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I riferimenti artistici di Bisio, che resteranno nel tempo, sono tre: il gruppo del Teatro dell'Elfo facente capo a Paolo Rossi e a Gabriele Salvatores, che gli aprirà la strada alle prime apparizioni sul palcoscenico e sul piccolo e grande schermo (Bisio infatti apparirà nel 1990 nel videoclip della canzone "Megu Megùn" di Fabrizio De Andrè per la regia dello stesso Gabriele Salvatores); il palcoscenico dello Zelig, locale alternativo nella prima periferia nord milanese, che Bisio contribuirà nel tempo a rendere un luogo di culto (addirittura oramai quasi sinonimo di cabaret milanese, in una ideale staffetta col Derby degli anni settanta e ottanta), fino ai recenti spostamenti nel più ampio spazio del Teatro Tenda di Sesto San Giovanni e nel più comodo Teatro degli Arcimboldi; Sergio Conforti, in arte Rocco Tanica, tastierista e compositore nonché co-leader del gruppo Elio e le Storie Tese, che lo aiuterà a coltivare una carriera parallela di cantante.
Anni ottanta
La sua prima apparizione significativa in televisione è la partecipazione al programma Zanzibar (1988), una sorta di sitcomante litteram in cui compaiono anche David Riondino (già lanciato da alcuni riusciti tormentoni musicali al Maurizio Costanzo Show), Gigio Alberti, Antonio Catania, Angela Finocchiaro, Karina Huff, Silvio Orlando. Il suo ruolo è quello di Italo, meccanico, comunista e milanista. Dopo alcune partecipazioni a programmi televisivi ideati da Paolo Rossi (Su la testa! e Cielito lindo), insieme a degli esordienti di talento come Antonio Albanese, Maurizio Milani e Aldo Giovanni e Giacomo e dopo aver partecipato ad alcune puntate del Maurizio Costanzo Show, al principio degli anni novanta Bisio ottiene un sorprendente successo come cantante sui generis o rapper alla casseoula con la geniale Rapput, scritta a quattro mani con Rocco Tanica, a cui seguirà l'esilarante album Paté d'animo, dove si dimostra del tutto all'altezza anche come cantante vero e proprio. Si trova a giocare nella squadra vincente di Gabriele Salvatores che vince l'Oscar con Mediterraneo, riproponendosi poi in un eccezionale duetto interpretativo con Diego Abatantuono in Puerto Escondido, con cui si toglie lo sfizio di smentire la sua insegnante del Piccolo Teatro di Milano con un ruolo che sarebbe riduttivo etichettare come comico, ancora più incisivo e asciutto in contrapposizione ai ben noti gigioneggiamenti del partner (Bisio era già apparso in un ruolo a cavallo fra dramma e comicità anche nel secondo film di Salvatores, Kamikazen - Ultima notte a Milano). Sempre insieme ad Abatantuono, è protagonista della famosa scena del benzinaio nel film Turné, sempre di Salvatores.
Anni 90 e 2000
Con il 1996 comincia il suo fortunato sodalizio con la pubblicità, lavorando con registi come Daniele Luchetti e Muccino, e dimostrando una straordinaria adeguatezza al mezzo. Ancora insuperata per surreale follia la prima apparizione, in cui dialoga col maiale. Nella primavera 1997 conduce su Italia 1 insieme ad Antonella EliaFacciamo Cabaret, antesignano del fortunato Zelig. Bisio è anche presenza fissa nelle stagioni 1997-1998 e 1998-1999 di Mai dire Gol, dove restano memorabili il personaggio indovinatissimo e quasi profetico del procuratore calcistico Micio, cinico e maneggione, e del "luminare" Dott. Imbruglia, incapace e un po' passato di cottura.
Anche qui, Bisio si dimostra adeguato ai tempi comici della trasmissione e alla feroce competizione dialettica con la Gialappa's Band. Nel 1997, sotto la regia di Martelli, esce per la Rai una fiction TV in due parti dal titolo Un giorno fortunato, dove interpreta il ruolo di un paziente. Partecipano anche Fabio Fazio ed Enzo Jannacci nella parte di medici. Successivamente ad una prosecuzione della carriera di attore cinematografico con il film Asini del 1999 e ad una intensa attività teatrale, col nuovo secolo Bisio si scopre conduttore, e successivamente conduttore-fantasista con riuscite incursioni anche nel ballo, sul palcoscenico di Zelig.
Rimane comunque legato al teatro: è del 2005 la sua tournée nel monologo di Pennac "Grazie". Nel 2003 partecipa come ospite del Cd degli Ossi Duri "X", omaggio a Frank Zappa, per il decennale della sua morte, dove inframmezza i brani con "sproloqui" insieme a Rocco Tanica, tastierista degli Elio e le Storie Tese. Nell'estate del 2006 porta in giro lo spettacolo Coèsi se vi pare in collaborazione con gli Elio e le Storie Tese; venti date per l'Italia per un mese di tournée terminata la quale si rimette nei panni dell'attore per girare i film Natale a New York e Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi (quest'ultimo però uscito l'anno successivo).
Ha svolto più volte lavori come doppiatore, fra cui si annovera la sua partecipazione al doppiaggio italiano della saga di film d'animazione di Blue Sky StudiosL'era glaciale, in cui ha prestato la voce al bradipo Sid utilizzando un tono di voce particolare,[2] e a quello della serie di film Hotel Transylvania in cui doppia il conte Dracula.[3]
Nel 2012, dopo 15 anni, abbandona la conduzione di Zelig a tempo indeterminato, dichiarando di volersi prendere una pausa per potersi dedicare ad altre attività, e il 14 gennaio 2013 è primo ospite della nuova edizione, condotta da Teresa Mannino e Michele Foresta. Il 16 febbraio seguente partecipa come ospite all'ultima serata del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Sky lo sceglie come nuovo giudice ad Italia's Got Talent nel 2015.[4]
Nel 2018 conduce la versione italiana del Saturday Night Live per TV8.[5]
Il 12 ottobre dello stesso anno esce al cinema il suo primo film da regista, L'ultima volta che siamo stati bambini. Per questo esordio da regista riceve il premio "Anec Pietro Coccia" alle Giornate professionali di Cinema 2023 a Sorrento.[8][9]
Vita privata
Ha due figli, Alice (1996) e Federico (1998), avuti dalla moglie, la giornalista Sandra Bonzi, con cui è sposato dal 23 agosto 2003.[10]
^Cinquantamila GiorniːClaudio Bisio, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 27 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2016).