Si trova in Val Soana ed è uno dei comuni meno popolosi d'Italia.
È posto a 57 km a nord del capoluogo piemontese.
Il comune si estende su ben ventuno frazioni, oltre al capoluogo, molte delle quali disabitate.
Storia
A partire dai primi anni del Novecento, quando aveva una popolazione di quasi 2.000 abitanti, Ingria ha subito un fortissimo spopolamento che l'ha portata in meno di un secolo a veder diminuire la propria popolazione di oltre 40 volte (fra gli 8.094 comuni italiani solo Carrega Ligure, in provincia di Alessandria, ha subito uno spopolamento paragonabile, ma in un intervallo temporale più lungo). [senza fonte]
Gli abitanti avevano una antica e rinomata tradizione di lavoro come Magnin (artigiani del rame), come in tutta la Val Soana, che li portava nei mesi invernali nelle pianure piemontesi, lombarde, in Liguria nonché in Svizzera e Francia.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del Comune di Ingria sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 febbraio 2008.[5]
«Campo di cielo, al ponte di un solo arco, d'oro, murato di nero, uscente dai fianchi, fondato in punta, racchiudente la massa d'acqua di azzurro, fondata in punta, con due pesci d'argento, posti in fascia, esso ponte sostenente a destra il paiolo di rame al naturale, e accompagnato in capo dall'aquila di nero, allumata e linguata di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di bianco.
Monumenti e luoghi di interesse
Chiesa parrocchiale di San Giacomo
Torre civica
Numerose case in pietra e tetti di losa
Il percorso fotografico "Le mazon i contiont" ("Le case raccontano") sui muri del capoluogo