Nel corso della Campagna in Africa Settentrionale fu comandato dal Maggiore Alberto Andreani (M.O.V.M.) e dal Capitano Simone URSO (M.A.V.M.).
Dopo un brevissimo periodo di riordinamento, il battaglione prese parte, tra il 21 e il 29 gennaio 1942, alle prime operazioni per la riconquista della Cirenaica, che si conclusero con la rioccupazione di Bengasi e alla fine del mese di gennaio, decimato, venne sciolto, e in sostituzione il reggimento ricevette il X Battaglione carri M14/41, proveniente dal 133º Reggimento carristi.[2]
Il 29 aprile 1950 il Reggimento trasferì tutti i suoi reparti presso la Caserma "Salvatore Zappalà" di Aviano insistente su di un sedime aeroportuale dell'Aeronautica militare ceduto all'Esercito Italiano, confinante con l'aeroporto militare di Aviano, che diverrà la sede storica reggimentale. Il 1º ottobre 1952 la Brigata "Ariete" venne elevata a livello di Divisione, cambiando la sua denominazione in Divisione corazzata "Ariete", e il 29 dicembre 1952 l'intera linea carri del reggimento venne sostituita con l'adozione dei carri M47 Patton.[2]
Il 5 gennaio 1959 i battaglioni del 132º Reggimento carristi cambiarono numerazione riassumendo quella storica avuta in guerra: il I Battaglione carri fu ridenominato VII Battaglione carri, il II Battaglione divenne l'VIII e il III Battaglione, che era stato nel frattempo costituito aggiungendosi ai precedenti, fu ridenominato X Battaglione.
Il 1º luglio 1963, il 132º Reggimento carristi venne articolato su due battaglioni carri e un battaglione bersaglieri, ricevendo il XXXVIII Battaglione bersaglieri, equipaggiato con VTTM113, cedendo in cambio, il 1º agosto, il VII Battaglione carri all'8º Reggimento bersaglieri.
7º Battaglione carri "M.O. Di Dio"
Con la profonda ristrutturazione dell'Esercito Italiano del 1975, che aboliva il livello reggimentale, il 31 ottobre 1975 l'8º Reggimento bersaglieri venne sciolto dando vita al Comando 8ª Brigata meccanizzata "Garibaldi" e i suoi battaglioni dal 1º novembre divennero autonomi in seno alla brigata: il III Battaglione bersaglieri fu ridenominato 3º Battaglione bersaglieri "Cernaia", il XII Battaglione bersaglieri divenne 26º Battaglione bersaglieri "Castelfidardo" e il VII Battaglione carri fu ridenominato 7º Battaglione carri "M.O. Di Dio".
Il 7º Battaglione carri "M.O. Di Dio" venne articolato su comando, compagnia comando e servizi e tre compagnie carri. La sede fu trasferita a Vivaro (PN) e con decreto 12 novembre 1976 gli venne concessa la Bandiera di guerra ex novo. In ricordo della lunga militanza bellica nei ranghi del 132º Reggimento carri, gli viene conferito un duplicato della medaglia d'oro al valor militare concessa nel 1949 alla bandiera di guerra del predetto reggimento.
Con la fine della guerra fredda, con il previsto trasferimento della 8ª Brigata meccanizzata "Garibaldi" in Campania e di un radicale riassetto ordinativo della brigata stessa, il 7º Battaglione carri "M.O. Di Dio" veniva posto in posizione "quadro" il 31 maggio 1991 e la sua Bandiera di guerra versata al Sacrario delle Bandiere del Vittoriano a Roma, il 13 dello stesso mese.