Il primo filobus venne sperimentato nel capoluogo lombardo nel 1906, quando, in occasione dell'Esposizione Internazionale, la Società per la Trazione Elettrica impiantò una linea che percorreva il recinto esterno dei padiglioni della Piazza d'Armi, mentre il primo regolare servizio cittadino va fatto risalire al 1933, con l'apertura della breve linea 81 (Piazza Spotorno - Piazza Dergano).[2]
La rete filoviaria fu sospesa gradualmente fra il novembre 1942 e il luglio 1943, principalmente a causa della penuria di pezzi di ricambio per la manutenzione dei veicoli; i bombardamenti infatti avevano riportato danni minimi ai depositi e alle linee aeree (il deposito Molise sopravvisse indenne al conflitto, quello provvisorio di Via Salmini fu distrutto il 13 agosto), e gli attacchi più distruttivi sarebbero giunti solo nel mese di agosto.
Fra i danni dei bombardamenti e le requisizioni effettuate dalle forze tedesche, la rete risultava completamente inagibile alla fine del conflitto: la prima linea a tornare in funzione fu la CE (parte dell’attuale 90/91) nel dicembre 1945, seguita dalle linee CD e CS (successivamente 96 e 97) nel 1947; le linee 81 e 82 riaprirono invece nei primi anni ‘50.
Nei decenni successivi la rete si sviluppò rapidamente, con l'apertura di linee radiali e tangenziali. Anche la nuova circolare esterna (CE, poi 90/91) fu realizzata come filovia.
Negli anni successivi, anche per l'abbandono del progetto tranviario per la linea 90/91, non vi furono più interventi sulla rete, se si eccettua qualche limitata modifica di percorso.
Gli sforzi attuali sono concentrati sulla velocizzazione delle linee, con la realizzazione di corsie riservate. I progetti per l'estensione della rete non sono mai usciti dallo stato di semplici proposte.
Con l'apertura nel 1933 della prima linea filoviaria in servizio ordinario di Milano, la 81, si manifestò immediatamente la necessità di disporre di spazi atti al rimessaggio delle vetture che vi prestavano servizio. La prima rimessa filoviaria dell'ATM fu pertanto un piccolo ex garage di pullman, in via Cusio, adiacente al primo capolinea della linea, situato appunto in piazza Spotorno. In previsione di un'ulteriore sviluppo della rete filoviaria, col relativo incremento del parco mezzi, nel 1935 venne acquisita l'ex rimessa della Società Anonima degli Omnibus di viale Brianza, in una posizione anch'essa strategica, trovandosi sia sul percorso della 81, sia a ridosso del futuro tracciato - inaugurato l'anno successivo delle linee 82 e CE.
Il continuo ampliamento della rete filoviaria milanese e la continua ascesa del filobus spinsero ATM - che già aveva dovuto filoviarizzare nei primissimi anni quaranta anche il Deposito Salmini - a destinare nel 1943 alle filovie anche il Deposito Molise[10], in cui già in quegli anni erano stati ricoverati i nuovi filobus consegnati all'azienda. Nel 1943 pertanto il nuovo Deposito Zara, contrariamente a quanto programmato, venne destinato al rimessaggio degli autobus, mantenendo per i filobus soltanto l'officina generale.
Durante la guerraSalmini venne pesantemente colpito dai bombardamenti, contrariamente a Molise che ne uscì indenne, consentendo la progressiva ripresa dell'esercizio filoviario su un tronco della CE già a partire dal settembre 1945. Il completamento della circolare esterna e l'ulteriore crescita della rete filoviaria portarono nel 1959 all'apertura di un nuovo deposito, Novara, raccordato in piazzale Brescia alla circolare esterna con un doppio bifilare posato sulle vie Osoppo, Rembrandt e Novara. Il trasferimento a Molise dell'officina generale filoviaria a discapito di Zara, che mantenne solo quella automobilistica, portò ATM a destinare parte del nuovo Deposito Sarca (aperto dal 1968) al rimessaggio dei filobus. Venne pertanto posato un lungo raccordo su viale Sarca, via Arbe, via Taramelli fino in piazza Appio Claudio, sul tracciato della circolare esterna, e in via Keplero e via Nava fino a via Lario, su cui transitavano le linee 83 e MB. Dal 2 maggio 1972 la gestione delle linee 82, 83 e MB passò pertanto interamente a Sarca, con un'abbondante riduzione dei percorsi a vuoto per gli inserimenti in linea delle vetture; parallelamente anche alcune tabelle della 90, 91 e 92 vennero trasferite da Molise a Sarca.
Con la progressiva dismissione di alcune linee, già dall'autunno del 1977Sarca non aveva più in dotazione vetture filoviarie: negli anni successivi si procedette pertanto alla rimozione del bifilare di raccordo e di servizio interno alla rimessa. Molise rimase pertanto il principale deposito filoviario della città, affiancato esclusivamente da Novara.
^abcdefghijI due capolinea riportati sono relativi al periodo di massima estensione del percorso.
^Dal 1970 la linea 83 rimase in servizio nella sola tratta urbana, limitata a Niguarda; le corse della linea precedentemente prolungate fino a Bresso andavano a formare da quel momento la linea MB.
^abcdefghConosciuta anche come Circolare del Naviglio.
^Il Deposito Molise era stato realizzato fra il 1937 e il 1939 e destinato in origine al rimessaggio degli autobus a carburanti succedanei e a metano in dotazione all'ATM.
Bibliografia
Marco Bersa, Filovie e filobus. Milano 1933-1986, Milano, Azienda Trasporti Municipali, 1986
Paolo Gregoris, Francesco Rizzoli, Claudio Serra, Giro d'Italia in filobus, Cortona, Calosci, 2003 - pp. 83–96
AAVV, FILOVIA - La Filovia Milanese tra Storia e Innovazione, Azienda Trasporti Milanesi, Milano, 2009