Nato a Roma, inizia l'attività nella direzione di spettacoli teatrali, poi frequenta il Centro Sperimentale Radiofonico, ideato da Fulvio Palmieri e diretto da Franco Cremascoli, con le direttive del Ministero dell'Educazione e del CNR, dove vengono tenuti corsi di specializzazione per la radiofonia, di attori, annunciatori, registi, sceneggiatori, tecnici del suono e radiotecnici riparatori.
Dopo tale corso i diplomati verranno assunti dall'EIAR: usciranno annunciatori come Vittorio Cramer, Titta Arista, giornalisti come Pia Moretti e Vittorio Veltroni; tra i registi, figurava lo stesso Morandi, che fu assegnato alle trasmissioni radiofoniche del Servizio Prosa.[1]
Alla fine degli anni trenta Morandi diventa uno dei registi abituali della prosa radiofonica presso la sede di Roma e si alterna nel lavoro con Alberto Casella e Anton Giulio Majano, continuando l'attività anche nel dopoguerra, sino a dirigere anche alcune rappresentazioni nella prosa televisiva della Rai, negli anni cinquanta e sessanta.
^Simone Magherini, Aldo Palazzeschi e Alberto Perrini. Carteggio inedito (1955-1974), in Studi italiani. Anno XXII, N. 1, GEN.-GIU. 2010, p. 105 (Firenze, Franco Cesati Editore ; Cadmo, 2010).
^p. p., L'Italia ha una propria compagnia stabile di prosa, "Il Dramma", n. 301, ottobre 1961, p. 74
^a. cam., Questi volti diventeranno familiari, Radiocorriere TV, n. 45, 1961, pp. 16-17
^Aldo Grasso (a cura di) Enciclopedia della televisione, Garzanti, 1996. ISBN 88-11-50466-X