Di seguito viene riportato l'elenco dei reggimenti dell'Esercito Italiano creati dalla sua istituzione nel 1946.
In alcuni casi sono citati anche alcuni battaglioni, poiché nell'Esercito Italiano, per determinati periodi, il livello reggimentale è stato declassato a livello battaglione, che, in ogni caso, si è mantenuto autonomo ed ha conservato motto, numero e tradizioni del reggimento originale. Nel tempo, poi, molti di questi battaglioni sono stati riportati a livello reggimento. Alcuni battaglioni, pur non essendo mai stati elevati a livello reggimentale, si sono però fregiati di tutti i segni distintivi dei reggimenti, tra i quali la bandiera di guerra, lo stemma e il motto, oppure sono stati riconosciuti come corpo dall'Esercito nelle sue pubblicazioni.
Codici di tipologia
I codici impiegati nella descrizione sono i seguenti:
ALM = autogruppo di manovra
BCC = battaglione corazzato
BF = battaglione di fanteria
BFA = battaglione alpini
BFB = battaglione bersaglieri
BFC = battaglione fanteria corazzata
BFG = battaglione granatieri
BFL = battaglione lagunari
BFM = battaglione fanteria meccanizzata
BFO = battaglione di fanteria d'arresto
BFP = battaglione paracadutisti
BG = battaglione genio
BGG = battaglione genio guastatori
BGM = battaglione genio minatori
BGP = battaglione genio pionieri
BGX = battaglione misto genio
BL = battaglione logistico
BLM = battaglione logistico di manovra
BLT = battaglione trasporti
BT = battaglione trasmissioni
BTE = battaglione guerra elettronica
BTR = battaglione ricerca elettronica
GA = gruppo artiglieria
GAA = gruppo artiglieria alpina
GAP = gruppo artiglieria pesante campale semovente
GAS = gruppo specialisti artiglieria
GAV = gruppo artiglieria controaerei
GC = gruppo squadroni (cavalleria)
GV = gruppo squadroni aviazione leggera esercito
GVS = gruppo squadroni sostegno aviazione leggera esercito
RA = reggimento artiglieria
RAA = reggimento artiglieria alpina
RAB = Raggruppamento artiglieria difesa costiera
RAC = reggimento artiglieria di corpo d'armata
RAD = reggimento artiglieria di divisione celere
RAF = reggimento artiglieria della guardia alla frontiera
RAI = reggimento artiglieria a cavallo
RAM = reggimento artiglieria d'armata
RAN = reggimento artiglieria da campagna semovente
RAP = reggimento artiglieria di campagna
RAS = reggimento artiglieria semovente
RAT = reggimento artiglieria terrestre
RAV = reggimento artiglieria controaerei
RAZ = reggimento artiglieria corazzata
RC = reggimento cavalleria
RCA = reggimento cavalleria dell'aria
RCC = reggimento carri
RCS = reggimento sostegno cavalleria dell'aria
RF = reggimento di fanteria
RFA = reggimento alpini
RFB = reggimento bersaglieri
RFC = reggimento fanteria corazzata
RFG = reggimento granatieri
RFL = reggimento Lagunari
RFO = reggimento di fanteria d'arresto
RFP = reggimento paracadutisti
RG = reggimento genio
RGC = reggimento chimico
RGF = reggimento genio ferrovieri
RGG = reggimento genio guastatori
RGM = reggimento genio minatori
RGP = reggimento genio pionieri
RGT = reggimento genio pontieri
RL = reggimento logistico
RLM = reggimento di manovra
RLT = reggimento trasporti
RT = reggimento trasmissioni
RTA = reggimento SORAO
RTE = reggimento guerra elettronica
RTR = reggimento ricerca elettronica
RTS = reggimento sostegno TLC
RV =reggimento aviazione esercito
RVS = reggimento sostegno aviazione esercito
L'abbreviazione e la denominazione in grassetto indicano che l'unità è ancora in vita. Tra parentesi tonde sono riportate le date di costituzione e scioglimento delle unità; se alla fine è indicata una località ma non una data, il reggimento e ancora operativo e stanziato nella località. Tra parentesi quadre sono riportate le battaglie o campagne principali.
Tra le due guerre mondiali questi reggimenti furono parzialmente motorizzati, riuniti in "divisioni veloci" (una volta "divisioni di cavalleria") o assegnati a grosse formazioni per incarichi particolari. Composti dopo il 1945 in un primo momento esclusivamente come formazioni per le ricognizioni corazzate, successivamente equipaggiati anche con carri armati da combattimento. Dal 1991 di nuovo reggimenti corazzati (parzialmente pesanti) da ricognizione (della forza di un battaglione) con le autoblindo B-1"Centauro".
Dragoni di Piemonte (Asti, Cuneo, Torino, sedi varie, 1690-1798) [1691-1695: Difesa della Savoia; 1696: Valencia; 1701-1712: Guerra di Successione di Spagna; 1718: Sicilia; 1733-1735: Guerra di Successione di Polonia; 1742-1748: Guerra di Successione d'Austria; 1792-1796: Piemonte]
RC "Piemonte reale" (Torino, Casale Monferrato, Vercelli, Alessandria, sedi varie, 1692-1798) [1692-1693: Difesa della Savoia; 1701-1712: Guerra di Successione di Spagna; 1733-1735: Guerra di Successione di Polonia; 1742-1748: Guerra di Successione d'Austria; 1793-1796: Piemonte]
4º RC (Monza, 1798-1800) [1799: Lombardia]
4º Reggimento dragoni piemontesi (1800)
RC "Piemonte reale cavalleria" (Venaria Reale, Torino, Saluzzo, Vercelli, 1815-1859) (Motto: Venustus et audax) [1848-1849: Prima guerra d'indipendenza, Pastrengo, Novara; 1853-1856, Crimea]
RC "Corazzieri di Piemonte" (Torino, 1859-1860) [1859: Lombardia, Magenta, Solferino]
RC "Savoia" (Fossano, Vercelli, Torino, Pinerolo, Asti, sedi varie, 1692-1798) [1692-1693: Difesa della Savoia; 1701-1712: Guerra di Successione di Spagna; 1733-1735: Guerra di Successione di Polonia; 1742-1748: Guerra di Successione d'Austria; 1793-1796: Piemonte; 1848-1849: Prima guerra d'Indipendenza]
Reggimento motorizzato "Cavalleggeri di Lucca" (1943)[16]
Reggimento "Cavalleggeri di Caserta" (1863-1871)
17º RC ("Caserta") (1871-1876)
RC "Caserta" (17º) (1876-1897)
Reggimento "Cavalleggeri di Caserta" (17º) (1897-1919) (Motto: Ad erta volgo)[17] [1918: Montello] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Lancieri di Aosta" (6º)
Reggimento "Ussari di Piacenza" (1859-1871)
18º RC ("Piacenza") (1871-1876)
RC "Piacenza" (18º) (1876-1897)
Reggimento "Cavalleggeri di Piacenza" (18º) (1897-1919) (Motto: Viriliter pro patria militantibus) [1918: M. Grappa][18] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Lancieri di Novara" (5º)
Reggimento "Cavalleggeri guide" (19º) (Caserta, Faenza, Milano, Voghera, 1897-1919) > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Cavalleggeri di Foggia" (11º)
Reggimento "Cavalleggeri guide" (Padova, Parma, 1920-1943) (Motto: Alla vittoria ed all'onor son guida)
XIV Gruppo appiedato "Cavalleggeri guide" (1940-1944)
14º Reparto salmerie da combattimento "Guide" (1944-1945)
Reggimento "Cavalleggeri di Roma" (20°) (1897-1919) (Motto: Nomen urget) [1916: Monfalcone][20] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Lancieri di Milano" (7º)
RC "Padova" (21º) (1883-1897)
Reggimento "Cavalleggeri di Padova" (21º) (1897-1919) (Motto: Valore e cortesia)[21] [1918: Vittorio Veneto] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Cavalleggeri di Lucca" (16º)
RC "Catania" (22º) (1883-1897)
Reggimento "Cavalleggeri di Catania" (22º) (1897-1919) (Motto: Usque dum vivam et ultra) [1918: Albania, Semeni][22] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Lancieri di Montebello" (8º)
RC "Umberto I" (23º) (1887-1897)
Reggimento "Cavalleggeri di Umberto I" (23º) (1897-1919) (Motto: Tanto nomine vinces) [1918: Albania][23] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Cavalleggeri di Monferrato" (13º)
RC "Vicenza" (24º) (1887-1897)
Reggimento "Cavalleggeri di Vicenza" (24º) (1897-1919) (Motto: A Vicentia vincentes) [1917: Bainsizza][24] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Cavalleggeri di Saluzzo" (12º)
Reggimento "Lancieri di Mantova" (25º) (1909-1919) (Motto: Referam tibi Mantua palmas) [1918: Castion di Strada][25] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Genova cavalleria" (4º)
Reggimento "Lancieri di Vercelli" (26º) (1909-1919) (Motto: A nessuno secondo) [1918: S. Odorico][26] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Savoia cavalleria" (3º)
Reggimento "Cavalleggeri di Aquila" (27º) (1909-1919) (Motto: Gloria o morte) [1918: Paradiso][27] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Lancieri di Vittorio Emanuele II" (10º)
RC "Cavalleggeri di Treviso" (28º) (1909-1919) (Motto: In certamine audaces) [1916: Monfalcone] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Cavalleggeri di Alessandria" (14º)
28º Gruppo squadroni carri "Cavalleggeri di Treviso" (Palmanova, 1975-1991)[28]
Reggimento "Cavalleggeri di Udine" (29º) (1909-1919) (Motto: Aspetto l'ora) [1916: Vertojbizza][29] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Cavalleggeri di Lodi" (15º)
RC "Cavalleggeri di Palermo" (30º) (1915-1919) (Motto: Mora Mora) [1918: Albania, Semeni][30] > poi con lo stesso nome divenne il 2º gruppo squadroni del Reggimento "Lancieri di Firenze" (9º)
Gruppo squadroni "Cavalleggeri di Palermo" (1938-1943)
GC "Dragoni di Sardegna" (Regno di Sardegna, 1726-1776)
Corpo dei dragoni leggeri di Sardegna (1776-1808)
Reggimento cavalleggeri di Sardegna (1808-1818)
Corpo dei moschettieri di Sardegna (1818-1819)
Corpo dei cacciatori reali di Sardegna (1819-1822)
Reggimento cavalleggeri di Sardegna (1832-1853)
X Gruppo squadroni di nuova formazione (1914-1915)
Le origini delle truppe corazzate italiane risalgono a un'unità di ricerca e addestramento costituita nel settembre 1918 a Verona, che disponeva di pochi carri armati dei tipi Schneider CA1, Renault FT e Fiat 2000. A settembre del 1918 venne costituita a Torino una prima compagnia che nel 1920 venne spostata a Roma assieme all'unità di addestramento e lì (Forte Tiburtino) trasformata in un battaglione. Il 1º ottobre 1927 nacque un primo reggimento corazzato (5 battaglioni di cui 3 nell'Italia del nord-est con Fiat 3000), che nel 1931 venne trasferito a Bologna. Nel 1936 da questo reggimento (non numerato) nacquero quattro reggimenti leggeri (1-4) che furono associati alla Fanteria. Allo stesso tempo vennero attrezzate alcune formazioni di Cavalleria, parzialmente, con cavalleria corazzata leggera e veloce. Nel 1937 si costituirono le due brigate corazzate "Centauro" e "Ariete" che nel 1939 furono chiamate Divisioni corazzate. La numerazione dei reggimenti si indirizzò in seguito normalmente secondo la numerazione delle divisioni; in altri casi i reggimenti misero a disposizione per le altre divisioni solo i battaglioni.
I seguenti reggimenti (attrezzati con M13/40 e loro varianti) dipendevano dalle divisioni corazzate "Centauro" (131ª), "Ariete" (132ª) e "Littorio" (133ª). Oggi la forza corazzata è parte integrante dell'Arma di Cavalleria. I reggimenti ancora attivi (con forza di battaglione) sono inquadrati nelle brigate "Ariete" (32º, 132º e 4º), "Pinerolo" (31º) e "Garibaldi" (131º). Il 1º Reggimento corazzato si configura come formazione mista d'addestramento con l'ulteriore compito della gestione dell'area addestrativa di Capo Teulada (Sardegna sud-occidentale). Il 133º Reggimento si configura come formazione di riservisti presso la Scuola di cavalleria e truppe corazzate di Lecce.
1º RF carrista (Vercelli, 1936-1943)
1º Reggimento carristi (Roma, 1948-1949)
Campo addestramento unità corazzate (Capo Teulada, 1959-1974)
L'Arma del Genio venne costituita l'11 giugno 1775 nel Regno di Sardegna. Dal 1824 assunse il nome di Corpo Reale del Genio. Nel 1861 vennero integrate unità del genio di altri stati italiani e si costituirono in un primo momento due reggimenti. Fino al 1910 si ebbero due reggimenti di zappatori, uno di telegrafisti, uno di guastatori, uno di pontieri, un reggimento di genio ferrovieri nonché altre unità minori. Nel corso della prima guerra mondiale, a quelle citate, si aggiunsero altre compagnie, tra le quali i lagunari, che costituiscono oggi parte della Fanteria. Dopo la guerra sopravvissero 18 reggimenti misti di genieri, due di guastatori, uno di ferrovieri e due reggimenti di pontieri. Nella seconda guerra mondiale si aggiunsero a questi reggimenti molti altri raggruppamenti e battaglioni. Nel 1952 dai genieri scaturì la nuova Arma delle Trasmissioni. Fino al 1975 ci furono, oltre alle piccole unità, tre reggimenti di genieri, una unità di Genio d'arresto, un reggimento di pontieri e uno di ferrovieri. Nel quadro della riforma delle forze armate del 1975 i reggimenti, a parte alcune eccezioni, vennero eliminati fino al 1992, quando i battaglioni rimasti hanno assunto nuovamente la denominazione di reggimenti.
Zappatori
Reggimento zappatori del Genio (Alessandria, Casale Monferrato, 1848-1860)
Un primo servizio di telegrafo militare venne costituito il 12 settembre 1860. Negli anni successivi, presso i due reggimenti esistenti di genieri, si formarono le prime compagnie di telegrafisti, integrate poi, nel 1883, nel nuovo 3º Reggimento genieri a Firenze. Il 1883 è ritenuto l'anno di nascita delle unità telegrafisti, facenti tuttavia a suo tempo parte dell'Arma del Genio. Nel 1895 si modificò il nome del 3º Reggimento genieri in 3º Reggimento genieri telegrafisti, strutturato su quattro battaglioni di telegrafisti e un battaglione di sostegno. Nel corso della Prima guerra mondiale dal reggimento (nel 1918 anche con il sostegno del 7º Reggimento genieri) nacquero 68 compagnie di telegrafisti che vennero ripartite come sostegno tra le altre formazioni. Durante la guerra lo scienziato Guglielmo Marconi prestò servizio militare volontario presso il 3º Reggimento genieri telegrafisti. Da quest'ultimo nacquero, nel 1926, il 1º e il 2º Reggimento telegrafisti, disciolti nel 1932. I loro battaglioni e le compagnie poi indipendenti andarono a sostegno di comandi di livello superiore (soprattutto corpi d'armata serviti da battaglioni trasmissioni), o divennero parte di altri reggimenti di genieri. Dopo la Seconda guerra mondiale il battaglione trasmissioni dello Stato maggiore dell'Esercito, denominato 10º Battaglione trasmissioni "Lanciano", si fece carico delle tradizioni del 3º Reggimento trasmissioni, che fu ricostituito nel 1993 (ex 3º Reggimento genieri del 1883). La Specialità delle Trasmissioni venne scorporata nel 1953 dall'Arma del Genio, senza che tuttavia le fosse riconosciuto lo status di Arma: questo avvenne solo il 30 dicembre 1997, con la nascita dell'Arma delle Trasmissioni. Oggi l'Arma è composta da due specialità: Telematica (Brigata trasmissioni, compagnie trasmissioni di supporto diretto) e Guerra elettronica (Brigata RISTA - EW).
RG radiotelegrafisti (Roma, 1919-1926)
1º Reggimento radiotelegrafisti (Roma, 1926-1932) (Motto: Per aethera loquimur)
Con l'eccezione del 44º e del 184º Reggimento di sostegno TLC, dipendenti dal Comando logistico dell'Esercito, e del 1º Reggimento trasmissioni, dipendente dalla Brigata di supporto del NRDC-ITA, tutti i reggimenti sono inquadrati nella Brigata trasmissioni dell'Esercito Italiano (Comando trasmissioni e informazioni dell'Esercito). Dal 1º gennaio 2013 anche la Scuola delle trasmissioni e informatica presso la Cecchignola a Roma è stata posta alle dipendenze del Comando trasmissioni e informazioni dell'Esercito.
Benché nell'Esercito Italiano fossero operanti parecchie antiche unità di approvvigionamento e di convogli militari (compagnie treno in servizio nei diversi reggimenti), esse non sono ritenute all'origine dell'attuale Arma dei Trasporti e Materiali. Quest'ultima nacque nel 1902, dapprima come piccola unità motorizzata del Reggimento genio ferrovieri che il 1º settembre 1906 assunse la denominazione di Sezione automobilistica e nel 1926 di Servizio automobilistico. Da esso, nel 1935, si formò il Corpo automobilistico, dotato di 37.000 veicoli utilizzati per le campagne militari italiane in Spagna e in Africa orientale, di cui all'incirca 14.300 furono quelli persi. Dal 1942 al 1948 le formazioni esistenti adibite al trasporto vennero denominate Reggimenti autieri. Successivamente, nel quadro della riforma dell'Esercito, nel 1975, ogni brigata ottenne un battaglione logistico che divenne responsabile non soltanto per il trasporto, ma anche per l'approvvigionamento e la manutenzione. Il 30 dicembre 1997 il Servizio automobilistico venne riconfigurato nell'Arma dei Trasporti e Materiali TRAMAT, riconoscimento con cui si volle tenere conto della sua importanza fondamentale, anche nelle missioni all'estero. Nel 2001 i battaglioni logistici in seno alle brigate sono stati riuniti ai battaglioni trasporti e logistici dei più alti livelli di comando, formando nuovi reggimenti di trasporto e materiale che oggi dipendono dalla Brigata logistica dell'Esercito. Il Comando logistico dell'Esercito a Roma, responsabile per gli incarichi principali e territoriali, si trova al vertice di formazioni di trasporti (8º Reggimento, 11º Battaglione), di due reggimenti trasporti di supporto e di quattro reggimenti di supporto con velivoli dell'Esercito. Inoltre, dal Comando logistico dipendono anche i centri di riparazione di Piacenza, Nola
(armi pesanti), Terni (armi leggere), Roma (telecomunicazioni), un centro di ricerca a Montelibretti presso Roma, una base logistica per missioni all'estero a Bari, un ospedale militare a Roma, un centro di ricerca medica a Roma, un centro veterinario a Grosseto (con annesso un centro d'addestramento cani anti-esplosivi) e l'Istituto geografico militare di Firenze. A questi vanno aggiunti diversi piccoli uffici, centri d'approvvigionamento e depositi. La Scuola Trasporti e Materiali della Cecchignola, presso Roma, dipende dal Comando addestramento dell'Esercito.
BL "Friuli" (Budrio, 1967-2001)
6º RLT (Budrio, 2001-2015)
RL "Friuli" (Budrio, 2015-2016)
6º Reggimento logistico di supporto generale (Budrio, 2016-oggi)[42]
BL "Mantova" (Udine, 1976-1980)
BLM "Mantova" (Udine, Remanzacco, 1980-1986)
8º BLM "Carso" (Remanzacco, 1986-1994) (Motto: Forte e tenace)
8º Reggimento di manovra "Carso" (Remanzacco, 1994-oggi)
8º Reggimento trasporti (?-?)
10º Reggimento trasporti (?-?)
VI Centro automobilistico (Firenze, 1920-1923)
VI Raggruppamento trasporti (Firenze, 1923-1926)
7º Centro automobilistico (Firenze, 1926-1942)
7º Reggimento autieri (Firenze, 1942-1943)
7º Centro autieri (Firenze, 1947-1964)
7º Battaglione trasporti "Monte Amiata" (Firenze, 1991-1998) (Motto: Fortitudo mea in rota)
VII Centro automobilistico (Roma, 1920-1923)
VII Raggruppamento trasporti (Roma, 1923-1926)
8º Centro automobilistico (Roma, 1926-1942)
8º Reggimento autieri (Roma, 1942-1943)
8º Centro autieri (Roma, 1947-1964)
8º BLT "Casilina" (Roma, 1984-?)
8º Reggimento trasporti "Casilina" (Roma, ?-oggi) (Motto: Semper sustinere)[43]
VIII Centro Automobilistico (Napoli, 1920-1923)
VIII Raggruppamento Trasporti (Napoli, 1923-1926)
10º Centro Automobilistico (Napoli, 1926-1942)
10º Reggimento Autieri (Napoli, 1942-1943)
10º Reggimento Autieri (Napoli, 1943-1945)
10º Centro Autieri (Napoli, 1947-1964)
10º BLT "Appia" (Napoli, 1987-?) (Motto: Per aspera et devia ad metam)
X Centro Automobilistico (Palermo, 1920-1923)
X Raggruppamento Trasporti (Palermo, 1923-1926)
11º Centro Automobilistico (Palermo, 1926-1927)
12º Centro Automobilistico (Palermo, 1927-1942)
12º Reggimento Autieri (Palermo, 1942-1943)
11º Centro Autieri (Palermo, 1947-1964)
11º BLT "Etnea" (Palermo, 1987-1998) (Motto: Omnia perfecta semper)
13º Reparto Riparazioni Rifornimenti e Recuperi (1959-1982)
13º BLM (1982-1988)
13º BL "Aquileia" (1988-1991) (Motto: Praevideo ac provideo)
14º Centro Automobilistico (Treviso, 1940-1942)
14º Reggimento Autieri (Treviso, 1942-1943)
V Autogruppo Territoriale (Verona, Montorio Veronese, 1969-1976)
L'Aviazione dell'Esercito (AVES) si articola oggi in reggimenti AVES, gruppi squadroni e squadroni (più che altro un'unità amministrativa). A questi si aggiungono anche i reggimenti di sostegno. Nel 1923 le formazioni e le unità di un tempo andarono a far parte dell'Aeronautica militare italiana. Soltanto all'inizio del 1950 l'Esercito ottenne nuovamente un'Aviazione Leggera dell'Esercito (ALE) le cui unità si svilupparono dapprima solo gradualmente. Con la riforma ordinativa del 1975 l'Aviazione dell'Esercito ottenne per la prima volta delle formazioni a livello di reggimenti (chiamati allora ancora "Raggruppamenti ALE") e furono riordinate anche tutte le altre formazioni e unità. Quando dopo il 1989 l'Aviazione di marina italiana ha potuto disporre di aerei da combattimento grazie ad un'adeguata modifica legislativa e ha cambiato il nome in "Aviazione Navale", anche l'Aviazione dell'Esercito ha richiesto una modifica del nome e l'eliminazione dell'attributo "leggera". La nuova denominazione di "Aviazione dell'Esercito" (Aves non è soltanto un'abbreviazione bensì richiama il termine latino di "uccelli") alla fine degli anni '90 è stata sostituita per del poco tempo con "Cavalleria dell'Aria", perché l'Aviazione dell'Esercito, nel quadro di ulteriori riforme ordinative dell'Arma di Cavalleria era stata inserita come sua specialità. In tempi brevi tuttavia venne nuovamente modificato l'inquadramento organico e l'Aviazione dell'Esercito ritornò a essere una specialità autonoma. Le formazioni odierne di AVES dipendono dalla Brigata Aeromobile "Friuli" o dalla Brigata del Comando Aviazione dell'Esercito a Viterbo (con funzioni prevalentemente amministrative).
1º Raggruppamento ALE "Antares" (Viterbo, 1976-1991)
1º Reggimento ALE "Antares" (Viterbo, 1991-1993)
1º RV "Antares" (Viterbo, 1993-?) (Motto: Primus nomine, fasctisque fulgentior)[44]
1º RCA "Antares" (Viterbo, ?-?)
1º RV "Antares" (Viterbo, ?-?)
2º RV "Sirio" (Lamezia Terme, 1996-oggi) (Motto: Per aerem usque ad metam)[45]