Nel territorio comunale rientrano anche le due frazioni di Ramats, a 1000 metri s.l.m. sul versante sinistro della Dora, e Frais, a 1500 metri, centro sciistico e di villeggiatura estiva.
Origini del nome
Il nome deriva dall'antica denominazione Caput Montium (o anche Calcis Mons, quest'ultima per via di certe cave di calce che vi si trovavano nel territorio)[5] o Caumontium.[6]
Storia
In origine, il centro abitato sorgeva sulla riva opposta del fiume, come testimoniano i resti di villaggi preistorici rinvenuti in regione Maddalena, dove oggi si trova il museo archeologico, con importanti testimonianze dell'epoca preistorica e celtica. Già nel periodo romano però il nucleo del paese si trovava sull'altro versante, più in alto rispetto al letto del fiume; passato in seguito sotto la giurisdizione francese, il comune di Chiomonte divenne la frontiera tra il territorio sabaudo e piemontese e quello francese del Delfinato. Nel 1629, il re di Francia Luigi XIII e il cardinale Richelieu soggiornarono a Chiomonte durante la guerra di successione a Mantova. Passato con tutta l'Alta Val Susa, sotto i Savoia con il trattato di Utrecht (1713), che pose fine alla guerra di successione spagnola, il paese ha poi conosciuto una fase di espansione e di industrializzazione agli inizi del Novecento, grazie alla ferrovia, alla centrale idroelettrica (la prima nella valle) ed a partire dagli anni cinquanta, all'affermazione della stazione sciistica del Frais, servita da una seggiovia (di nuova costruzione, aperta dal 6 gennaio 2011 e inaugurata il 5 febbraio 2011) che la collega alla stazione ferroviaria.
Dopo la completa automatizzazione della centrale elettrica, l'economia si regge soprattutto sull'industria di conservazione di cibi surgelati, sulla ferrovia, sul turismo, soprattutto invernale (la frazione Frais è stata sede di allenamento durante i XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006), e sulla produzione enogastronomica, in particolare formaggi (tome) e vini (da vitigni sia trapiantati, sia autoctoni, come l'Avanà).
Simboli
Il comune ha un proprio gonfalone e un proprio stemma che sono quelli storicamente in uso.
Lo stemma raffigura il sole che coi suoi raggi fa maturare un grappolo di uva nera e un grappolo di uva bianca, con tralci e pampini, con il motto "Jamais sans toi"[7], che significa "mai senza di te" in francese. Il gonfalone è un drappo di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa parrocchiale di Santa Maria, con pregevoli sculture lignee e affreschi
Chiesetta di Santa Caterina, risalente al XII secolo
Chiesa di Sant'Andrea (fraz. Ramats), restaurata di recente
Pinacoteca "G. A. Levis", ricca di opere del pittore chiomontino
Sette fontane in pietra che costellano il paese, alcune risalenti al XVI secolo
Chiesa di San Bartolomeo, in frazione Frais, visitabile durante la festa del santo patrono
Via Francigena
Il concentrico è inserito nel percorso storico della Via Francigena, nel tratto proveniente dal Colle del Monginevro e da Oulx ed Exilles e successivamente dirigentesi verso il posto tappa di Susa.[9]
Società
Evoluzione demografica
Negli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente è dimezzata.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 42 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
A Chiomonte è tuttora parlata la varietà locale occitana, chiamata chiomontino (chamoussin). Il chiomontino appartiene, come le altre parlate occitane dell'alta valle della Dora Riparia, al gruppo del Brianzonese, che a sua volta appartiene alle varietà occitane vivaro-alpine.
Cultura
Eventi
La festa del patrono di Chiomonte è san Sebastiano il 20 di gennaio. Viene chiamata Pouento poiché vi si compie una danza popolare in cui i giovani del paese, vestiti con gli abiti tradizionali, portano in giro per il centro un apparato decorato detto "la Pouento" (la Punta), in segno di buon auspicio per l'anno appena iniziato, mentre le ragazze ballano intorno.
Per gli appassionati di escursioni in montagna sono consigliabili gite alle fortezze del Gran Serin e dell'Assietta, dove si svolse un'importante battaglia nel '700 contro i Francesi (3 ore dal Frais) oppure al Gran Pertus (grande buco), opera idraulica di notevole importanza realizzata a metà '500 dal chiomontino Colombano Romean ed ai Quattro Denti (las Cattre Dents nell'occitano locale), formazioni calcaree (di roccia dolomitica) sulla cresta della montagna (3 ore da Ramats), proseguendo eventualmente per Cappella Bianca (1 ora) o per il Rifugio Luigi Vaccarone (2.743 m), ristrutturato e riaperto nel 2012 (2 ore).
Media
Stampa
A Chiomonte nel 1986 è nata la pubblicazione La Rafanhauda, rivista pubblicata con cadenza irregolare che tratta di storia e lingua occitano-alpina locale. Di tale rivista sono stati pubblicati sei volumi tra 1986 e 1991 e nove volumi a partire dal 2011.
Economia
Vino del ghiaccio
Nel territorio del comune dai primi anni Duemila sono state riprese le coltivazioni della vite e la produzione di vino di ghiaccio attraverso antiche tecniche che prevedono la vendemmia in epoca già invernale (metà dicembre), a temperature molte volte sotto lo zero per fermare il processo di fermentazione naturale degli acini congelati e quasi disidratati, con conseguente concentrazione degli aromi e degli zuccheri presenti[11][12]. Il vino che si produce è il San Sebastiano, ottenuto dalla vinificazione di uva Avanà in purezza[13].
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
^ R.G., La vendemmia ghiacciata a Chiomonte, in LaVINIum. Rivista di vino e cultura online, 18 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2006).