Compositore di indole decisamente tradizionalista, la sua produzione abbraccia quasi tutti i generi musicali (dai brani solistici all'opera lirica, dai concerti alle sinfonie), ed è caratterizzata da una forte incisività ritmica unita alla presenza di intensi squarci meditativi; solo raramente e con molta circospezione si è servito di tecniche atonali e dodecafoniche, preferendo in genere muoversi entro ambiti meno avanzati, quali il modalismo o la politonalità.
Zafred, in effetti, non fu mai un musicista "di ricerca", ed il suo modo di limitarsi ad una visione "catartica" della tonalità può essere fatto risalire ad una posizione ideologica di origini ždanoviane: egli fu infatti tra i pochi musicisti che nell'Italia del secondo dopoguerra accettarono ed avallarono (in modo decisamente ortodosso) le teorie e le limitazioni imposte da Ždanov, l'intransigente fautore del realismo socialista. Perciò Zafred osteggiò fermamente le posizioni avanguardistiche, in special modo le correnti strutturalistiche e post-seriali.
Opere
Nella sua Sinfonia n.4, recante il sottotitolo "In onore della Resistenza" si percepisce il senso di grande partecipazione al drammatico momento storico.
1954 Francesco Cedrangolo, Silvio Garattini, Tommaso Lucherini, Pietro Valdoni · 1957 Michele Arslan, Ida Bianco, Vittorio Erspamer, Ezio Silvestroni, Luigi Villa · 1959 Sergio Abeatici, Luigi Campi, Raoul De Nunno, Francesco Morino, Gian Franco Rossi, Alberto Zanchetti · 1961 Giovanni Marcozzi · 1963 Vincenzo G. Longo · 1965 Enrico Greppi · 1967 Giovanni Felice Azzone