Nato in Mississippi, dopo i primi tiri alla McNair Pershing High School frequenta il college a Detroit Mercy e Trinidad State; nel 1969, dopo essersi messo al collo la medaglia olimpica vinta con gli Stati Uniti a Città del Messico (dove viene nominato miglior giocatore del torneo), inizia a calcare i parquet della ABA con i Denver Rockets diventando il primo giocatore diventato professionista senza dover attendere i quattro anni universitari, regola vigente sia in ABA che in NBA all'epoca, e a cui l'ABA farà un'eccezione in caso di difficile situazione economica familiare come nel caso di Haywood per assicurarsi i migliori talenti.
Nella sua prima stagione in ABA ha un impatto devastante e probabilmente irripetibile, segnando in Regular Season 30,0 punti di media a partita con 19,5 rimbalzi (record stagionale ABA in entrambe le categorie), mettendo a segno 40 o più punti in dieci partite di Regular Season, con un career High di 59 punti (e record assoluto ABA fino a quel momento) messo a segno contro i futuri finalisti dei Los Angeles Stars, doppie doppie da 40 punti e 25 rimbalzi e anche triple doppie come nella partita contro i futuri campioni degli Indiana Pacers da 20 punti, 17 rimbalzi e 11 assist: in questa stagione venne eletto come miglior rookie dell'anno ABA, inserito nel primo quintetto All-ABA, votato come MVP dell'All-Star Game (dopo una prestazione da 23 punti, 19 rimbalzi e 7 stoppate) oltre a essere l'MVP della Regular Season.
Al primo turno dei playoff Denver affrontò i Washington Capitols campioni in carica guidati da Rick Barry, di cui riusciranno ad avere la meglio solo dopo 7 partite: Haywood realizzerà 45 punti e 26 rimbalzi in gara 3 e 41 punti e 21 rimbalzi in gara 4.
Nella Western Division Finals contro i Los Angeles Stars dopo una gara 1 vinta dai Denver Rockets con una prestazione da 39 punti e 31 rimbalzi di Haywood, la squadra di Los Angeles riuscì ad aggiudicarsi la serie per 4 gare a 1.
Nei playoff di quell'anno nelle 12 partite giocate fece registrare numeri da 36,7 punti di media a partita (dietro solo ai 40,1 di Rick Barry) con 19,8 rimbalzi.
Nonostante il contratto firmato con i Denver Rockets per altri quattro anni, il giocatore che nel frattempo era fuori per riprendersi dalla rottura di una mano, era insoddisfatto delle sue condizioni contrattuali e malgrado più della metà delle squadre NBA fossero interessate a ingaggiarlo in particolare Milwaukee e Los Angeles, l'opposizione dell'NBA a mettere sotto contratto giocatori prima dei quattro anni dall'anno del diploma frenavano le trattative, questo fino al dicembre 1970 quando Haywood firmò con i Seattle SuperSonics un contratto di sei anni da 1,5 milioni di dollari, voluto dal proprietario Sam Schulman per sostituire Bob Rule infortunato dopo poche partite al tendine d'Achille, e Zaid Abdul-Aziz che aveva problemi al cuore, disposto ad assistere Haywood contro le regole NBA sul tesseramento di giovani e portando il caso contro l'NBA fino alla Corte Suprema, schierandolo subito in campo in attesa della sentenza definitiva, che sarà poi a lui favorevole, e che sarà fondamentale per tanti altri giocatori nei decenni a seguire.
L'associazione dei giocatori NBA non fece niente per aiutare Haywood mentre i proprietari delle franchigie NBA votarono per 15 a 2 contro la firma di Haywood a Seattle in linea con il commissario Walter Kennedy: alcuni spingevano per penalizzare i SuperSonics, altri di boicottare le partite contro Seattle mentre i Buffalo Braves in quanto expansion team di quell'anno reclamavano di avere il diritto di reclutare il giocatore, oltre ai Denver Rockets che denunciarono il giocatore per violazione contrattuale[1].
Al termine della stagione regolare Schulman si accordò con Denver pagando questi ultimi e impegnandosi anche a loro favore nel caso di una prossima futura fusione tra le due leghe professionistiche.
Haywood dimostrò anche in NBA il suo valore andando per tutte le prime 4 stagioni sopra i 20 punti e 12 rimbalzi di media a partita; in particolare terminò la stagione 1972-1973 con 29,2 punti a partita e 12,9 rimbalzi, ma dovette attendere il quinto anno a Seattle per riuscire a centrare la qualificazione ai playoff, la prima nella storia della franchigia che vedeva Bill Russell come allenatore e conclusa con un record stagionale di 43-39.
Nei playoff Seattle sconfisse al primo turno i Detroit Pistons per 2 gare a 1, per poi essere eliminata nelle Western Conference Semifinals dai futuri campioni dei Golden State Warriors guidati da Rick Barry per 4 gare a 2.
Questa sarà stata l'ultima stagione ai SuperSonics dove in quattro anni e mezzo sarà stato nominato per quattro volte consecutivamente all'NBA All-Star Game, per due volte nel All-NBA First Team e per due volte nel All-NBA Second Team.
L'anno successivo viene scambiato con i New York Knicks dove giocherà con Bob McAdoo, per poi nel 1978 andare ai New Orleans Jazz e un anno dopo ai Los Angeles Lakers; proprio in gialloviola contribuì uscendo dalla panchina alla vittoria del titolo anche se venne cacciato dall'allenatore Paul Westhead dalla squadra prima di gara 3 della Finals per essersi addormentato durante l'allenamento sotto l'effetto della cocaina di cui era diventato dipendente.
Dopo 12 stagioni e 14.592 punti Haywood sceglie la A2 della Reyer Venezia, trascinata in A1 e nella finale di coppa Korać 1981 grazie ad un tandem non sempre idilliaco con Dražen Dalipagić.
Nel corso della sua seconda stagione in granata, lascia dopo 5 partite e fa ritorno negli Stati Uniti; chiude con i Washington Bullets.
I Seattle SuperSonics hanno ritirato la sua maglia numero 24 il 26 Febbraio 2007, diventando l'ultimo giocatore a ottenere questo riconoscimento prima dello spostamento della squadra ad Oklahoma City nel 2008.
Massimo di palle rubate: 2 vs Boston Celtics (28 aprile 1982)
Vita privata
È stato sposato dal 1977 al 1987 con la modella Iman Abdulmajid, risposatasi nel 1992 col cantante David Bowie. Spencer e Iman hanno anche avuto una figlia, Zulekha Haywood, nata nel 1978.
* - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di giocatori. ** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di contributori. *** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di contributori, sia in qualità di giocatori.