Custos armorum

Custos armorum
Descrizione generale
AttivaEtà repubblicana e imperiale
NazioneCiviltà romana
ServizioEsercito romano
TipoImmune
RuoloCustodire e preparare le armi per il combattimento
Guarnigione/QGCastrum
DecorazioniDona militaria
Parte di
Legione romana
Unità ausiliarie
Comandanti
Comandante per la fanteriaCenturione
Comandante per la cavalleriaDecurione
vedi bibliografia
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Il custos armorum era una figura dell'esercito romano altamente specializzata. Si trattava di colui che doveva sorvegliare, custodire le armi dei milites della sua centuria[1] o turma[2] o singola liburna,[3] facendo in modo che fossero sempre pronte per il combattimento. Questa sua specifica funzione rientrava nella categoria di quei soldati (tra fanti, cavalieri e classiarii) chiamati immunes ovvero coloro che, possedendo capacità specializzate o funzioni di rilievo tra i comuni milites, erano esentati dai più noiosi e pericolosi compiti che gli altri dovevano svolgere, quali lo scavo di un fossato o il pattugliamento dei bastioni.

Un'iscrizione rinvenuta nel castrum di Brigetio, secondo la quale un certo Gaio Giulio Massimino, forse il futuro imperatore Massimino Trace, era a quel tempo custos armorum della legio I Adiutrix.[4]

Mansioni

Aveva il compito di controllare che tutti i soldati, dal singolo legionario,[5] all'ausiliario,[6] agli equites singulares,[7] fino al classiarius[8] avessero le loro armi ed armature nelle migliori condizioni possibili. In caso contrario ne disponeva la loro nuova fornitura o riparazione. Prima di ricoprire questo incarico, era certamente un fabbro (in latino faber). Un esempio per meglio comprendere l'utilità di questa figura nell'esercito romano viene dall'utilizzo del pilum, il quale una volta lanciato contro il nemico in battaglia, tendeva a piegarsi. Era, quindi, necessario al termine dello scontro armato l'intervento del custos armorum e di altri fabbri per raddrizzare nuovamente le punte raccolte e restituirle ai soldati, prima di una nuova battaglia.

Note

Bibliografia

Fonti antiche
Fonti storiografiche moderne
  • Carro, Domenico, Classica, appendici marittime, in Supplemento alla Rivista Marittima, n. 12, dicembre 2002.
  • Giuseppe Cascarino, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. II - Da Augusto ai Severi, Rimini, Il Cerchio, 2008.
  • Giuseppe Cascarino, Carlo Sansilvestri, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. III - Dal III secolo alla fine dell'Impero d'Occidente, Rimini, Il Cerchio, 2009.
  • Lionel Casson, The Ancient Mariners: Seafarers and Sea Fighters of the Mediterranean in Ancient Times, Princeton University Press, 1991, ISBN 978-0-691-01477-7.
  • Lionel Casson, Ships and Seamanship in the Ancient World, Johns Hopkins University Press, 1995, ISBN 0-8018-5130-0.
  • Peter Connolly, L'esercito romano, Milano, Mondadori, 1976.
  • Peter Connolly, Greece and Rome at war, Londra, Greenhill Books, 1998, ISBN 1-85367-303-X.
  • Robert (Ed.) Gardiner, AGE OF THE GALLEY: Mediterranean Oared Vessels since pre-Classical Times, Conway Maritime Press, 2004, ISBN 978-0-85177-955-3.
  • Goldsworthy, Adrian, The Fall of Carthage: The Punic Wars 265–146 BC, Cassell 2000, ISBN 0-304-36642-0.
  • A.K.Goldsworthy, Storia completa dell'esercito romano, Modena 2007. ISBN 978-88-7940-306-1
  • M.J.Klein, Traiano e Magonza. La capitale della provincia della Germania superior, nel catalogo della mostra Traiano ai confini dell'Impero di Ancona presso Mole Vanvitelliana, a cura di Grigore Arbore Popescu, Milano 1998. ISBN 88-435-6676-8
  • Yann Le Bohec, L'esercito romano. Le armi imperiali da Augusto alla fine del III secolo, Roma, Carocci, 1993.
  • Yann Le Bohec, Armi e guerrieri di Roma antica. Da Diocleziano alla caduta dell'impero, Roma, Carocci, 2008, ISBN 978-88-430-4677-5.
  • Meijer, Fik, A History of Seafaring in the Classical World, Routledge 1986, ISBN 978-0709935650.
  • Alessandro Milan, Le forze armate nella storia di Roma Antica, Roma, Jouvence, 1993.
  • David Potter, The Roman Army and Navy, in Harriet I. Flower (a cura di), The Cambridge Companion to the Roman Republic, Cambridge University Press, 2004, pp. 66–88, ISBN 978-0-521-00390-2.
  • Reddé, Michael, Mare nostrum, Parigi 1986.
  • D.B. Saddington, Classes. The Evolution of the Roman Imperial Fleets, in Paul Erdkamp (a cura di), A Companion to the Roman Army, Blackwell Publishing Ltd., 2007, ISBN 978-1-4051-2153-8.
  • Chester G. Starr, The Roman Imperial Navy: 31 B.C.-A.D. 324 (2nd Edition), Cornell University Press, 1960.
  • Chester G. Starr, The Influence of Sea Power on Ancient History, Oxford University Press US, 1989, ISBN 978-0-19-505667-9.
  • Graham Webster, Elton, Hugh, The Roman Imperial Army of the First and Second Centuries A.D., University of Oklahoma Press, 1998, ISBN 0-8061-3000-8.
  • (DE) Gabriele Wesch-Klein, Soziale Aspekte des römischen Heerwesens in der Kaiserzeit, Franz Steiner Verlag, 1998, ISBN 3-515-07300-0.
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