I primi insediamenti nella zona di Dresda risalgono al neolitico. Il guado che attraversava l'Elba, all'altezza dell'odierno centro storico, è probabilmente esistito già nell'antico Medioevo e probabilmente fu la causa dell'iniziale insediamento che, nonostante la favorevole posizione ed i fertili terreni, rimase problematico per via delle estese zone forestali di quei luoghi. La città stessa ha avuto origine dall'unione di un antico insediamento slavo sulla riva settentrionale del fiume con un centro sassone abitato sulla riva meridionale (dove ora si trova il centro dell'attuale Altstadt).
Il primo riferimento documentato sulla città risale al 1206 e si tratta dei protocolli di un procedimento giudiziario riguardante lo smantellamento di un castello medioevale, il Burg Thorun[8]. A quel tempo il nome della città era "Dresdene", probabilmente derivato dal termine slavo "Drežďany" (abitanti della foresta lungo il fiume). Manca anche un documento sull'assegnazione del diritto civico a Dresda, che viene già citata quale città in un altro documento del 1216, mentre dal 1270 è stata la sede dei Langravi di Meißen. Un documento del 1350 definisce per la prima volta la parte di Dresda ubicata sulla sponda destra dell'Elba, l'odierno centro cittadino, quale insediamento autonomo (Antiqua Dressdin), che ottenne il 21 dicembre 1403 il diritto civico da Guglielmo I, il Guercio, margravio di Meißen. Il principe elettore Moritz decise l'unione dei due insediamenti, a destra ed a sinistra dell'Elba, ed assegnò il 29 marzo 1549 alla nuova comunità il diritto civico.
Dal 1485 è stata la sede dei duchi di Sassonia e dal 1547 anche dei principi elettori. Durante la guerra dei trent'anni Dresda non venne mai saccheggiata o devastata, ma peste e indigenza, oltre alla generale stagnazione economica, ne frenarono lo sviluppo. Dopo la conclusione del conflitto la sorte di Dresda fu alquanto altalenante: a periodi di pace, durante i quali sorsero i notissimi edifici e i magnifici parchi, si alternarono altri di devastazione, dovuti alla partecipazione di Dresda a quasi tutte le guerre europee.
Tra il 1806 ed il 1918 è stata la capitale del regno di Sassonia (che dal 1871 fece parte dell'Impero tedesco), e la popolazione della città si quadruplicò dai 95 000 abitanti del 1849 ai 396 000 del 1900.
Nella seconda guerra mondiale la città di Dresda, divenuta verso la fine del conflitto un importante centro economico, militare e di trasporto, era stata bombardata già dall'agosto del 1944, ma nonostante ciò erano stati creati solo pochi rifugi antiaerei. Fra il 13 e il 15 febbraio 1945 la città subì tre terribili bombardamenti a tappeto ad opera dei bombardieri alleati (Inglesi), che, come rappresaglia per il bombardamento tedesco della città di Coventry, sganciarono sulla città 3 900 tonnellate di bombe, di cui molte incendiarie, allo scopo preordinato di radere al suolo il centro storico, e fu nuovamente bombardata dalla USAAF, con 2 700 tonnellate di bombe, il 2 marzo e il 17 aprile del 1945.
Particolarmente danneggiato fu il centro storico della città, con aree completamente rase al suolo. A causa dell'ampio uso di ordigni incendiari non si è mai potuto stabilire il numero esatto delle vittime, che secondo le stime più recenti[7] furono fra 18 000 e 25 000 e 35−40,000 persone. Altri osservatori hanno però ipotizzato un numero di vittime molto maggiore[N 2]. Tutti i numeri proposti, antichi e recenti, tuttavia sono soggetti al dubbio di strumentalizzazioni interessate.
Il 1º gennaio 1999 vennero aggregati alla città di Dresda i comuni di Langebrück e Weixdorf.[11]
Nel 2002, l'Elba ha avuto una piena di altezza superiore a quella del suo precedente record del 1845. L'alluvione ha causato molti danni che in gran parte non sono più visibili per via della rapidità della ricostruzione. È stata effettuata la ricostruzione della Frauenkirche, distrutta durante il bombardamento del 1945[12]. La ricostruita chiesa, uno dei più caratteristici edifici in stile barocco di Dresda, è stata inaugurata il 30 ottobre 2005.
A partire dagli anni Duemila, l'intera piazza del Neumarkt ha visto l'inizio di un importante intervento di recupero e di ricostruzione degli edifici distrutti dai bombardamenti alleati. Il primo edificio ad essere completamente ricostruito fu la Frauenkirche, per gli altri edifici storici più importanti è prevista la ricostruzione fedele rispetto a come erano prima della guerra, mentre per gli edifici residenziali è prevista anche una edificazione in chiave moderna [13].
Brühlsche Terrasse Questa magnifica terrazza, dalla quale è possibile ammirare il paesaggio dell'Elba fino ai colli Loschwitz, venne decantata da Johann Goethe quale "Balcone d'Europa". Nel passato era stata una fortificazione che il Principe elettoreFederico Augusto II cedette al conte Heinrich von Brühl (dal quale deriva il nome). Il conte dette l'incarico ad artisti di Dresda di costruire dei sontuosi palazzi e un parco su quello che era praticamente un terrapieno che si estendeva per circa 500 m di lunghezza e 200 m di larghezza. Nessuna delle costruzioni di allora è rimasta in quel luogo, eccettuata la Fontana dei Delfini progettata dall'architetto Pierre Coudray e costruita fra il 1747 e il 1749. Gli edifici ora visibili sono prevalentemente opere del XIX secolo. Alla terrazza conduce un'ampia scalinata, che nel 1868 è stata arricchita con i gruppi scultorei Le quattro ore del giorno. Le originali figure in pietra arenaria vennero sostituite in un secondo tempo da riproduzioni in bronzo. Sull'estremità orientale della terrazza si estende il Brühlsche Garten (Parco Brühl).
Landhaus, sede del Museo della città di Dresda e della Galleria d'arte della città di Dresda.
La Schwebebahn, è una tramvia pensile e un mezzo di trasporto di Dresda che unisce i quartieri di Loschwitz e Oberloschwitz. La linea tramviaria, che ha una lunghezza complessiva di 274 m e supera un'altezza di circa 84 m, venne inaugurata il 6 maggio 1901. Si tratta di una tramvia simile a quella famosa di Wuppertal, costruita secondo il cosiddetto sistema di Eugen Langen, poggiando su 33 piloni in acciaio di supporto. Quella di Dresda è la più antica tranvia pensile montana del mondo ancora in funzione. La tranvia pensile di Dresda non corre su una fune, bensì su una rotaia d'acciaio. Al contrario di quella di Wuppertal le vetture non dispongono di un proprio sistema di propulsione, ma vengono mosse da una fune traente, azionata da un motore operante nella stazione a monte. Questa straordinaria tranvia pensile non venne minimamente danneggiata dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale. Fu però messa temporaneamente fuori servizio dal 1984 fino al 1992 a causa di un completo risanamento tecnico e costruttivo.
Blaues Wunder (Meraviglia o Miracolo blu, il nome ufficiale è però Loschwitzer Brücke, cioè "ponte di Loschwitz") è considerato popolarmente il ponte più famoso di Dresda. Costruito fra il 1891 ed il 1893, questo ponte in acciaio ha una lunghezza di 141,5 m. L'inusitato nome è dovuto al fatto che venne inizialmente pitturato in verde, ma dopo poco tempo era diventato inspiegabilmente blu. Ciò, unitamente all'eccezionalità della costruzione, gli meritò il nome di "Meraviglia blu" o anche "Miracolo blu", dato che il lemma Wunder ha in tedesco ambedue i significati. Il nome è diventato proverbiale in Germania ed è entrato a far parte della lingua tedesca, con il significato di qualcosa di straordinario.
La più importante università di Dresda è l'Università tecnica di Dresda, considerata d'eccellenza, che, nonostante il nome, è una università generalista.
La principale biblioteca della città è la Sächsische Landesbibliothek (SLUB) che contiene la Deutsche Fotothek, uno dei principali archivi fotografici tedeschi con oltre 7 milioni di foto, con foto di molti fotografi tedeschi e stranieri (tra cui Eugen Nosko, Richard Peter, Ermenegildo Antonio Donadini e altri ancora), che documentano la storia di Dresda stessa e della Germania in generale.
All'interno del Panometro è stata realizzata l'esposizione di due gigantografie panoramiche dell'artista Yadegar Asisi, cui si accompagna una rappresentazione.
^cioè 135 000. Il bombardamento di Dresda fu utilizzato dalla propaganda nazionalsocialista, e successivamente dal regime della DDR, in chiave antistatunitense, accusando gli Alleati occidentali di crimini contro l'umanità.
^Claudia Zanlungo, Paesaggi urbani sull'Elba: la ricostruzione di Magdeburgo e Dresda, Storia urbana: rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna: 129, 4, 2010 (Milano: Franco Angeli).