Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 'Ολοι οι άνθρωποι γεννιούνται ελεύθεροι και ίσοι στην αξιοπρέπεια και τα δικαιώματα. Είναι προικισμένοι με λογική και συνείδηση, και οφείλουν να συμπεριφέρονται μεταξύ τους με πνεύμα αδελφοσύνης.
Traslitterazione Òli i ànthropi jennioùde elèftheri kjè ìsi stin axioprèpia kjè ta dhikjeòmata. Ìne prikismèni me lojikì kjè sinìdhisi, kjè ofìlun na siberifèrode metaxì tus me pnèvma adhelfosìnis.
Date tratte da D. B. Wallace, Greek Grammar Beyond the Basics: An Exegetical Syntax of the New Testament, Grand Rapids, 1997, pag. 12.
Il greco moderno, neoellenico o neogreco (in greco Νέα Ελληνικά nèa ellinikà[ˈne̞a e̞liniˈka] o Νεοελληνική neoellinikì[ˌne̞o̯.e̞liniˈki]; storicamente e colloquialmente anche conosciuto come Ρωμαίικα romèika[ɾo̞ˈme̞i̯ka]) è l'ultimo stadio del processo evolutivo della lingua greca, attualmente parlata da circa 15,5 milioni di persone, soprattutto in Grecia e a Cipro.
Convenzionalmente e in modo simbolico, si comincia a parlare di greco moderno a partire dalla caduta dell'Impero bizantino, nel 1453.
Per molto di questo tempo la lingua è esistita in una forma di diglossia, con vari dialetti parlati a livello locale e regionale coesistenti con forme arcaiche di greco. Durante il XIX e XX secolo fu tentata l'introduzione della katharévousa in sostituzione del greco demotico (da non confondersi col demoticoegizio), la forma di greco parlato dalla maggior parte dei greci.
Attualmente, il greco moderno standard, lingua ufficiale sia in Grecia sia a Cipro, è basato sulla "δημοτική γλώσσα" (dhimotikì ghlòssa), ovvero sulla lingua "popolare".
Attualmente il totale delle persone che parlano il greco è stimabile tra i 14 e i 17 milioni di persone soprattutto, come detto, in Grecia e a Cipro, sebbene vi siano comunità greche di rilevanza storica che utilizzano il greco in numerose zone un tempo dominio dell'impero bizantino. Esistono comunità grecofone in Albania, Bulgaria, Turchia, Romania e in alcuni paesi che si affacciano sul Mar Nero, come Ucraina, Russia e Georgia, e in alcuni paesi del bacino del Mediterraneo, come Italia, Egitto e Israele.
Il greco è anche parlato da numerosi emigranti e discendenti di emigranti che attualmente vivono in Nord America e Australia.
Status
Il greco è la lingua ufficiale della Grecia, dove la lingua è parlata dal 99,5% della popolazione, e di Cipro, dove è sempre stata la lingua ufficiale dello stato cipriota storico (nella parte di Cipro che si è formata dopo l'invasione militare turca si parla invece il turco). L'adesione della Grecia all'Unione europea ha fatto in modo che il greco fosse riconosciuto come lingua ufficiale dell'Unione europea.
Studio della lingua
La prima grammatica della lingua greca moderna è quella di Nikolaos Sophianos di Corfù, scritta nella prima metà del XVI secolo.[7] Successivamente furono pubblicate le grammatiche di Girolamo Germano (1622)[8] e Simon Portius (1632).[9] Tutte e tre le grammatiche includono elementi derivati dalla lingua colta e Sophianos descrive le caratteristiche specifiche del suo dialetto nativo. Le opere forniscono comunque un resoconto coerente di una lingua parlata comune sia pur con varianti locali. Una grammatica inedita di Romanos Nikephoros (XVII secolo) contiene molte interessanti osservazioni sulle differenze regionali nel parlato. All'inizio del XVIII secolo, Alessio de Somavera (padre Alexis de Sommevoir, cappuccino francese dell'Alta Marna che passò molti anni a Costantinopoli, Smirne e in altre terre di lingua greca) pubblicò il primo lessico del greco volgare.[10] Più recentemente si segnala la grammatica del greco moderno di Manolis A. Triantafyllidis, tradotta in 14 lingue è ancor oggi considerata una fonte affidabile dai linguisti.[11]
Varietà del greco moderno
Lingua standard e katharévousa
demotico (Δημοτική, "[lingua] popolare"): con il termine di demotico ci si riferisce a tutte le forme di greco parlate a livello popolare che hanno preso origine e si sono sviluppate nel corso dei secoli dalla koinè e mutuamente intelligibili. Come mostrato nel Digenis Akritas, il demotico era già sviluppato e delineato a partire dal IX secolo e riconosciuto come forma vernacolare della lingua romana dell'Impero bizantino. Attualmente, una forma standardizzata del demotico costituisce la lingua ufficiale della Repubblica greca ed è a questa lingua che si riferiscono i nomi d'uso comune greco moderno e neogreco; la denominazione dhimotikí o demotico oggi è utilizzata soprattutto in contrapposizione con katharèvousa.
katharèvousa (Καθαρεύουσα, "[lingua] purificata"): una sorta di dialetto sociale arcaizzante (di poco differente dall'antico dialetto attico) promosso e codificato nel XIX secolo come lingua ufficiale della Grecia libera e indipendente dopo secoli di dominio turco. Contrariamente alle speranze dei suoi creatori, questa lingua artificiale è sempre rimasta confinata alle situazioni ufficiali e formali, ed è stata la lingua ufficiale della Grecia fino all'abbandono nel 1976, anno in cui la lingua popolare venne finalmente riconosciuta lingua ufficiale dello Stato greco. Nell'epoca in cui la katharèvousa era lingua ufficiale, la dicotomia linguistica cui i greci erano sottoposti ha portato ad accesi conflitti fra coloro che sostenevano la lingua "pura" e chi invece sosteneva la lingua "popolare", innescando la questione della lingua greca. La katharèvousa utilizzava il sistema di accentazione politonico del greco antico, che fu mantenuto nella dhimotikí fino al 1982, anno della riforma che ha introdotto il sistema monotonico (l'unico accento è quello acuto e si segna solo sui polisillabi e con funzione diacritica su alcuni monosillabi, gli spiriti sono del tutto eliminati).
Dialetti
dialetto zaconico (Τσακωνικά): attualmente parlato solo da una piccola comunità e da pochi paesi nella prefettura dell'Arcadia. Si è evoluto dal dialetto dorico, lingua parlata a Sparta e Argo (la piccola area in cui si parla corrisponde pressappoco alla zona di confine tra le due potenti città-stato in epoca arcaica e classica), ed ha avuto modesti influssi provenienti dalla koinè.
lingua pontica (Ποντιακά): originariamente parlata nel Ponto e nell'Asia minore, i suoi parlanti si sono dispersi in tutta la Grecia dopo lo scambio di popolazione avvenuto tra greci e turchi e dopo la distruzione di Smirne.
cappadociano (Καππαδοκικά): dialetto simile al pontico.
ievanico: lingua parlata dagli ebrei Romanioti. Oggi estinto, era già in declino da molti secoli quando gli ultimi parlanti sono stati sterminati durante l'Olocausto.
greco di Cargese: lingua parlata dai Greci di Cargese nel corrispettivo comune in Corsica; oggi è estinto ma ha influenzato molto la lingua corsa. Inoltre nonostante i cognomi dei greci siano stati "corsizzati", questi hanno mantenuto l'origine greca.
Le principali differenze grammaticali fra greco antico e moderno sono nella flessione, cioè nella coniugazione verbale e nella declinazione dei nomi. Si possono riassumere le principali innovazioni nei seguenti punti:
il greco moderno ha perso il duale (già comunque debole in greco classico) e il caso dativo nella declinazione, che oggi si esprime con il genitivo o equivalentemente con un complemento di moto a luogo figurato, in modo simile all'italiano: p.e., μου έδωσες, mi hai dato (μου è genitivo); έδωσες σε μένα, hai dato a me (letteralmente "verso/in me"; (ε)μένα è accusativo).
di conseguenza la quasi totalità delle preposizioni regge l'accusativo, formando spesso "preposizioni complesse". P.e., πάνω, sopra: πάνω από το τραπέζι, al di sopra del tavolo (ma non a contatto), o πάνω στο τραπέζι, sul tavolo (con contatto). Non ne mancano varie reggenti il genitivo, come εκτός (fuori), che però possono essere riformulate allo stesso modo: εκτός του σπιτιού o εκτός από το σπίτι, fuori dalla casa. Le preposizioni di uso più frequente: από (ha conservato l'antico valore di separazione, origine e allontanamento), σε (discendente dell'antica εἰς, ha conservato il valore di moto a luogo, guadagnando in aggiunta anche lo stato in luogo e il complemento di termine; è l'unica che può unirsi all'articolo determinativo formando le preposizioni articolate: στο, στη, στο ecc.), με (discendente di μετά, ha conservato i valori di mezzo, strumento, compagnia e unione, perciò spesso traducibile in italiano con la preposizione "con"), για (discendente di διά, indica causa, fine, scopo).
in generale la declinazione dei nomi si è molto semplificata in poche categorie con meccanismi regolari e simili fra loro. Per esempio, la forma antica χάρις (grazia), della terza declinazione, è passata alla più semplice e regolare prima declinazione, χάρη, e così via.
nella coniugazione il verbo ha perso il duale (già debole in epoca antica come nella flessione nominale) e il modo infinito (probabilmente influenzando così le altre lingue della lega balcanica di cui fa parte; secondo altri, però, sarebbero state le altre lingue balcaniche a trasmettere questo tratto al greco: la questione è dibattuta), sostituendo quest'ultimo con il congiuntivo introdotto dalla particella να (derivata dall'antica congiunzione subordinante di valore finale ἵνα), che distingue fra aoristo e presente: p.e., θέλω να φάω, (lett. "voglio che io mangi"=) voglio mangiare (ora, una volta sola) e θέλω να τρώω, voglio mangiare (in continuazione, tutto il giorno, o tutta la vacanza, ecc.).
un relitto dell'infinito è tuttavia rimasto nell'απαρέμφατο (aparèmfato), forma indeclinabile formata sul tema dell'aoristo (attivo e passivo) e utilizzato esclusivamente assieme all'ausiliare "avere" (έχω) per formare il perfetto, il piuccheperfetto e il futuro perfetto, con costruzione analoga al passato prossimo italiano (bisogna tuttavia sottolineare che l'απαρέμφατο non è un participio passato, pur comportandosi come tale; il participio greco, la μετοχή, che può essere attivo o passivo, costruisce il passato in modo perifrastico, unendo il participio presente di έχω (έχοντας) e l'απαρέμφατο, salvo alcune particolari forme passive derivate dall'antico participio perfetto e utilizzate perlopiù come aggettivi) che continua l'aspetto risultativo/stativo dell'antico perfetto (ricordando fra altri esempi il present perfect inglese). Anche l'introduzione dell'ausiliare unico "avere" (usato solo per perfetto, piuccheperfetto e futuro perfetto con l'απαρέμφατο) è un'innovazione.
l'antico futuro non esiste più, mentre quello moderno è stato mutuato dal congiuntivo: la particella θα (contrazione di θέλω να, "voglio ...") viene preposta alle forme del congiuntivo (θα βγω, θα είμαι, θα φάω...), distinguendo l'aspetto dell'aoristo da quello del presente.
l'ottativo non esiste più: la situazione oggi è molto simile a quella delle lingue neolatine, dal momento che le funzioni dell'ottativo sono state in parte assorbite dal congiuntivo e in parte ereditate da un modo di nuova formazione, il condizionale. Esso si coniuga, al presente, facendo precedere l'imperfetto dalla particella θα: θα έλεγα (da λέω "dire"), θα έβγαινα (da βγαίνω "uscire"), θα ερχόμουν (da έρχομαι "andare"), ecc. Per il passato si ricorre al trapassato prossimo, sempre preceduto da θα: θα είχα πει (da λέω), θα είχα βγει (da βγαίνω), θα είχα έρθει (da έρχομαι), ecc.
Lessico
Nel lessico, il greco moderno vernacolare adotta con grande facilità prestiti da lingue straniere, mentre il greco purista preferisce coniare nuove parole modellandole su quelle antiche.
Le diatesi sono 3: attivo, medio e passivo. Il medio è come i nostri riflessivi: αλλάζω (cambio) αλλάζομαι (mi cambio); σηκώνω (alzo) σηκώνομαι (mi alzo).
I tempi sono 7: presente, imperfetto, futuro semplice, futuro anteriore, aoristo, passato prossimo e trapassato prossimo.
I modi sono
4 finiti: indicativo, congiuntivo, imperativo, condizionale;
2 indefiniti: participio (non ha più l'ampio uso che aveva in greco antico ed è comparabile a quello italiano), infinito (di uso molto ridotto e completamente diverso rispetto al greco antico)
Per la fonologia, ovvero per la pronuncia esatta del neogreco secondo l'accento standard di Atene e dell'Attica, ci si servirà dell'alfabeto fonetico internazionale stabilito dall'IPA, riportando di fianco esempi in parole italiane o di altre lingue.
Alcune consonanti cambiano pronuncia (si "ammorbidiscono") davanti ai fonemi palatali (o anteriori) [i], con cui si intendono le lettere η ι υ e i dittonghi ει e οι, e [ɛ], con cui si intendono la lettera ε e il dittongo αι (vedi più sotto).
I fenomeni di "addolcimento" di γ, χ e κ avvengono davanti a ogni combinazione vocalica (vedi sotto) che rappresenti i suoni /ɛ/ e /i/, non solo davanti a ι o ε. Quindi anche γυναίκα /ʝ-/ (donna), χειμώνας /ç-/ (inverno), και /cjɛ/ ecc. Notevole la riduzione (sia fonetica che grafica) di και in κι davanti a una parola che inizia per vocale: κι άλλος /'cjalos/.
Le nasali ν e μ sonorizzano le occlusive che le seguono, inclusi i suoni doppi ψ, ξ e l'affricata (vedi sotto) τσ, quindi: κάμπος /-mb-/ (campo), πέντε /-nd-/ (cinque), δεν ξέρω /-ŋgz-/ (non so) ecc. A seconda dell'accento, non raramente la nasale scompare e rimane solo l'occlusiva sonorizzata: πέντε /pεdε/. Ciò succede sempre a inizio di parola; queste combinazioni γκ, μπ, ντ vengono dunque utilizzate rispettivamente per rendere i suoni /g/, /b/ e /d/ di parole straniere, altrimenti (quasi) assenti. P.e. μπύρα/μπίρα /'bira/, birra.
La ι può talvolta assumere il valore di semivocale (approssimante palatale) /j/, come la i nell'it. iuta o gioiello, soprattutto nei dittonghi e all'interno di parola, quando non accentata, o anche /ʝ/. A inizio di parola (ma a volte anche all'interno), per rimarcarne il valore semiconsonantico si usa spesso la combinazione γι-, che può distinguere fra parole: ιός /i'ɔs/ (virus) rispetto a γιος /ʝɔs/ (figlio, senza accento perché la iota non è una vocale qui); καινούργιος o καινούριος sono invece equivalenti. La ι può d'altro canto "schiacciarsi" ulteriormente dopo occlusive sonore, fino a diventare come una χ dolce: p.e. πιάνω /pç-/ (prendere). La differenza fra iota "piena" e "schiacciata" è sentita, per esempio nel caso di δωμάτιο /-ti-/ (stanza), che è sdrucciola: infatti si dice το δωμάτιό μου (la mia stanza), dov'è presente per forza un secondo accento (una parola non può avere un accento prima della terzultima sillaba).
La ι come semivocale provoca a volte anche la palatalizzazione della precedente λ o ν in /ʎ/ e /ɲ/ (come in it. aglio e gnomo): ήλιος /'iʎos/, μπάνιο /'baɲo/.
Il fenomeno della sonorizzazione del secondo elemento (ma anche, se applicabili, tutti gli altri) appare sia all'interno di parole che fra due parole adiacenti (sandhi). Mentre nel primo caso non ci sono eccezioni, nel secondo tuttavia dipende molto dalla regione e dal parlante, e potrebbe non verificarsi, a volte come ipercorrezione di una pronuncia sentita come "bassa". È comunque molto diffusa p.e. dopo gli articoli all'accusativo: στην Κρήτη ("a Creta") può dare /stiŋ'griti/ (standard), /sti'griti/, ma anche /stiŋ'kriti/.
Combinazioni vocaliche del neogreco
Quelle che seguono non sono veri dittonghi, bensì combinazioni di vocali a cui corrisponde spesso un solo suono o una combinazione di vocale e consonante.
Sillaba/Combinazione
IPA
Esempio
ει, οι, υι (raro)
vocale chiusa anteriore /i/
it.inizio
αι
vocale palatale anteriore /ɛ/
it. bello, è
αυ
/af/ davanti a consonante sorda, /av/ davanti a vocale o consonante sonora
N.D.
ευ
/ɛf/ davanti a consonante sorda, /ɛv/ davanti a vocale o consonante sonora
N.D.
ηυ (raro)
/if/ davanti a consonante sorda, /iv/ davanti a vocale o consonante sonora
N.D.
ου
vocale chiusa posteriore /u/
it.ultimo
I nessi consonantici del neogreco
Tutte le consonanti indicate come doppie nella grafia sono di fatto scempiate nella lingua standard (ma non in varietà dialettali come il cipriota, per esempio). Recenti riforme dell'ortografia tendono quindi alla loro semplificazione anche in forma scritta, ma nell'uso sono ancora comuni forme doppie come τρελλός/τρελός (pazzo).
Esistono anche diverse letture per alcuni nessi consonantici:
γγ
/ŋɡ/ o /g/ (vedi sopra)
γκ
/ŋɡ/ o /g/ (vedi sopra)
γχ
/ŋx/ davanti a /a ɔ u/ e consonante, /ɲç/ davanti /i ɛ/ (vedi sopra)
Come detto prima, non sono propri del greco i suoni /b/, /d/, /g/, che, qualora non provenienti da parole straniere, sono presenti al più solo per il fenomeno che coinvolge le combinazioni μπ, ντ, γκ. Queste sono anche usate per rendere tali suoni nelle trascrizioni di nomi e termini stranieri. Allo stesso modo non sono presenti le affricate /t͡ʃ/ (cena) e /d͡ʒ/ (gente) (d'altronde il greco manca di ogni postalveolare come /ʃ/ di sciocco), che, nel caso, vengono approssimate con τσ e τζ. Di qui le trascrizioni come Τζόρτζο (Giorgio), Ντάριο (Dario), τζόγκιγκ (jogging).
^La Costituzione di Cipro, App. D., parte 1, Art. 3, su cyprus.gov.cy. URL consultato il 27 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012). dichiara che le lingue ufficiali della Repubblica sono il greco e il turco. In ogni caso, lo status ufficiale del turco è solo sulla carta nella zona a maggioranza greca di Cipro; in pratica, al di fuori della zona a maggioranza turca nel nord dell'isola, il turco è scarsamente utilizzato; vedi A. Arvaniti (2006), Erasure as a means of maintaining diglossia in Cyprus, San Diego Linguistics Papers 2: 25-38, p. 27.
^Vocabolario italiano et greco, nel quale si contiene come le voci Italiane si dicano in Greco volgare. Con alcune regole generali per quelli che sanno qualche cosa di Gramatica, acciò intendano meglio il modo di declinare, & coniugare li Nomi, & Verbi; & habbiano qualche cognitione della Gramatica di questa lingua Greca volgare. Composto dal P. Girolamo Germano della Compagnia di GIESV. In Roma, per l’Herede di Bartolomeo Zannetti 1622, (online).
^Simon Portius (Simone Porzio): Grammatica linguae graecae vulgaris. Reproduction de l'édition de 1638 suivie d'un commentaire grammatical et historique par Wilhelm Meyer avec une introduction de Jean Psichari. E. Bouillon et E. Vieweg, Paris 1889, (online).
^Tesoro della lingua greca-volgare et italiana: cioè ricchissimo dizionario greco-volgare et italiano etc. Parigi, appresso Michele Guignard, 1709, (online).
^Tριανταφυλλίδης, Μ. [1941] 1996. Νεοελληνική Γραμματική (της δημοτικής). (ανατύπωση της έκδοσης του ΟΕΣΒ (1941) με διορθώσεις). Ίδρυμα Μανόλη Τριανταφυλλίδη [Ινστιτούτο Νεοελληνικών Σπουδών]. Χατζησαββίδης, Σ. και Α. Χατζησαββίδου 2009. Tradotta in varie lingue, fra cui in italiano come Piccola grammatica neogreca, traduzione italiana di Maria Caracausi, Salonicco, Università Aristotele di Salonicco, 1995
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Corsi di lingua
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Maria Angela Cernigliaro Tsouroula, ΕΥΧΑΡΙΣΤΩ, ΕΛΛΑΔΑ! Corso di lingua neogreca, vol. 2, Milano, Hoepli, 2017, ISBN 978-88-203-7528-7
Claretta Candotti, Amalia Kolonia, Parliamo greco. Dialoghi, esercizi e vocabolario del greco moderno, Milano, Hoepli, 2010 [2007], ISBN 978-88-203-4586-0
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Jean-Pierre Guglielmi, Il Greco - Collana Senza Sforzo, Adattamento di F. Melle, Chivasso (TO), Assimil Italia, 2020, ISBN 978-88-856-9525-2
Maurizio De Rosa, La Lingua greca. Una storia lunga quattromila anni, Atene, ETPbooks, 2019, ISBN 978-6185329181
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Historical Slavic title for a ruler Until Boris I (852–889) the title of the Bulgarian monarchs was knyaz (Кнѣзъ). His son, Simeon I (893–927), adopted the title tsar (emperor), which became the title of the subsequent Bulgarian rulers. Template (table) of early Slavic status Early Slavic status Knyaz (sovereign) Boyar / Szlachta (noble) Druzhinnik (retainer) Smerd (free tenant) Kholop (slave) vte Knyaz, kniaz or knez (Old Church Slavonic: кънѧѕь) is a historical Slavic title, ...
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Conferência Nordeste do Brasil Futebol Americano de 2018 Dados Participantes 7 Organização BFA Período 21 de julho - 30 de setembro rebaixados Tropa Campina ◄◄2017 2019►► A Conferência Nordeste é uma das quatro conferências da Brasil Futebol Americano de 2018. A conferência está dividida em dois grupos com quatro times: Norte e Sul. As quatro melhores equipes, independente do grupo, classificam-se às Semifinais de Conferência com o primeiro recebendo o quarto colocado e o s...
Verdedigingsmuur in Ávila Defensie is het door de overheid verdedigen van het eigen grondgebied tegen een vijandig land dat dat grondgebied of een gedeelte ervan probeert te confisqueren. Hiertoe kan de overheid passieve defensie of actieve defensie inzetten. Passieve defensie Passieve defensie bestaat uit verdedigingsmuren, hekwerken, grachten en dergelijke. Deze middelen waren vooral effectief in de tijd van voor de gevechtsvliegtuigen. Zo waren kastelen voorzien van een slotgracht. Wannee...
جائزة إيطاليا الكبرى 1992 (بالإيطالية: Pioneer Corporation 63º Gran Premio d'Italia) السباق 13 من أصل 16 في بطولة العالم لسباقات الفورمولا واحد موسم 1992 السلسلة بطولة العالم لسباقات فورمولا 1 موسم 1992 البلد إيطاليا التاريخ 13 سبتمبر 1992 مكان التنظيم حلبة مونزا، إيطاليا طول المسار 5.80 كيل...
Angola-related events during the 2010s Part of a series on the History of Angola Precolonial history to 1575 Colonization 1575–1641 Dutch occupation 1641–1648 Colonial history 1648–1951 Portuguese province 1951–1961 War of Independence 1961–1974 Sovereign socialist state 1975–1992 Civil War 1975–2002 Post-war Angola’s 2000s 2010s 2020s See also Years in Angola vte This is a list of events in 2010s in Angola: 2010 8 January - Togo national football team bus attack. Whilst being...