La madre sposò in seconde nozze il re dei Vandali Trasamondo nel 500. Dal momento che Teodorico affidò al nipote un giudizio nel 507-11 (Cassiodoro), egli doveva già essere adulto all'epoca, quindi nato da un matrimonio precedente.
Venne associato al trono dalla cugina Amalasunta, figlia di Teodorico. Accortasi della sua smodata sete di potere, Amalasunta cercò di fuggire a Bisanzio, ma Teodato la catturò e la fece esiliare e uccidere sul lago di Bolsena. Tentò allora inutilmente di contrastare la reazione di Giustiniano. Dopo che il generalebizantinoBelisario ebbe conquistato Napoli nel 536, Teodato fu rovesciato dagli stessi Goti, che elessero Vitige come suo successore.
Fuggito precipitosamente verso Ravenna con l'intenzione d'imbarcarsi successivamente verso Costantinopoli, venne fatto inseguire dall'appena eletto Vitige che non poteva permettersi di lasciare Teodato libero di agire. Raggiunto dai sicari del nuovo re e prima che potesse rifugiarsi a Ravenna, fu scannato sul posto.
Procopio di Cesarea ci ha lasciato un ritratto di Teodato profondamente negativo: egli viene descritto come un principe avido e codardo, impopolare sia tra l'elemento romano sia tra quello goto.
In corsivo i regnanti titolari de iure ma non de facto, oppure i pretendenti al trono, quindi senza effettiva sovranità sui territori italiani
Note:
^non è chiaro con quale titolo Odoacre regnò in Italia ma gli storici concordano sull'attribuirgli quello di Re d'Italia, assegnatogli dal contemporaneo Vittore Vitense.
^non da Imperatore, contese il trono ad Enrico II il Santo