Il servizio ferroviario metropolitano di Bologna (SFM) è un insieme di servizi ferroviari a carattere suburbano, con orario cadenzato, lungo alcune linee ferroviarie convergenti o passanti nella città di Bologna.
Al 2024, la rete dell'SFM è strutturata in 8 direttrici radiali, tutte attestate a Bologna Centrale, con l'eccezione della linea S1 (Porretta Terme/Marzabotto-Bologna-Pianoro) e di alcuni treni passanti sulla linea S4 (Ferrara-Bologna-Imola).[4]
Il servizio percorre linee ferroviarie preesistenti, integrate dalla realizzazione di nuove stazioni e ferroviarie, nel quadro del riordino del nodo ferroviario di Bologna in seguito ai lavori per la costruzione della stazione ferroviaria interrata per i treni ad alta velocità. Il progetto è integrato dalla riorganizzazione del trasporto automobilistico pubblico e dall'integrazione tariffaria.
L'SFM fu avviato nel 1995, con l'introduzione dell'orario cadenzato sulla linea Bologna-Ferrara.[1][2]
Con l'accordo di programma del 2007 fu prevista l'attivazione di più linee passanti con orari cadenzati per il 2012.[5] Al giugno 2013 risultavano terminati il 90% dei lavori infrastrutturali ed erano attivi il 70% dei servizi previsti nell'assetto base.[6]
La struttura a regime del servizio fu ridisegnata e ridefinita con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Bologna, approvato il 27 novembre 2019. Il piano prevede, in particolare, l'attuazione delle 3 linee passanti e un aumento della frequenza delle corse nelle ore di punta fino a 15' nelle stazioni del cosiddetto "passante urbano", costituito dalla tratta di linea S1 compresa tra le stazioni di Casalecchio Garibaldi e Pianoro.[4]
Il 27 aprile 2023, un accordo triennale siglato da comune, città metropolitana e regione ha stabilito i primi passi per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PUMS. Nello specifico, l'accordo prevede:[7]
l'istituzione di collegamenti notturni con autobus sostitutivo, da giugno 2023, nelle notti di venerdì e sabato, da Bologna per Vignola, Porretta, San Benedetto e Poggio Rusco, con l'impegno di trasformarli in servizi ferroviari a dicembre 2024;
la realizzazione di servizi passanti tra Casalecchio-Bologna-Pianoro a partire da giugno 2024, con una frequenza di una corsa ogni 15 minuti;
il potenziamento della linea S5 (Bologna-Modena) da dicembre 2024, con fermate ogni mezz'ora a Samoggia e Anzola.
Il progetto prevedeva inoltre la riqualificazione della maggior parte delle fermate ferroviarie preesistenti, tra cui Bologna Fiere, Bologna San Ruffillo e Bologna Zanolini (riattivata nel 2001 dopo i lavori di interramento della ferrovia Bologna-Portomaggiore, contestualmente ricevendo la nuova denominazione in luogo della precedente Bologna San Vitale).[6]
Sintesi cronologica
1982: viene elaborato il Piano integrato dei trasporti di bacino della provincia di Bologna che assieme al successivo (1984) piano urbanistico intercomunale assegna alla rete ferroviaria l'asse portante della mobilità[9]
1994: intesa per la riorganizzazione dei trasporti pubblici nell'area metropolitana bolognese[1]
2009: il Piano della mobilità della provincia di Bologna viene elaborato tenendo in considerazione l'attivazione dell'SFM[14]
8 giugno 2013:
viene inaugurata la stazione di Bologna Centrale AV, che decongestiona i binari di superficie, prerequisito essenziale per effettuare servizi suburbani passanti per Bologna Centrale e non più attestati
viene attivata la stazione di Bologna Mazzini: l'inaugurazione è caratterizzata dalla campagna di informazione Arriva la esse bolognese e dall'attivazione del sito ufficiale del SFM[15]
13 dicembre 2015: attivazione della stazione di Bologna San Vitale anche per la linea S1B da e per San Benedetto Sambro-Castiglione Pepoli[17]
11 dicembre 2022: avvio dei lavori di parziale interramento della ferrovia Bologna-Portomaggiore, con la contestuale realizzazione della nuova stazione di Bologna Libia. Al momento dell'avvio dei lavori, il termine del cantiere, con la conseguente riattivazione del traffico ferroviario, è preannunciato per il 30 giugno 2025[18]
11 giugno 2023: istituzione di due coppie di bus notturni, nelle notti di venerdì e sabato, sulle linee S1A, S1B, S2A e S3[7] e, dal 13 ottobre, anche sulla linea S2B[19]
9 giugno 2024: istituzione dei collegamenti passanti Porretta/Marzabotto-Pianoro, sulla linea S1[20]
15 dicembre 2024: raddoppio delle frequenze (da un treno ogni 60' a un treno ogni 30') tra Modena e Bologna, sulla linea S5[21]
La rete
Il sistema è formato da otto linee,[22] che effettuano tutte capolinea a Bologna Centrale, con l'eccezione della linea S1 (Porretta/Marzabotto-Bologna-Pianoro)[20] e di alcuni servizi passanti sulla linea S4 (Ferrara-Bologna-Imola).
La linea per Porretta, costruita tra il 1857 e il 1864, è elettrificata; è a doppio binario tra Bologna Centrale e Casalecchio Garibaldi, a binario unico tra Casalecchio Garibaldi e Porretta. La tratta per San Benedetto fa invece parte della linea direttissima Bologna-Firenze, inaugurata nel 1934, elettrificata e interamente a doppio binario. Entrambe le linee appartengono a RFI.
Fino all'8 giugno 2024, i due rami erano gestiti separatamente; nessun treno collegava direttamente i due capolinea. Con il cambio orario del 9 giugno 2024, sono stati istituiti collegamenti passanti da Porretta/Marzabotto a Pianoro, passando per Bologna Centrale, con una frequenza di 30' nei giorni feriali.[20]
Si registrano circa 11.000 spostamenti giornalieri sul ramo A e 5.000 spostamenti giornalieri sul ramo B.[31]
La linea S2 collega Vignola (ramo A) a Portomaggiore (ramo B), passando per Bologna Centrale; percorre binari dedicati, che non si sovrappongono a servizi ferroviari di altro tipo.
La linea ferroviaria tra Casalecchio e Vignola è attiva dal 1882: inizialmente una tranvia, fu promossa a ferrovia tra Casalecchio e Vignola nel 1938. Il traffico ferroviario, interrotto nel 1967, fu reintrodotto nel 2003, grazie a una bretella di innesto sulla ferrovia Porrettana per consentire ai treni in arrivo a Casalecchio di proseguire fino a Bologna Centrale. L'intero ramo è elettrificato, a binario singolo tra Casalecchio Garibaldi e Vignola.
La linea tra Bologna e Portomaggiore fu invece inaugurata nel 1887; percorre oggi un tratto interrato tra il piazzale Est di Bologna Centrale e la stazione di Bologna Zanolini. L'intero ramo è elettrificato e a binario unico.
Entrambe le linee appartengono a FER. Al 2023, i due rami sono gestiti separatamente; nessun treno collega direttamente i due capolinea.
Il numero di spostamenti giornalieri ammonta a circa 6 900 per il ramo A, circa 5 800 per il ramo B.[31]
La linea S3 collega Bologna a Poggio Rusco in 50 minuti, percorrendo i binari della ferrovia Bologna-Verona: attivata nel 1901, la ferrovia è interamente elettrificata e a doppio binario. Appartiene a RFI.
Il numero di spostamenti giornalieri è pari a circa 8 800.[31]
La linea S4 collega Ferrara (ramo A) a Imola (ramo B), passando per Bologna Centrale, in un'ora e 20 minuti. La tratta da Ferrara a Bologna Centrale percorre i binari della ferrovia Bologna-Venezia, inaugurata nel 1864 a binario singolo e raddoppiata nel Dopoguerra; la tratta per Imola percorre invece la ferrovia Adriatica, inaugurata nel 1861. Entrambe le tratte sono di proprietà RFI.
Il numero di spostamenti giornalieri è quantificato in circa 17 000 per il ramo A, circa 16 000 per il ramo B.[31]
La linea S5 collega Bologna a Modena in 30 minuti, percorrendo il relativo tratto della ferrovia Milano-Bologna, inaugurata nel 1859 e appartenente a RFI. È interamente elettrificata e a doppio binario.
Il numero di spostamenti giornalieri è pari a circa 16 000.[31]
Progetti futuri
Il progetto del servizio ferroviario metropolitano di Bologna prevede la realizzazione di tre ulteriori fermate, al momento inattive:[32]
Lo scopo dichiarato del servizio ferroviario metropolitano è quello di riequilibrare le modalità di trasporto nell'area metropolitana bolognese, che nel 2001 vedeva solo il 13% degli spostamenti tramite mezzi pubblici.[senza fonte]
Nella città metropolitana di Bologna, l'87% della popolazione risiede a meno di 4 km da una fermata ferroviaria: grazie al miglioramento delle frequenze e a una integrazione treno-bus, secondo le previsioni, gli spostamenti effettuati con i trasporti pubblici saranno destinati ad aumentare.[33]
l'integrazione sia tariffaria: il sistema tariffario integrato a zone, denominato "MiMuovo" è basato su una zonizzazione unica regionale, che è progressivamente in fase di attuazione da parte di tutti gli operatori di trasporto pubblico della regione
la simmetria: nelle stazioni di corrispondenza a due o più linee le corse arriveranno e partiranno in orari calcolati al fine di minimizzare i tempi d'interscambio
Costi
Al 2013 erano stati spesi come costi di investimento 490 milioni di euro la cui quota maggiore è stata riservata per interventi infrastrutturale. La quota minoritaria è stata utilizzata principalmente per acquistare il materiale rotabile.
I costi di esercizio annuali dell'assetto base sono previsti in circa 50 milioni €.[34]
Riconoscibilità del servizio
Tra il 2008 e il 2012 il Comitato per il nodo ferroviario di Bologna (organismo di coordinamento tra i soggetti istituzionali e il gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane[35]) ha elaborato un progetto di riconoscibilità del servizio a partire dal logo del servizio (una "S") e dagli elementi che caratterizzano le stazioni del servizio SFM (mappa di linea, bacheca orari). La prima stazione che è stata costruita con questi elementi è quella di Bologna Mazzini attivata nel giugno del 2013. Altre 5 stazioni sono state aggiornate con gli elementi grafici nel dicembre 2014[36]. I fondi per installare gli elementi di riconoscibilità del servizio nelle altre stazioni derivano dal progetto europeo RAIL4SEE (Rail hub cities for south europe).[14]
Interscambi
Il fulcro della rete è costituito dalla stazione di Bologna Centrale, dove è possibile un interscambio diretto tra tutte le linee SFM e con i servizi ferroviari nazionali, alta velocità e internazionali, nonché con il trasporto pubblico di superficie (autobus e filobus gestiti da TPER) e con il people moverMarconi Express per l'Aeroporto di Bologna.
La rete tranviaria di Bologna, i cui lavori di costruzione sono stati avviati nell'aprile 2023, prevede un interscambio con la rete ferroviaria servita da SFM nelle stazioni di:
Nella stazione di Casalecchio Garibaldi è inoltre previsto, in futuro, un interscambio con la linea tranviaria blu, che al 2024 è in fase di studio di fattibilità.