans-Georg Anscheidt vincitore del titolo piloti e altrettante andarono a Luigi Taveri (terzo alla fine del campionato); una ciascuna le ottennero Ralph Bryans (vincitore del titolo dell'anno precedente e secondo in questo mondiale) e Yoshimi Katayama (quinto).
Anche nel 1966 si ripeté la classifica dell'anno precedente con le due BMW di Fritz Scheidegger e di Max Deubel nelle prime due posizioni. Come ormai quasi standard, le motocarrozzette furono quelle che effettuarono il minor numero di gare, solo cinque, e non corsero fuori dall'Europa.