Durante l'alto Impero, l'approvvigionamento alle truppe, stanziate lungo i confini imperiali, fu garantito da un sistema di raccolta di derrate alimentari, anche attraverso requisizioni forzose (dietro rimborso), chiamato annona militaris. In sostanza alla paga del legionario o dell'ausiliario venivano, poi, dedotti tutti i costi legati al suo mantenimento. Lo stipendium risultava, pertanto, composto da una paga in moneta ed una "in natura".
In un periodo poi compreso tra Settimio Severo e Diocleziano, che qualcuno ritiene appartenesse all'epoca di Aureliano, l'approvvigionamento delle truppe sarebbe stato compensato, non tanto sottraendolo alla paga del miles, bensì con una nuova tassa che pagavano i cittadini. Vi è da aggiungere che questi privilegi furono accordati, almeno fini dal II secolo, alle armate che scortavano il princeps durante le campagne militari, oltre alla guardia pretoriana.[1]
Note
^Jean-Michel Carrié, Eserciti e strategie, in Storia di Roma, II.2, Einaudi, Torino, 1991, pp. 100-102.
Bibliografia
G. Cascarino, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. II - Da Augusto ai Severi, Rimini 2008.
G. Cascarino & C. Sansilvestri, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. III - Dal III secolo alla fine dell'Impero d'Occidente, Rimini 2009.
Jean-Michel Carrié, Eserciti e strategie, Milano, in Storia dei Greci e dei Romani, vol.18, La Roma tardo-antica, per una preistoria dell'idea di Europa, 2008.
G.L.Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Oxford 1914.
Walter Scheidel & Steven Friesen, The Size of the Economy and the Distribution of Income in the Roman Empire, in The Journal of Roman Studies (Nov. 2009), Vol. 99, pp. 61–91.
G. Webster, The Roman Imperial Army, Londra - Oklahoma 1998.