Il radiodramma è un testo di tipo teatrale scritto espressamente per la radio.
Di solito il radiodramma è un lavoro relativamente breve, che può essere però anche diviso in parti (tipicamente due o tre, come gli atti teatrali). Non sono radiodrammi, ma piuttosto sceneggiati, i lavori divisi in puntate. Altra caratteristica del radiodramma è da considerarsi, per alcuni, la sua originalità (si parla talvolta, seriosamente, anche di "originale radiofonico"): seguendo tale impostazione, le riduzioni per la radio di opere concepite per un'altra diffusione non sarebbero radiodrammi. In genere, peraltro, simili riduzioni sono definiti sceneggiati.
I primi esperimenti di radiodrammaturgia avvennero in Gran Bretagna; la BBC mise infatti in onda il primo radiodramma, Danger di Richard Hughes, il 15 gennaio 1924. In Francia Maremoto di Pierre Cusy e Gabriel Germinet fu trasmesso il 21 ottobre 1924 e in Germania, il primo ad andare in onda fu "Spuk" di Rolf Gunold nel luglio 1925.
In Italia il primo "adattamento radiofonico" di un'opera teatrale fu trasmesso il 18 gennaio 1927 dalla sede di Milano dell'EIAR: Venerdì 13 di Mario Vugliano. Il primo radiodramma italiano vero e proprio risale invece al 6 ottobre 1929 ed è L'anello di Teodosio di Luigi Chiarelli[1][2].
Il radiodramma ha conosciuto poi un certo declino, ma negli ultimi anni, grazie alle molteplici possibilità offerte dall'editoria digitale, esso sta vivendo una seconda giovinezza grazie all'enorme diffusione di questo genere in formato audiolibro[senza fonte].