La sua interpretazione in un tema natale simboleggia la madre, dando informazioni sul tipo di rapporto del soggetto con quest'ultima; nel caso di un oroscopo femminile indica anche come viene interpretato il proprio ruolo di madre, mentre in un tema maschile dà informazioni sul tipo di donna ideale.
La Luna è in esaltazione in Toro, in esilio in Capricorno, in caduta in Scorpione.[3] Sebbene la tradizione attribuisca l'esaltazione della Luna nel segno del Toro, una parte dell'astrologia moderna, a seguito della revisione delle esaltazioni proposta da Lisa Morpurgo, considera l'esaltazione nei Pesci e la caduta nel segno della Vergine.[5]
È il luminare minore dello zodiaco, l'altro essendo il Sole, e gli aspetti che intercorrono tra questi due pianeti ci informano sulle difficoltà di armonizzazione tra le due parti maschile e femminile dell'individuo.
In quanto satellite della Terra, la Luna è l'unico pianeta dello zodiaco a non ruotare intorno al Sole. La rivoluzione lunare attorno alla Terra si completa in circa 28 giorni, il che significa che il segno zodiacale in cui transita la Luna cambia ogni 2-3 giorni circa: da una prospettiva geocentrica essa è quindi la più veloce tra i pianeti.[9]
Il geroglifico lunare
Come il glifo del Cancro, suo domicilio, quello della Luna rimanda a un rapporto di dualità o di polarità tra due opposti.[10]
La sua forma di falce, infatti, poteva essere talora assimilata all'aspetto di due corna, soprattutto bovine, quale diadema di divinità cornute, come ad esempio dell'egizia Hathor, Vacca celeste riconducibile alla Grande Madre, dal carattere ambivalente in quanto dispensatrice sia di vita che di morte.[11]
Tali associazioni sarebbero state ispirate dalla posizione della Luna astronomicamente antitetica al Sole durante il suo culmine, cioè alla mezzanotte quando è in Luna piena: emerge allora il perfetto dualismo di Luna e Sole, che si affievolisce invece quando la prima torna ad avvicinarsi al secondo. La perfezione di quella contrapposizione astronomica vede paradossalmente la Luna dominare nel mondo manifesto, ed il Sole invece esercitare il proprio influsso migliore in quello infero-invisibile,[13] testimoniato anche dal significato alchemico del sol niger.[14]
Per questo nelle religioni antiche come la babilonese e quelle prevalenti nel Mediterraneo (salvo che nella mitologia egizia) alla Luna era generalmente riservato un culto supremo ed egemone rispetto al Sole.[11]
Se in origine la divinità che la rappresentava era maschile, come il babilonese Sin (oltre al romano Lunus),[15] molte erano femminili.[16]
In Grecia la Luna piena si chiamava Selene, figlia della titanessa Theia e sorella di Elios, dio del Sole, col quale essa giaceva di notte per 25 giorni consecutivi, mentre i 3 del novilunio li trascorreva in compagnia di un giovinetto, di nome Endimione, durante i quali si rendeva invisibile.[22]
Presso i Frigi si chiamava Men, che significa «misura», da cui deriva il termine latino mensis, «mese», essendo il calendario romano basato originariamente sui mesi lunari. Associata alla luna piena era anche Leda, la prima ninfa, e Nemesi, figlia della Notte, che si era trasformata in un'oca per sfuggire alle lusinghe di Zeus. Costui si trasformò allora in un cigno per unirsi a lei: entrambi i pennuti sembrano rimandare tuttavia ad un unico uccello androgino, da cui nasce il mondo in forma di Uovo primordiale, immagine della Luna stessa ricorrente in tutte le mitologie arcaiche.[23]
La Luna nera era invece denominata Ecate, associata all'oscurità, al simbolismo della caverna, dell'utero cosmico e della morte in cui veniva risucchiata la vita per poi rinascere. Secondo il racconto di Esiodo,[24] essa era anticamente onorata da Zeus, padre degli Dèi, al punto da partecipare al suo governo universale su terra, mari e cielo, prima di venire a lui sottomessa.[11]
Vi era infine la Luna crescente che risorgendo dagli inferi veniva chiamata Artemide: sorella di Apollo, che essa aveva aiutato a far nascere, era perciò protettrice delle partorienti, della fecondità, dei neonati e dei cuccioli, pur essendo al contempo Vergine, secondo l'ambivalenza tipica delle figure della Grande Madre.[11]
Il suo arco da cacciatrice, che rimandava alla falce di Luna,[27] alludeva infatti alla fase «selvaggia» della vita delle giovani ragazze fino al matrimonio,[27] i cui progressivi momenti di sviluppo erano personificati dal crescere della Luna fino allo splendore della sua pienezza.[27] Una divinità corrispondente nell'antica Roma era Diana, sebbene costei anticamente fosse di origine silvestre, la cui etimologia dius rimanda alla luceboschiva del giorno (dalla radice di dies)[28] e solo in seguito venisse identificata con la Luna,[28] a cui fu dedicato un santuario ad Ariccia.[11]
Cosmologia esoterica
Al di là degli aspetti mitologici, che furono progressivamente tralasciati, la Luna assunse un ruolo peculiare in seno alle cosmogonie antiche che prevedevano una sostanziale tripartizione dell'essere umano in tre strati o dimensioni; soprattutto nel dialogo di PlutarcoDe facie quae in orbe Lunae apparet, la Luna era considerata portatrice dell'anima, sede delle emozioni e dei sentimenti, mentre il Sole forniva l'intelletto e la Terra il corpo.[29] In tal modo la Luna, con l'anima che le era associata, si trovava a svolgere un ruolo mediano, di ricombinazione, mescolanza ed eterogeneità tra la vita solare proveniente dall'alto e la caducità mortale terrestre dal basso, in cui si ritrova la capacità ambigua della Grande Madre di donare vita, morte, e rinascita.[11]
Analogamente Macrobio, superando il dualismo platonico di anima e corpo, nel suo commentario al Somnium Scipionis di Cicerone, assegnava alla Luna una posizione di confine tra la dimensione della vita perenne, brulicante nella sfera immobile delle stelle fisse, e la fredezza mortale proveniente dal mondo sublunare: al di sotto dell'orbita (o cielo) della Luna iniziava cioè il regno della caducità e della temporalità.[11]
La dimensione della contaminazione poteva anche riguardare le sette sfere planetarie nel loro complesso, che andavano così distinte dalla purezza superiore del resto del cielo, sede dei Campi Elisi; l'uomo era visto come un frammento dell'anima cosmica che, generata dalla Mente universale (noûs), generava a sua volta il mondo, al quale veniva sospinta a causa di una brama nascosta.[11] Scendendo dalle altezze cosmiche si rivestiva di una materia astrale rarefatta che diveniva sempre più densa e pesante man mano che attraversava le orbite dei pianeti, a partire da Saturno, poi per Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, fino alla sfera d'influenza della Luna, detta «Terra eterea», dove l'anima riceveva la capacità di crescere e riprodurre i corpi, a cui dava attuazione sulla Terra fisica, dimora dei quattro elementi in forma tangibile.[31]
In età cristiana, Dante colloca nel cielo della Luna gli spiriti «difettivi», coloro cioè che, secondo la credenza medievale, erano stati resi incostanti dall'influsso della Luna: la sfera di quest'ultima è quella nel Paradiso col grado più basso di beatitudine, oltre che sede del livello più semplice degli Angeli.[32] Tra le sette arti liberali Dante nel Convivio la paragona alla grammatica per la sua luminosità discontinua,[33] come la validità provvisoria dei costrutti sintattici.[34]
Nel RinascimentoParacelso concepì l'essere umano come un macrocosmo in miniatura, associando tra i pianeti la Luna al cervello, per il suo influsso freddo e malsano sui pensieri riflessi (contrapposti al pensare vivo del cuore-Sole).[35]
Tale associazione è stata ribadita nella medicina antroposofica, in cui ritorna anche il legame della Luna con la funzione della riproduzione,[36] in particolare con gli organi genitali a livello eterico (corrispondenti al chakra della radice).[37]
Secondo la cosmologia di Steiner, la Luna anticamente costituiva un corpo unico con la Terra, dalla quale dovette però separarsi in quanto portatrice di influssi solidificanti e fossilizzanti, che avrebbero alla lunga congelato e immobilizzato lo sviluppo dell'evoluzione umana. Conseguenza di questo evento cosmico fu la sperazione tra i sessimaschile e femminile, che introdusse nel mondo anche i fenomeni del nascere e del morire. Lo spirito lunare conosciuto come Jahvè, nella sua contesa col rivale Lucifero, sottrasse infatti alla Terra la forza autofecondante (Kryashakti) con cui in quel lontano passato si riproduceva perpetuamente la specie umana lemurica, portandola sulla Luna, con la quale resta tuttora associata la capacità procreatrice.[38]
La Luna attuale non è inoltre da confondere col termine «antica Luna» con cui Steiner indica invece una passata incarnazione (Manvantara) della Terra stessa.[38]
Il ricongiungimento di maschile e femminile compresenti nell'essere umano si ritrova nelle dottrine induiste dello yoga, ad esempio quello sahaja di Mataji Nirmala, in cui la Luna è associata al sinistro dei tre canali nadi, legato alle emozioni, ai ricordi e al passato.[39]
Aspetti folcloristici
Tra le feste del folclore popolare, particolare rilievo assume quella del solstizio estivo in cui il Sole, nella sua massima potenza annuale, entra nel segno del Cancro, domicilio della Luna, pervenendo a nozze con quest'ultima. Tale ierogamia veniva sin da tempi antichissimi celebrata in corrispondenza della notte di San Giovanni: i fuochi accesi nell'occasione avevano sia la funzione di ritomagico per sostenere il Sole prima del suo prossimo declino, sia per purificare e rinvigorire i campi; tutte le acque inoltre, di laghi, di fiumi o di rugiada, essendo governate dalla Luna ne ricevevano in questo periodo, ritenuto una sorta di nuovo inizio dell'anno, un influsso tipicamente fecondo, propizio e terapeutico. Nel processo di cristianizzazione esse servivano anche ad esorcizzare la credenza nel contemporaneo svolgimento dei sabba delle streghe riunite in onore di Diana, personificazione pagana della Luna.[11]
Tale relazione tra Sole e Luna ispirò nei padri della Chiesa l'immagine teologica del mysterium lunae, che identificava il primo con il Cristo illuminante, e la seconda con la Chiesa stessa, che brillava della Sua luce riflessa. Così ad esempio si esprimeva Origene:[40]
«Come si dice del Sole e della Luna che sono i due grandi luminari nel firmamento del cielo, così anche in noi Cristo e la Chiesa.»
Oltre che emblema della Chiesa, la Luna divenne anche simbolo della Madonna, raffigurata significativamente sin nell'Apocalisse di Giovanni con la Luna sotto i piedi,[41] essendo colei che aveva accolto nel suo grembo la venuta del Salvatore, in una congiunzione materna ed un matrimonio soprannaturale, come rileva Hugo Rahner,[42] con cui la Terra stessa si disponeva a farsi redimere da Dio.[42]
Nel Medioevo la discesa del Cristo-Sole nel calice della Luna diede luogo tra l'altro all'iconografia del sacro Graal.[43]
La relazione col Sole la si ritrova nel simbolismo dell'argento, a cui gli alchimisti diedero storicamente lo stesso ideogramma della Luna, ed il cui valore rispetto all'oro (solare) fu determinato da significati astrali e religiosi, ossia in base al rapporto ,5, il medesimo che intercorre tra i giorni del moto di rivoluzionelunare attorno alla Terra (27) e quelli dell'orbita solare (365).[44]
La Luna nei segni
La posizione della Luna influenza l'inconscio e l'emotività profonda dell'individuo, qualunque sia la posizione del Sole nel suo tema natale.[1] Questo significa che il segno di nascita (in cui si trova appunto il Sole) non esaurisce la gamma delle possibili caratteristiche emotive ed istintive della persona, per descrivere le quali occorre anche valutare la posizione della Luna.[45]
L'influenza di quest'ultima è comunque nascosta e difficile da individuare, per cui spesso non comporta grandi modificazioni evidenti nel carattere e nel comportamento generale di un individuo, ma può comunque evidenziare o attenuare leggermente il temperamento del Sole di nascita.
In questo segno la Luna è emotiva, molto vivace e combattiva. La personalità è dominata dall'azione. Per un uomo può segnalare l'incontro con una donna virile, oppure una forte influenza della madre. Per una donna può significare una mascolinizzazione del carattere, lo spirito e il comportamento sono indipendenti. Questa posizione conferisce coraggio, idee personali, capacità di amare, iniziativa, ma non è troppo favorevole alla vita familiare
Se afflitta: Instabilità: errori dovuti al carattere polemico, cambiamenti costanti.[46]
Propensione per la vita famigliare, la quale si rivelerà stabile. Il temperamento è conservatore, un po' pigro. È indice di patrimoni immobiliari o di acquisto di stabili. Può indicare successi artistici (canto o pittura). Carattere deciso e fiducioso. Il pubblico (la Luna) può essere un tramite per la ricchezza.
Se afflitta: Eccessiva fiducia, o perdite finanziarie.[46]
Carattere irrequieto, amore per i viaggi che si traduce in professioni come il giornalismo, rappresentanze, diffusioni, pubblicità. Spirito curioso e indagatore. Attività di contatto col pubblico. Immaginazione brillante.
Se afflitta: Indecisione, instabilità, vita familiare movimentata, dispersività. Le doti mentali vengono sprecate.[46]
Spiccata femminilità o attrazione verso l'universo femminile. Il nativo sarà particolarmente influenzato dall'ambiente, dalla famiglia, dall'opinione pubblica. Sarà attratto dalla storia e dal passato. Dal punto di vista psicologico la configurazione conferisce un carattere indolente: socievolezza solo in una cerchia familiare. Se la Luna è in buon aspetto con Giove, secondo maestro del segno, gli agi e la popolarità non mancheranno.
Questo soggetto può essere orgoglioso e volubile nelle sue emozioni. Ha sempre bisogno dell'apprezzamento degli altri e talvolta si crea grandi illusioni. In un Tema maschile può indicare rapporti con una donna dello spettacolo (teatro). Favori da parte del pubblico (la Luna) in una professione artistica. Prevalenza di prole femminile.
Se afflitta: Scandalo a causa di una nascita. Vanità o vanagloria. Enfasi. Capricci finanziari. Vita sentimentale instabile.[46]
La fecondità è qui al servizio del lavoro dove ci possono essere frequenti cambiamenti. Molto creativi in senso pratico, questi individui sono spesso abili nei lavori manuali. Finiscono con l'essere troppo permalosi e pignoli e possono essere persino brontoloni, per lo più allo scopo di evitare in sé l'accumulo di energia. Si interessano in modo quasi maniacale alla salute all'igiene o alle diete. Ordinati e metodici, hanno un buon senso degli affari.
Se afflitta: Può dare una moglie o una compagna sterile. Disturbi digestivi. Continui cambiamenti di impiego. Difficoltà con il pubblico.[46]
Indice di popolarità, di ruolo sociale. Molto socievoli, questi soggetti amano stare in compagnia. Attribuiscono molta importanza al proprio aspetto e sono consapevoli delle grazie sociali. Spesso indecisi, preferiscono essere aiutati dagli altri. La pace l'armonia e la raffinatezza sono indispensabili per il loro benessere. Amano la musica e il movimento o sono artisti. Hanno di norma molto fascino, che sfruttano a loro vantaggio. Nelle relazioni possono essere talvolta donchisciotteschi.
Se afflitta: Titubanze, irriflessività. Sensibilità estrema alle opinioni altrui. Il matrimonio può deludere o fallire.[46]
Il pianeta è quasi sempre afflitto in questa posizione. Questo aspetto della Luna conferisce una carica di ardente sensualità. Le forti sensazioni possono dominare l'esistenza di questi soggetti che, quando vogliono qualche cosa, diventano ossessivi: è raro infatti che si sentano neutrali. Tuttavia capiterà loro di raggiungere lo scopo in maniera quasi magica. Attratti da tutto ciò che è misterioso, possono studiare l'occultismo. Segreti per natura incontrano difficoltà a parlare dei loro sentimenti e spesso possono apparire indifferenti.
Se afflitta: rischio di vedovanza, carattere scorbutico e sferzante, volontà ostinata. Lutti.[46]
Riluttanti a occuparsi dei dettagli, questi soggetti tendono talvolta a strafare e commettono errori. Sognano molto e cercano di trasformare i loro sogni in realtà con terribile spreco di energia. Sono generalmente molto aperti e sinceri e possono rimanere abbindolati. La loro grande curiosità per il mondo può trasformarli in viaggiatori e si interessano sempre a persone straniere o di culture diverse.
Se afflitta: difficoltà all'estero o nei rapporti con una persona straniera. Fallimento in un'attività di import-export. Impopolarità.[46]
Il pianeta è sempre sfavorevole in questa posizione. Alle volte la famiglia è sacrificata all'ambizione. Aridità di sentimenti. Il pubblico aiuta l'ascesa del nativo: ottima posizione per la politica, che consente di mettersi alla guida di una comunità.
Se afflitta: aridità di sentimenti, pessimismo, scarsa fiducia, egoismo.[46]
Indica un tipo di risposta agli stimoli emozionali amabile e cordiale, che tuttavia maschera un'accentuata freddezza interiore. Le emozioni e i sentimenti tendono a venire bloccati perché vengono troppo pensati piuttosto che agiti. Di solito intelligenti, sono attratti dalle ricerche mentali e i loro istinti umanitari permettono loro di trovare soluzioni pratiche ai problemi degli altri. Con questa Luna è possibile un divorzio o vita libera.
Se afflitta: divorzio dei genitori. Mancanza di parola da parte del prossimo.[46]
È probabile che questo individuo, ricettivo e impressionabile, confonda le proprie sensazioni con quelle degli altri e abbia bisogno di imparare a distinguere tra la propria opinione e quella altrui. Di solito molto psichici possono incontrare difficoltà nell'incanalare questa energia. Spesso ignorano la pragmaticità in favore di un mondo di fantasia. Questa posizione inutile dirlo è molto favorevole per un artista o per un poeta. Può portare indolenza e rifiuto delle responsabilità ma anche molta sensibilità.
Se afflitta: superficialità, pigrizia, doppia vita e nei casi peggiori alcolismo e droga.[46]
^Mircea Eliade, Il sacro e il profano, Torino, Paolo Boringhieri, 1967, p. 124.
^Hugo Winckler, La cultura spirituale di Babilonia, trad. it. di Augusto Menduni, Milano, Rizzoli, 1982, p. 64.
^ Jean-Marc Vivenza, Dizionario guénoniano, traduzione di Pierino Garutti e Anna Magli, Edizioni Arkeios, 2007 [2002], p. 279, ISBN978-88-86495-86-8. URL consultato il 28 marzo 2024.
^Lunus derivante da lux, dalla radice indoeuropealeukos, «splendore».
^Nelle Metamorfosi di Apuleio, ad esempio, Iside appare nelle sembianze della Luna rivelandosi così al protagonista Lucio: «i Frigi, i primi abitatori della terra, mi chiamano "Madre degli Dèi", adorata in Pessinunte; gli Attici autoctoni, Athena (Minerva) Cecropia; i Ciprioti bagnati dal mare, Venere di Pafo; i Cretesi abili arcieri, Diana Dyctinna; i Siciliani, trilingui, Proserpina Stigma; gli abitanti dell'antica Eleusi, Cerere Attea; alcuni, Giunone; altri, Bellona; gli uni, Ekàte; gli altri, Rammusia. Ma le due stirpi degli Etiopi, gli uni illuminati dai raggi nascenti del Sole all'alba, gli altri da quelli morenti al tramonto, e gli Egiziani cui l'antico sapere conferisce potenza, mi onorano con riti che appartengono a me sola e mi chiamano con il mio vero nome, Iside Regina» (Apuleio, Metamorfosi, libro XI, 5; trad. it. in L'Asino d'Oro, Milano, Rizzoli, 1993, pag. 342).
^I colori associati a queste fasi della Luna, corrispondenti tra l'altro a quelli dell'opera alchemica,[18] potrebbero aver dato origine a un'antica favola delle «tre galline»[19] rispettivamente bianca, rossa e nera, insidiate da un lupo (in maniera affine a quella dei tre porcellini).[20]
^La parola Endimione è stata tradotta da Károly Kerényi come «colui che si ritrova dentro di sé», a significare l'uomo che recupera il contatto con la propria anima, con l'inconscio e la femminilità, avendo ricevuto da Zeus, grazie all'intercessione di Selene, il dono di un sonno senza fine, grazie al quale restava eternamente giovane (cfr. Elémire Zolla, L'amante invisibile: l'erotica sciamanica nelle religioni, pag. 59, Marsilio, 1986).
^ Emmanuel Poulle, Marcello Aurigemma, Luna, in Enciclopedia Dantesca, 1970.
^«Dico che 'l cielo de la Luna con la Gramatica si somiglia [per due proprietadi], per che ad esso si può comparare. Che se la Luna si guarda bene, due cose si veggiono in essa proprie, che non si veggiono ne l'altre stelle: l'una si è l'ombra che è in essa, la quale non è altro che raritade del suo corpo, a la quale non possono terminare li raggi del sole e ripercuotersi così come ne l'altre parti; l'altra sì è la variazione de la sua luminositade, che ora luce da uno lato, e ora luce da un altro, secondo che lo sole la vede.
E queste due proprietadi hae la Gramatica: chè, per la sua infinitade, li raggi de la ragione in essa non si terminano, in parte spezialmente de li vocabuli; e luce or di qua or di là in tanto quanto certi vocabuli, certe declinazioni, certe construzioni sono in uso che già non furono, e molte già furono che ancor saranno: sì come dice Orazio nel principio de la Poetria quando dice: "Molti vocabuli rinasceranno che già caddero"» (Dante, Convivio, libro II, § 13, 9-10).
^«La sede della Luna è nel cervello, l'influenza della Luna è fredda, e i folli sono stati chiamati lunatici perché spesso sono danneggiati dalla Luna, la cui influenza agisce sul cervello e stimola le passioni sessuali causando sogni dannosi e allucinazioni» (Paracelso, cit. in Franz Hartmann, Il Mondo magico di Paracelso, pag. 194 trad. it. di Mario Monti, Roma, Mediterranee, 1982 ISBN=978-88-272-0681-2).
^ab Rudolf Steiner, Elementi fondamentali dell'esoterismo, in «L'Archetipo», traduzione di Angiola Lagarde, tratto da O.O. n° 93 (ottobre 1905), 8, anno 22, agosto 2017.
^«Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di Sole, con la Luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto ( Apocalisse 12,1-5, su laparola.net.).