Nel 1851 la nave venne sottoposta a lavori all'apparato motore, in seguito ai quali le caldaie originarie vennero sostituite con altre due prodotte dalle Officine di Pietrarsa[1].
Il 7 settembre 1860, con la fuga di Francesco II delle Due Sicilie a Gaeta nell'imminenza dell'arrivo a Napoli delle truppe garibaldine, l'avviso, al pari di gran parte della flotta borbonica, non seguì il proprio sovrano a Gaeta, restando invece a Napoli dove, con l'arrivo delle truppe garibaldine e sardo-piemontesi, mutò bandiera passò alla Marina sarda, per la quale entrò in servizio il 17 novembre 1860, classificato avviso a ruote[2][1].
Con la nascita della Regia Marina, il 17 marzo 1861, la nave venne iscritta nei ruoli della nuova forza armata[2], classificata corvetta a ruote di II rango[4]. Essendosi ormai ridotta in cattivo stato, venne giudicata vetusta ed inutilizzabile e non divenne mai operativa per la nuova Marina, venendo sostanzialmente accantonata in una darsena del porto di Napoli[1]. Radiata nella prime metà di giugno del 1863, la Palinuro venne demolita[1][2].