Il Generoso alla cerimonia d’inaugurazione del nuovo bacino di raddobbo di Napoli, il 15 agosto 1852, in un olio su tela di Salvatore Fergola. Sulla sinistra è visibile la fiancata del similare Intrepido.
Descrizione generale
Tipo
brigantino (1840-1861) brigantino di II rango (1861-1863) corvetta di III ordine (1863)
Costruito sugli stessi piani del quasi gemello Intrepido, del quale costituiva una riproduzione con alcune migliorie, il Generoso, armato a nave (alberidi trinchetto, maestra e mezzana a vele quadre), era sostanzialmente una piccola corvetta benché fosse impropriamente classificato come brigantino sia dalla Marina del regno delle Due Sicilie che da quella italiana (che ne mutò la classificazione in corvetta solo poco prima della radiazione)[2]. Scafo in legno con carena ricoperta di rame, la nave aveva due ponti, con coperta priva d'ingombri[2].
L'armamento del Generoso era costituito da diciotto carronate di medio calibro (30 libbre), in ferro ed a canna liscia, disposte in barbetta nove per lato – utilizzabili solo nel combattimento da breve distanza – e di due cannoni-obici Paixhans da 30 libbre anch'essi in ferro ed a canna liscia (in sostanza le due uniche armi della nave dotate di capacità offensiva)[2].
La nave differiva leggermente dal similare Intrepido per alcune lievi differenze nelle dimensioni e per l'armamento velico, che sul'Intrepido era a brigantino a palo (trinchetto e maestra a vele quadre e mezzana a vele auriche)[2]. Benché quasi gemelle (ed infatti spesso trattate come un'unica classe[3]), le due navi non composero mai, almeno in forma ufficiale, una vera e propria classe[2].
Negli anni seguenti la nave effettuò attività di secondaria importanza, senza eventi rilievo, venendo posta in disarmo nel 1848 per grandi lavori di raddobbo[2].
Nell'aprile 1851 il Generoso, agli ordini del capitano di fregataGirolamo Vergara, venne inviato a Londra con a bordo l'equipaggio destinato ad armare la pirofregata a ruote Fulminante, comprata dal Governo provvisorio siciliano costituitosi durante la ribellione del 1848-1849 e trasferita alle autorità del Regno delle Due Sicilie dopo una lunga vertenza giudiziaria[2]. Il brigantino fece ritorno a Napoli in agosto[2].
Nel 1852 fu comandante della nave il capitano di fregata Amilcare Anguissola, mentre nel 1855 il brigantino effettuò una nuova campagna d'istruzione in Mar Mediterraneo, con a bordo gli allievi del Collegio di Marina[2].
L'11 marzo 1861 il brigantino venne inviato a setacciare il tratto di mare tra Capri e le Isole Eolie alla ricerca del vecchio piroscafo a ruote Ercole, scomparso durante una violenta tempesta il 5 marzo 1861, durante la navigazione da Palermo (da dov'era partito all'una del pomeriggio del 4 marzo) a Napoli, con a bordo 60 passeggeri, tra cui il colonnelloIppolito Nievo, scrittore e vice intendente generale dell'esercito garibaldino, e 12 uomini di equipaggio, nonché 232 tonnellate di merci[5][6]. Le ricerche, durate quattro giorni, furono inutili: non venne ritrovato alcun sopravvissuto tra le 72 persone a bordo dell'Ercole, né rottami della nave (anche se alcuni giornali pubblicarono la notizia del presunto ritrovamento di un naufrago in stato confusionale)[5].
Il 17 marzo 1861 il Generoso venne iscritto nel Quadro del Naviglio della neocostituita Regia Marina, classificato come brigantino di II rango[2][7]. A seguito di Decreto Ministeriale del 14 giugno 1863 la nave, ormai in disarmo, venne riclassificata corvetta di III ordine, ma nel corso dello stesso anno l'unità, rimasta in disarmo nel porto di Napoli, venne radiata[2]. Il Generoso venne successivamente avviato alla demolizione.
Note
^abcdeAltra fonte riporta dati molto differenti e pressoché certamente erronei: dislocamento a carico normale t 474 (anche secondo altra fonteArchiviato il 4 gennaio 2011 in Internet Archive.), lunghezza tra le perpendicolari 58,4 m e 68,7 m, larghezza 15,5 m, pescaggio 7,1 m, armamento venti cannoni da 80 mm.
^abcdefghijklmnoFranco Bargoni, Franco Gay, Valerio Manlio Gay, Navi a vela e navi miste italiane, pp. 329-330-331-332