In origine la Brigata è in vita dal 1815 col nome "Saluzzo", formata su due battaglioni, di cui uno era l'erede del Reggimento "Savoiardo" formato nel 1672. Sciolta come tutte le altre brigate nel 1871, la "Pinerolo" è stata ricostruita nel 1881 sempre sui reggimenti 13º, con sede a L'Aquila e 14º, con sede a Foggia.
All'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale, la brigata Pinerolo, partita dalle ordinarie sedi il 21 maggio, all'apertura delle ostilità si trova nei pressi di Palmanova, passando il confine il giorno 24 a sud-est della città. Nel corso del 1915 la brigata prese parte alla prima e alla seconda battaglia dell'Isonzo.
Nel corso del 1917 la brigata trascorse gran parte dei mesi in trincea, prendendo parte nella seconda metà di agosto all'undicesima battaglia dell'Isonzo. Alla fine del mese avendo perso 31 ufficiali ed oltre 1000 uomini i reggimenti vennero trasferiti a Campolongo per riordinarsi. Iniziatasi la ritirata del Regio Esercito in conseguenza della offensiva austro-tedesca d'ottobre, dopo la disfatta di Caporetto il 27 ottobre la brigata ricevette l'ordine di schierarsi sulla destra dell'Isonzo per proteggere il ripiegamento e dopo aver sostenuto combattimenti di retroguardia il 30 ottobre presso Palazzolo dello Stella, raggiunge il Livenza; nel corso della ritirata, il nemico, nonostante un attacco respinto, riuscì ad avvolgere la destra della brigata, catturando gran parte del I battaglione del 14º, insieme con il comando reggimentale.
Riordinati i reparti il 7 aprile la brigata venne inviata sull'altipiano di Asiago, operando in prima linea compiendo regolare servizio di trincea fino alla metà di giugno, quando prese parte alla battaglia del solstizio. Nei mesi successivi la brigata svolse turni in prima linea, alternati con periodi di riposo, fino ad ottobre allorché fu in prima linea nella Battaglia di Vittorio Veneto che portò alla decisiva vittoria italiana nella prima guerra mondiale.
Con la legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'Esercito Italiano si stabilisce anche l'abolizione dei nomi per le brigate, e così cambia nome in XXIV Brigata fanteria con all'interno anche il 255º Reggimento "Arezzo". Così la brigata e il 18º Reggimento artiglieria passano sotto il comando della 24ª Divisione territoriale di Chieti. Questa unità modifica il proprio nome nel 1934 in 24ª Divisione fanteria "Gran Sasso", nome che viene esteso anche alla brigata.
Nel giugno 1941 la divisione fu trasferita a Larissa, in Tessaglia, come forza di occupazione e per debellare la resistenza greca. L'attività antipartigiana continuò fino all'armistizio dell'8 settembre 1943. Nella confusione degli alti comandi, la "Pinerolo" fu l'unica divisione italiana di stanza sulla Grecia continentale a rifiutare di consegnare le armi ai tedeschi aggregandosi all'Esercito popolare greco di liberazione nella lotta contro i tedeschi. I reduci dell'unità furono rimpatriati nel 1945.
Divisione fanteria "Pinerolo"
La Divisione fanteria "Pinerolo" venne ricostruita a Bari il 15 aprile 1952, con il 9º e il 13º reggimento fanteria e il 14º Reggimento artiglieria campale, una Compagnia genio pionieri e una Compagnia collegamenti e posa alle dipendenze del IX Comando Militare Territoriale di Bari.
L'organico della Divisione al momento della ricostituzione era la seguente
Il 1º settembre 1962 con la ristrutturazione dell'Esercito Italiano la grande unità venne riconfigurata in brigata, su 9º Reggimento fanteria "Bari", LXI Battaglione corazzato, Gruppo artiglieria da campagna "Pinerolo", Compagnia genio pionieri, Gruppo artiglieria controaerea leggera "Pinerolo" e Compagnia trasmissioni. La grande unità venne posta alle dipendenze del X Comando Militare Territoriale di Napoli, che aveva incorporato il IX Comando Militare Territoriale di Bari; nel 1963 venne aggiunta una Sezione Aerei Leggeri (SAL) su velivoli L-21A e a metà degli anni sessanta l'organico della grande unità era la seguente:
Gruppo artiglieria controaerea leggera "Pinerolo" - M 1 da 40/56
Sezione Aerei Leggeri "Pinerolo" - L 21 A
Compagnia Genio Pionieri "Pinerolo"
Compagnia Trasmissioni "Pinerolo"
Comando Unità Servizi
In seguito allo scioglimento della Brigata "Avellino" il LXI Battaglione corazzato venne sostituito nella sede di Altamura dal LX Battaglione corazzato "Avellino". Successivamente il Gruppo artiglieria contraerea leggera "Pinerolo" venne posto in posizione quadro e alla vigilia della profonda ristrutturazione dell'Esercito Italiano del 1975 la brigata aveva la seguente configurazione organica:
Con la ristrutturazione dell'Esercito, che aboliva il livello reggimentale con i battaglioni che diventati autonomi passavano alle dirette dipendenze della brigata, dal 1º novembre 1975 la grande unità venne riconfigurata in brigata motorizzata con la seguente configurazione organica: con alle sue dipendenze il battaglioni fanteria 9º "Bari", 13º "Valbella" e 231º "Avellino"; il 67º Battaglione bersaglieri "Fagarè", il 60º Battaglione corazzato "M.O. Locatelli", il 47º Gruppo artiglieria da campagna "Gargano" ed il Battaglione logistico "Pinerolo".
Reparto Comando e Trasmissioni "Pinerolo" con sede a Bari
9º Battaglione fanteria motorizzato "Bari" con sede a Trani (BA)
13º Battaglione fanteria motorizzato "Valbella" con sede ad Avellino
47º Gruppo artiglieria da campagna "Gargano" con sede a Persano (SA)
Compagnia Genio Guastatori "Pinerolo" con sede a Trani (BA)
Battaglione logistico "Pinerolo" con sede a Bari
Brigata meccanizzata "Pinerolo"
Il 1º febbraio 1979 la brigata venne riconfigurata da motorizzata a meccanizzata.
L'organico della brigata registrò il 6 dicembre 1981 l'entrata dell'11º Gruppo artiglieria da campagna "Teramo" in sostituzione del 47º Gruppo artiglieria da campagna "Gargano" sciolto nella stessa data e l'uscita del 244º Battaglione "Cosenza" riconfigurato in battaglione addestramento reclute e posto alle dipendenze del X Comando Militare Territoriale di Napoli, con il 231º Battaglione fanteria "Avellino" che assunse fisionomia operativa.
Nel 1986 la configurazione della brigata era la seguente:
Reparto Comando e Trasmissioni "Pinerolo" con sede a Bari
9º Battaglione fanteria motorizzato "Bari" con sede a Trani (BA)
13º Battaglione fanteria motorizzato "Valbella" (quadro), con sede ad Avellino
Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, mutò nel corso degli anni novanta organico inquadrando Comando, Reparto comando e supporti tattici, i reggimenti 9º fanteria "Bari", 7º bersaglieri, 31º e 133º carri, 2º Gruppo artiglieria pesante campale "Potenza" (2º Reggimento artiglieria da campagna semovente nel 1993), sostituito nel 1997 dal 131º artiglieria dalla Brigata corazzata "Centauro", il 47º Battaglione "Salento" e Battaglione logistico "Pinerolo".
Il 3 dicembre 1996 la brigata venne riconfigurata da meccanizzata in corazzata con la denominazione di Brigata corazzata "Pinerolo", poiché era previsto che, in caso di mobilitazione, fosse completata con il 133º Reggimento carri in posizione quadro presso la Scuola di carristi. Il 2 ottobre 1997 entrò a far parte della brigata il 31º Reggimento carri trasferito da Bellinzago Novarese nella sede di Altamura (soppresso a gennaio 2020). La brigata, posta alle dipendenze del 2º COMFOD di San Giorgio a Cremano aveva la seguente configurazione organica:
Reparto Comando e Supporti Tattici "Pinerolo" con sede a Bari
Nel 2011 viene riclassificata come brigata meccanizzata, in seguito al passaggio avvenuto il 1º gennaio 2011 del 31º Reggimento carri, alle dipendenze della Scuola di Cavalleria, lasciando la sede di Altamura alla fine del 2012 per trasferirsi a Lecce.
Nel 2016 la brigata passa sotto il comando della Divisione "Acqui".
Nel 2017[2] la brigata è tornata ad avere una componente corazzata con il ritorno nei ranghi del 31º Reggimento carri, che nel periodo in cui era stato alle dipendenze della scuola di cavalleria, è stato prevalentemente impegnato nella sperimentazione dei nuovi materiali e sistemi d'arma acquisiti nell'ambito del programma Forza NEC(Network Enabled Capability), programma, ormai già in gran parte operativo, che vede i militari della "Pinerolo" operare utilizzando nuovi automezzi, materiali ed equipaggiamenti in grado di assicurare il collegamento diretto e immediato del singolo militare con un centro decisionale condividendo informazioni e dati.[3] Tale programma, ambizioso e innovativo, costituisce la punta di diamante dell'intero sistema di modernizzazione della componente terrestre della Difesa.[3] Il riordino del 31 ºReggimento Carri, oltre a completare l'organico delle Brigata "Pinerolo", porterà anche ad un graduale incremento della capacità operativa del Reggimento e rappresenterà un importante valore aggiunto per le future attività della "Pinerolo.[3] Il 20/01/2020 il 31º Reggimento Carri si riconfigura in Reggimento di Cavalleria con la denominazione di Reggimento "Cavalleggeri di Lodi" (15º).
Partecipa con la compagnia Genio Pionieri ai soccorsi per l'alluvione del 1966 nella zona di Grosseto
Partecipa con la medesima compagnia agli aiuti ai terremotati del Belice 1967, in ambo i casi era Brigata Pinerolo e non ancora "meccanizzata".
Partecipa al soccorso della popolazione nelle Province di Avellino, Salerno e Potenza scossa dal terremoto del novembre 1980. Grazie al suo aiuto la brigata riceve la Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito.
Si schiera nella riviera salentina durante il periodo dell'emergenza profughi sulle coste pugliesi con l'Operazione "Salento".
Nel corso del 1994, dal 7 aprile al 31 maggio e dal 15 settembre al 15 novembre, reparti della brigata prendono parte all'Operazione "Riace" in Calabria nel controllo del territorio.
Tra la fine degli anni 1990 e l'inizio degli anni 2000 la brigata, nel quadro della Missione Kosovo Force, fornisce personale ed unità per il comando NATO Communication Zone West in Albania.
Mezzi e armamenti a disposizione
Di seguito sono elencati i mezzi a disposizione della Brigata: