Figlio d'arte (il padre era un apprezzato attore che lavorò fino a tarda età), Peppino fu un caratterista fra i più attivi nel folto panorama degli anni cinquanta e sessanta, e si distinse come abile comprimario, spalla ideale di comici come Totò e Alberto Sordi in decine di pellicole. Il nonno fu il famoso "Pulcinella" Giuseppe De Martino.
Esordì sul grande schermo ne I grandi magazzini (1939) di Mario Camerini, sostenendo una piccola parte, quella di un commesso. Di rilievo le sue apparizioni in Totò a Parigi (1958) di Camillo Mastrocinque, nel ruolo del maître del night-club, oppure quella nei panni del notaio Cocozza in Totò diabolicus (1962) di Steno. Fu molto attivo anche in teatro, calcando i palcoscenici sin dai primi anni venti. Cambiò diverse compagnie, lavorando anche con i fratelli De Filippo.
Dopo qualche sporadica apparizione in televisione, morì a Roma, al Policlinico "Umberto I", nel 1965, all'età di 56 anni, a causa di un male incurabile.