Il territorio comunale, compreso nella valle del torrente Dragone, affluente del fiume Secchia, è prevalentemente di natura collinare; l'altimetria varia da circa 300 metri ai 1450 metri. L'utilizzo del suolo è in prevalenza agricolo, sono inoltre presenti ampie zone boschive a roveri, querce e castagni specialmente fitte all'innalzarsi dell'altezza.
Il nome del paese si ritiene derivi dal latino palaga, che significa "pepita d'oro"; non si hanno notizie di ritrovamenti nel passato di tale metallo prezioso. La zona però, specialmente vicino alla frazione di Boccassuolo, è stata oggetto nei secoli scorsi di scavi per l'estrazione di rame, calcopirite e ferro.
La prima volta che la località viene citata è in un antico rogito del 1144, quando Palagano era uno dei più popolosi villaggi delle Terre della Badia di Frassinoro. Nel 1197 si costituì comune autonomo e figurava fra i principali del territorio amministrato dall'abbazia. Con il decadere della Badia, tutto il territorio a destra del Dragone passò sotto il controllo diretto dei modenesi; si susseguirono i conti di Gombola ed entrò poi nel feudo di Medola, assoggettato ai Montecuccoli, nel 1321. Il duca di ModenaAlfonso I d'Este nel 1534 investì i Mosti di Ferrara che mantennero il dominio per 2 secoli dando il nome di contea di Rancidoro al territorio. Nel 1741 la contea passò ai Sabbatini di Fanano, i quali rimasero sino alla rivoluzione francese ed alla soppressione dei privilegi feudali. Dopo l'ingresso nel Regno d'Italia, nel 1869 il comune venne soppresso e passò amministrativamente sotto Montefiorino. Nel 1957 fu ricostituito comune autonomo.
Lo stemma del Comune di Palagano è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 2 maggio 1953.[5]
«D'argento, all'albero di castagnoal naturale, nascente da un monte di verde, caricato di sette castagne d'oro e accostato nel canton destro del capo da un'ape pure d'oro, volante.»
(D.P.R. 02.05.1963)
Il castagno con sette castagne dorate ancora nel riccio, allude alle produzioni boschive del luogo mentre l'ape è simbolo di operosità.[6][7]
Marra D., Casinieri L., Martelli F., Bertugli M., Fiorenzi E., Braglia S., Ricchi B., Molinari A., Ricchi C., Palagano e le sue frazioni. Mille anni di storia, Cinquant'anni di vita, 1957 - 2007. Golinelli Editore, Formigine, 2007.