Il toponimo della località posta ai confini occidentali del Canavese ha origini ancora da chiarire e due sono al momento le possibili ipotesi:
La prima è legata al ritrovamento nella pavimentazione della chiesetta dedicata ai Santi Lorenzo e Giobbe, antica parrocchiale di Mazzè, di una lapide funeraria di epoca imperiale dedicata a un Seviro (il sevirato rappresentava una sorta di carica municipale (magistratura), nell'ambito del culto legato all'imperatore), Macionis è il nome che si legge sulla lapide, che avrebbe fornito, con le varie modifiche maturate nel tempo, la base all'attuale denominazione del luogo
La seconda ipotesi sposterebbe l'origine del nome all' epoca celtica: infatti gli antichi abitanti del territorio prima dell'arrivo dei Romani erano di origine celto-ligure ed il vocabolo celtico sarebbe stato Mattiacu.
Giandomenico Serra, studioso di cultura e tradizioni canavesane nonché glottologo nel suo libro Contributo toponomastico alla Descrizione delle Vie Romane e Romee nel Canavese confermerebbe questa teoria, facendo derivare il termine da Mattiaca, la divinità celtica della guerra e dell'oltretomba e signora dei guadi, nota in Irlanda con l'appellativo di Mórrígan (nome a noi noto nella traduzione di "Morgana").
A sostenere tale teoria vi è anche il fatto che a Mazzè vi era in antico l'unico guado praticabile sulla Dora Baltea verso la pianura vercellese, a meno di non voler transitare da Ivrea proseguendo poi verso il lago di Viverone.
Storia
Simboli
Lo stemma è stato concesso con R.D. del 1º marzo 1935.[4]
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Comprende le frazioni Barengo, Casale e Tonengo. Il territorio è suddiviso in due parrocchie della diocesi di Ivrea: SS. Gervasio e Protasio (Mazzè capoluogo e frazione Barengo per un totale di circa 1.800 parrocchiani) e S. Francesco d'Assisi (frazioni Tonengo e Casale per un totale di circa 2.400 parrocchiani).
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.