È l'unica versione firmata (Titianus. Aeques. Caes.); nulla sappiamo sulla sua committenza. La ritroviamo nel 1600 fra le tele che il Cardinal Montalto inviò all'ImperatoreRodolfo II a Praga. Rispetto alle precedenti versioni possiamo notare:
la presenza nella nuvola della testa di Giove;
monete d'oro al posto della pioggia dorata;
la guardiana, di lato alla Danae, raccoglie le monete con un bacile.
Robert Wald[8] ha studiato la genesi delle varie versioni della Danae servendosi anche dei raggi X. Ebbene, secondo questo studioso, la presenza di cassoni e domestici, poi occultati, sullo sfondo della Danae di Napoli fa pensare ad una diretta derivazione compositiva dalla Venere di Urbino[9]. La Danae successiva, di Madrid, è eseguita con variazioni sulla base del cartone della tela napoletana e servirà come base per questa versione di Vienna: la posizione della megera in radiografia è la stessa della versione spagnola.
È Vasari, del resto, che ci trasmette la percezione di un'avvenuta mutazione. Visitando la bottega di Tiziano nel 1566 ci dice che «il modo di fare che tenne in queste ultime [opere], è assai differente dal fare suo da giovane […] condotte di colpi, tirate via di grosso e con macchie, di maniera che dapresso non si possono vedere, e di lontano appaiono perfette[10]». Anche la tecnica di interventi successivi, confermata dalle recenti radiografie, è già nella testimonianza di Marco Boschini che cita Palma il Giovane quale testimone: Tiziano abbozzava la tela con una gran massa di colore, lasciava il quadro anche per mesi, poi lo riprendeva e «se faceva di bisogno spolpargli qualche gonfiezza o soprabondanza di carne, radrizzandogli un braccio, se nella forma l'ossatura non fosse così aggiustata, se un piede nella positura avesse preso attitudine disconcia, mettendolo a lungo, senza compatir al suo dolore, e cose simili. Così operando, e riformando quelle figure, le riduceva nella più perfetta simmetria che potesse rappresentare il bello della natura, e dell'arte.[11]
^Wald R., La "Danae" di Tiziano a Vienna : osservazioni su esecuzione e repliche nella bottega di Tiziano, in L'ultimo Tiziano e la sensualità della pittura, Venezia, Marsilio, 2008
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