Luigi Chiarelli (Trani, 7 luglio 1880 – Roma, 20 dicembre 1947) è stato un commediografo, scrittore, giornalista, critico teatrale e cinematografico italiano, iniziatore del genere grottesco contemporaneo.
Durante l'estate, in una camera della Pensione Piemontese di Via Marino 3, a Milano, scrive in venti notti un grottesco in tre atti, La Maschera e il volto. Il grottesco viene dato in lettura a Virgilio Talli, per tramite di Gabriele D'Annunzio, che era attore nella sua Compagnia, ma non ci fu risposta. Così come con la Compagnia stabile milanese di Marco Praga e la Compagnia di Armando Falconi.[senza fonte] La commedia segna la fondazione del genere grottesco contemporaneo.[1]
Sempre durante l'estate, e sempre in pochi giorni, scrive per l'autore Ferruccio Benini una commedia, La Portantina.
A dicembre, dopo una lunga convalescenza per i postumi di una broncopolmonite, che gli aveva valso il congedo, si sposa. Gradualmente, si occupa, a tempo pieno, dell'attività di commediografo e organizzatore di compagnie. La Maschera e il volto, inscenata dopo la prima, dal capocomico Virgilio Talli, riscuote un clamoroso successo ed apre la strada alla breve, significativa avventura del genere grottesco contemporaneo.
A Milano, la Compagnia Borisi-Micheluzzi mette in scena, nella versione in dialetto di Gino Rocca, La Portantina, la commedia che Chiarelli aveva scritto nel 1913 per Ferruccio Benini, e che questi, scomparso nel 1916, non aveva fatto in tempo a rappresentare. Sul finire dell'anno, scrive un grottesco di minore sorte, Le Lacrime e le stelle, un dramma con sfondi di guerra, debito non risolto alla situazione bellica del Paese. Esce la prima edizione della Maschera e il volto, Milano, Fratelli Treves editori. Nel 1920 esce una ristampa, della quale alcuni numeri (secondo migliaio) vengono rivenduti, timbrati con la data 11 febbraio 1922.
Sul finire del 1919, Chiarelli fonda a Roma la Compagnia Ars Italica, nella quale confluiscono i più importanti attori della Compagnia di Virgilio Talli, cui è riservata la direzione artistica. Ars Italica debutta all'Argentina di Roma, con La Locandiera di Carlo Goldoni, mentre nel corso della stagione 1918-1919, presenta Glauco, di Luigi Moselli, in una lunga tournée nazionale. Al termine della stagione, Chiarelli ne abbandona la direzione, probabilmente per contrasti sul repertorio, dedicandosi ufficialmente a un nuovo dramma, Chimere.
Frattanto, appena un mese prima, cadeva, al Teatro Valle di Roma, un nuovo grottesco di Chiarelli, La Morte degli amanti, nella messa in scena della Compagnia di Dina Galli e Amerigo Guasti. La rappresentazione ebbe successo grazie al coraggio ed allo spirito combattivo della Compagnia di Chiarelli.
A pag. 35 della stessa rivista, vi sono notizie ed alcune foto degli attori della versione inglese della Maschera e il volto, rappresentata il 4 febbraio, all'Everyman Theatre di Hampstead, un piccolo teatro di periferia, dove viene replicata per circa tre mesi. La rappresentazione viene ripresa in un grande teatro del centro, il Criterion e al Royalty, il teatro più importante del centro di Londra. La parte di Paolo Grazia, che nella versione inglese si chiama Mario Grazia, viene sostenuta, dapprima, dal notissimo attore Franklin Dyall, poi da Edmond Breon. Athene Seyler, che possiede doti comiche interpreta, con malizia e civetteria, Savina, la moglie di Paolo, mentre Dorothy Warren riscuote lodi per l'interpretazione di Elisa Zanotti, la moglie di Cirillo. Il successo è talmente improvviso e clamoroso da reclamare la presenza di Chiarelli a Londra. Il grottesco ripreso al Criterion, dove terrà il cartellone per altri sei mesi, venendo accolto da numerosi altri teatri inglesi. La partecipazione di Chiarelli al teatro internazionale e nazionale si fa, in questo perioso, più intensa. Nel febbraio, al primo Congresso Nazionale del Teatro presenta un progetto per l'istituzione di 'Teatri di stato'; nell'autunno si iscrive al Partito Nazionale Fascista.
Il 3 novembre, realizzati vari esperimenti, viene diffuso il primo radiodramma ufficiale dell'EIAR: L'anello di Teodosio, soggetto giallo-poliziesco da lui scritto e diretto che egli suddivise in trenta fonoquadri (cfr., Autori e drammaturgie: enciclopedia del teatro italiano: il dopoguerra (1950-1990), a cura di Enrico Bernard, 2. ed. aggiornata, Roma, Editori & Associati, 1991, p. 84; Storie e memorie: la fiction italiana, l'Italia nella fiction: anno quattordicesimo, a cura di Milly Buonanno; contributi di Giovanni Bechelloni et al., Roma, Rai-ERI, 2003, p. 216). Partecipa a Madrid al quarto Congresso delle Società degli Autori e viene eletto vicepresidente della Confederazione internazionale. Su richiesta di "Za Bum", società teatrale di Mario Mattoli e Luciano Ramo, scrive K41, rappresentazione drammatica in tre atti di spiccato taglio esotico e cinematografico, che verrà rappresentata in luna lunga tournée nazionale nella stagione 1929-1930.
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