Ughelli fu il primo erudito a concepire e attuare l'idea di dare una serie compiuta dei vescovi italiani raggruppati per diocesi, con notizie biografiche di ciascuno, cenni storici delle chiese da loro rette e documenti inediti relativi a queste.[5] Il metodo storico da lui adottato, straordinariamente avanzato per la sua epoca, anticipava la critica moderna «pur se elaborato avanti il lavoro dei Maurini e indipendentemente da quello dei Bollandisti, che pure si usa indicare come punti obbligati di riferimento in ogni storia della metodologia storica, per questo periodo (il De re diplomatica, del Mabillon, è del 1681).»[6]
La vastità del progetto lo costrinse, per molte diocesi, ad avvalersi di collaboratori, ad esempio Giovanni Benedetto Gentilotti compilò le notizie relative ai vescovi di Trento:[7] il che spiega le disuguaglianze dell'opera, che a volte è ricca di ragguagli e documenti, a volte povera di notizie e inesatta o mancante di critica. La raccolta di 1.533 lettere inviate a Ughelli da 438 corrispondenti e ora conservate nella Biblioteca apostolica vaticana dimostra quanto lo studioso cistercense dipendesse da una rete di informatori per colmare le lacune della sua conoscenza delle chiese locali.[8] A Roma Ughelli si giovò della collaborazione dell'erudito greco Leone Allacci, che gli fornì notizie sui vescovi di varie diocesi e lo mise in contatto con persone capaci di esplorare gli archivi di Roma e con gli eruditi delle varie città.[9]
L'Italia sacra, venne pubblicata a Roma tra il 1642 e il 1648 in nove tomi in folio, sul modello della Gallia christiana di Claude Robert (1626). Già il Muratori, nel 1703, rilevando gli errori ughelliani da lui commessi, «o perché troppo si fidò d'altrui, o perché non bastò egli solo al grave peso di quella mole» auspicava una emendata riedizione dell'Italia sacra.[10] Una seconda edizione in 10 volumi, ampliata e aggiornata, fu edita a Venezia nel 1717 da Nicola Coleti, che la terminò nel 1722, con l'aggiunta della Sicilia sacra di Rocco Pirri. Per correggere gli errori di quest'ultima edizione, il cistercense Nivardo del Riccio ne progettò una terza, della quale uscì soltanto un breve saggio a Firenze nel 1763.[11]
L'opera di Ughelli riscosse fin da subito un grande successo. Quando nel 1647 il cardinalGiulio Mazzarino ricevette in dono i primi volumi dell'Italia Sacra, scrisse una lettera di ringraziamento a Ughelli, facendogli omaggio di un orologio d'oro ornato di pietre preziose; il cardinale esortò i dotti parigini ad intraprendere un'opera simile a quella di Ughelli per la Francia[12]; quando i fratelli Pierre e Louis de Sainte-Marthe prepararono una nuova edizione aggiornata e ampliata della Gallia christiana di Robert, presero a modello proprio l'Italia Sacra, avvalendosi della collaborazione dello stesso Ughelli, che consultò per loro registri concistoriali, libri provisionum e vari altri documenti vaticani.[13]
Nonostante i difetti, l'opera rimase fondamentale per lo studio della storia della Chiesa: vi attinsero storici del calibro di Giuseppe Cappelletti nelle sue Chiese d'Italia, Pius Bonifacius Gams nella sua Series episcoporum Ecclesiae catholicae e Konrad Eubel per la sua Hierarchia catholica Medii Aevi.[4] Essa costituisce un modello per analoghe ricerche erudite in altri paesi (ad es. la Germania sacra),[14] e rimane ancor oggi indispensabile per chiunque si occupi della storia della Chiesa in Italia.[15]
Lista delle opere
(LA) Ferdinando Ughelli, Cardinalium elogia qui ex Sacro Ordine Cisterciensi floruere, Firenze, 1624;
Aggiunte alla Vitae et res gestae Pontificum romanorum et S.R.E. Cardinalium di Alfonso Chacón, 1630[16];
Italia sacra sive de episcopis Italiae [...] rebusque ab iis praeclare gestis deducta serie ad nostram usque aetatem opus singulare provinciis XX distinctum in quo ecclesiarum origine urbium conditiones, principium donationes recondita monumenta in lucem proferuntur, I-IX, Roma, 1644-1662 (seconda ed., I-X, Venezia, 1717-1722 con la vita di Giulio Ambrogio Lucenti in prefazione al vol. I; anche in forma di compendio preceduta dalla vita di Lucenti: Italia sacra Rev.mi P.D. Ferdinandi Ughelli abbatis cisterciensis restricta, aucta, veritati magis commendata opera et studio D. Julii Ambrosii Lucentii, I-III, Roma, 1704);
^Mario Battistini, I padri bollandisti Henschenio e Papebrochio a Roma nel 1660-61, in Archivio della Società Romana di Storia Patria, vol. 53-55, 1930-1932, p. 18.
«Ferdinando Ughelli, l'autore dell'Italia sacra, si era fra i primi incontrato con i bollandisti e li aveva varie volte visitati mentre quelli compivano le loro indagini presso i padri oratoriani. « Nostrum laborem commendavit », scriveva l'Henschenio il 22 gennaio, e certamente dal dotto fiorentino ebbero molte notizie e trascrizioni e ricevettero in dono anche varii manoscritti ed una particolare presentazione per il dotto fiorentino Carlo Strozzi, presso il quale trovarono la più larga accoglienza.»
^(EN) Pietro Diacono, Herbert Bloch, The Atina dossier of Peter the Deacon of Monte Cassino: a hagiographical romance of the twelfth century, Roma, Biblioteca apostolica vaticana, 1998, p. 70, ISBN9788821006821.
«Although Henschen and Papebroch stayed in Rome until October, 1661, they soon realized that — even with competent help — they could not possibly gather the masses of relevant material in the Bibliotheca Vaticana alone, not to speak of Rome's many other more or less public and private libraries. All the more grateful were the two Bollandists for the help they received from many quarters. One of those who opened his libraries to them was Cardinal Brancaccio, bishop of Viterbo, whom we have mentioned before. Another was Ughelli himself, who had met them soon after their arrival and visited them at work in the library of the Oratorians. « Nostrum laborem commendavit » Henschen wrote to Bolland on January 22, 1661. Ughelli gave them notes, texts, and finally also various manuscripts.»
«Ei fu il primo a formar l'idea di darci la serie di tutti i Vescovi delle Chiese d'Italia, non già coll'indicarne semplicemente i nomi, o col formarne uno sterile elogio ma coll'illustrare la storia di ciascheduna Chiesa colla pubblicazione de' monumenti [documenti] ne' loro archivi serbati.»
«The collection of 1,533 letters from 438 correspondents written to Ughelli and now held in the Vatican Library reveals not only the extent to which the Cistercian scholar was dependent on a network of informants to fill the gaps in his local knowledge but also the degree to which he himself was regarded by such local Baronios as a potential source of information relevant to their own churches.»
^Hay, 1987, p. 226. «The Italia Sacra and the Gallia Christiana were simply the first elaborate and sophisticated treatments of their themes and were not to be superseded for centuries. In many ways, Ughelli's book is still essential for anyone working on Italian church history and it has never had the total revision which it merits.»
^Vitae et res gestae pontificum Romanorum et S.R.E. cardinalium ab initio nascentis Ecclesiae, vsque ad Vrbanum 8. pont. max. auctoribus m. Alphonso Ciaconio, Francisco Cabrera Morali, & Andrea Victorello. Alia plura Victorellus, et Ferdinandus Vghellus ex mss. praesertim monumentis addiderunt. Hieronymus Aleander I.C. & alij Ciaconianum opus recensuerunt, Roma, 1630.
(FR) Émile Brouette, Anselme Dimier e Eugène Manning (a cura di), Dictionnaire des auteurs cisterciens, vol. 11, Rochefort, 1975-1979, pp. 701-703.
Carlo Cartari, Genesi di Albero et istoria della famiglia dè conti di Marsciano dell'Abbate Ferdinando Ughelli, a cura di Uberto Rossi di Marsciano, Amazon Distribution, 2019, ISBN9781791944667.
Armando Costa, I vescovi di Trento: notizie, profili, Trento, Edizioni diocesane, 1977.
(EN) Simon Ditchfield, Liturgy, sanctity and history in Tridentine Italy, Cambridge, Cambridge University Press, 1995, ISBN9780521462204.
(EN) Denys Hay, Muratori and British Historians, in L.A. Muratori storiografo, collana Atti del Convegno internazionale di studi muratoriani, Modena, 1972, pp. 323-339.
Denys Hay, La Chiesa nell'Italia rinascimentale, Roma-Bari, Casa editrice Giuseppe Laterza & figli, 1979.
Denys Hay, Storici e cronisti dal Medioevo al XVIII secolo, Roma-Bari, Casa editrice Giuseppe Laterza & figli, 1981, ISBN978-8842017974.
(EN) Denys Hay, Scholars and ecclesiastical history in the early modern period. The influence of Ferdinando Ughelli, in Phyllis Mack, Margaret C. Jacob (a cura di), Politics and culture in early modern Europe. Essays in honour of H.G. Koenigsberger, Cambridge, Cambridge University Press, 1987, pp. 215-29, ISBN9780521527026.
Giorgio Morelli, L'abate Ferdinando Ughelli nel terzo centenario della morte (1670-1970), in Strenna dei Romanisti, vol. 32, 1972, pp. 246-250.
Giorgio Morelli, Lettere inedite di storici abruzzesi a Ferdinando Ughelli, in Abruzzo. Rivista dell'Istituto Studi Abruzzesi, n. 12, 1974, pp. 83-99.
Giorgio Morelli, Monumenta Ferdinandi Ughelli Barb. Lat. 3204-3249, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, 4 (Studi e testi, 338), Città del Vaticano, 1990, pp. 243-280.
Gaetano Moroni, Ughelli Ferdinando, in Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, LXXXIII, Venezia, Tipografia Emiliana, 1857, pp. 8-12.
Serafino Prete, Alcune lettere inedite dirette a Ferdinando Ughelli autore di "Italia sacra" da vescovi delle diocesi marchigiane (sec. XVII), in Studia Picena, vol. 54, 1989, pp. 59-73.