La discografia di Laura Pausini, cantautrice pop italiana, è costituita da quattordici album in studio, compreso un album di cover, tre raccolte, tre album dal vivo e tre album video.
Nel corso della sua carriera, Laura Pausini ha inciso brani in italiano, spagnolo, inglese, portoghese e francese,[1] vendendo una cifra stimata di 70 milioni di dischi e diventando la cantante italiana più famosa al mondo nei giorni nostri[2][3][4][5].
Il debutto discografico di Laura Pausini avvenne nel febbraio 1993, con la pubblicazione per l'etichetta CGD Records del singolo La solitudine, brano vincitore della 43ª edizione del Festival di Sanremo nella sezione Novità. Il singolo, dopo aver occupato per tre settimane consecutive la prima posizione della classifica italiana redatta da Musica e dischi,[6] venne pubblicato anche all'estero, raggiungendo il numero uno anche nella classifica fiamminga e entrando nella top 5 in Francia e nei Paesi Bassi.[7]
Nel maggio 1993, il brano fu inserito nell'album di debutto eponimo della cantante, che raggiunse il 6º posto nella classifica di Musica e dischi, vendendo circa 500.000 copie in Italia[8][9] e arrivando al disco d'oro anche in Francia e in Svizzera.[10]
Il secondo album della cantante, intitolato Laura e trainato dal singolo Strani amori, fu pubblicato nel febbraio 1994 e riuscì a ripetere il successo del precedente, vendendo circa 4.000.000 di copie a livello mondiale.[11] Alcune canzoni dell'album, insieme a brani tratti dal suo predecessore, furono tradotte in spagnolo e incise per il disco Laura Pausini, uscito in Spagna e Sud America nel 1994. Il disco ottenne ottimi riscontri commerciali in Spagna dove, grazie a vendite superiori ad un milione di copie, risultò essere l'album di maggior successo del 1994.[12][13]
Nel settembre 1995, Laura Pausini pubblicò il suo primo singolo in inglese, un adattamento del brano con il quale debuttò nel 1993, curato da Tim Rice ed intitolato La solitudine (Loneliness).[14] Il brano fu utilizzato come singolo di lancio della raccolta Laura Pausini, pubblicata nel corso dello stesso anno in Regno Unito, ma né l'album né il singolo riuscirono a raggiungere vendite significative.[15]
Il terzo album di inediti della cantante, Le cose che vivi del 1996, fu pubblicato sia in edizione italiana, sia in una versione in spagnolo. Lo stesso accadde per i successivi La mia risposta, che nel 1998 divenne il suo primo album a raggiungere la vetta della classifica italiana,[16] Tra te e il mare, uscito nel 2000, e la raccolta The Best of Laura Pausini - E ritorno da te, rivelatasi uno dei suoi più grandi successi in Italia e Francia, dove vendette in entrambi 1.000.000 copie.[17]
Nel 2002 Laura Pausini pubblicò From the Inside in America Settentrionale. L'album, l'unico interamente in inglese inciso dalla cantante, uscì nel gennaio 2003 anche in Europa e Sud America, ma ottenne risultati inferiori ai precedenti, vendendo circa 33.000 copie negli Stati Uniti d'America nella prima settimana[18] e arrivando a circa 2.000.000 copie distribuite a livello mondiale.[17] A partire dal successivo lavoro discografico, Resta in ascolto, Laura Pausini tornò ad incidere i propri brani prevalentemente in italiano e spagnolo. Nel 2006, Laura Pausini pubblicò inoltre il suo primo album di cover, Io canto, che risultò essere il disco più venduto dell'anno in Italia.[19] Seguirono gli album Primavera in anticipo nel 2008 e Inedito nel 2011, che totalizzarono rispettivamente nove settimane e due settimane al primo posto della classifica italiana.[20][21] Dopo la raccolta 20 - The Greatest Hits del 2013, gli album seguenti sono stati Simili del 2015 e Fatti sentire del 2018.
Durante l'infanzia Laura Pausini ha affiancato il padre Fabrizio in numerose serate di pianobar chiamato Les Copains Music Show lungo tutta la riviera romagnola. In questi anni sono stati pubblicati tre demo in formato musicassetta realizzati per pubblicizzare il lavoro nei pianobar, I sogni di Laura (1987), Laura (1989) e L'immenso (1991).