Il liceo ginnasio statale "Giosuè Carducci" o, semplicemente, liceo classico "Carducci", è un liceo classico di Milano, con sede in via Beroldo 9, accanto a Piazzale Loreto.
Storia
Il Quinto Regio Liceo-Ginnasio venne fondato a Milano nel 1932 e la sua prima sede fu in via Lulli, 39. In quel particolare clima politico (si era nel pieno periodo fascista) si decise quasi subito di dedicarlo ad un grande italiano e il 18 ottobre 1932 fu infatti votata all'unanimità, in un tripudio di esaltazione retorica nazionalista, la nuova intitolazione di Liceo ginnasio Giosuè Carducci.[2]
Il periodo bellico e la resistenza
Durante la Resistenza, nel liceo si formò un gruppo di studenti e insegnanti a sostegno delle attività partigiane di Quintino Di Vona (dal liceo trasferito per le sue idee antifasciste al ginnasio inferiore in via Antonio Sacchini che sarà poi a lui intitolato). Tra questi Armando Cossutta, Gianfranco Maris e Maria Massariello Arata[3][4].
Il 19 gennaio 1944 una squadra della Ettore Muti (tra di loro anche Carlo Borsani) fece irruzione nei locali del liceo, che era divenuto un centro per l'organizzazione della Resistenza[5]
L'azione, motivata con l'intenzione di reclutare nuovi volontari per la Repubblica Sociale, sfociò in aggressione verso alcuni ragazzi, in particolare su Enzo Capitano. Questi venne poi trasferito in un'altra sede, dove fu interrogato e sottoposto a nuove violenze. In seguito, Capitano fu catturato e deportato nel campo di concentramento di Ravensbrück, dove morì il 9 maggio 1945[6]
Oltre ai già citati, furono numerosi gli oppositori al fascismo legati all'istituto, anche ebrei, che vennero per questo perseguitati o che subirono un destino tragico.[7]
Il secondo dopoguerra
Nel 1959 il liceo venne trasferito in via Beroldo.
Tra il 1962 e il 1963, l'istituto collaborò con il Piccolo Teatro di Milano e fu coinvolto in proteste studentesche (per alcuni, un anticipo del Sessantotto)[8][9][10].
Attorno al 2009 venne ritrovata l'opera di Fausto MelottiI Sette Savi dimenticata nei magazzini.[11][12] Le sculture erano state commissionate dal comune all'artista nel 1960 e destinate alla nuova sede del liceo appena trasferito in via Beroldo[13]. Nel 1964 furono imbrattate da alcuni studenti, spostate in un deposito e dimenticate per quarant'anni. Casualmente ritrovate, si presentarono danneggiate[14] e la famiglia Melotti rifiutò di lasciarle ancora al liceo. Anche Vittorio Sgarbi e l'ex alunno del liceo Gerry Scotti intervennero in tale occasione.[15]
Tra gli alunni illustri del liceo negli anni del dopoguerra si ricordano Gino Strada, Lella Costa e Valerio Onida mentre tra i docenti noti, Salvatore Guglielmino
Strutture
La sede principale ha un'Aula magna (240 posti), palestre, laboratori multimediali, aule speciali e una biblioteca con circa 30 000 volumi[16].
La succursale ha varie aule ed ambienti polifunzionali, una palestra ed uno spazio esterno.
Pubblicazioni e attività
Ebbe vita brevissima la pubblicazione Mr. Giosuè, uscita solo nel 1966.[17]
Il liceo pubblica la collana: Simposio.[18] Dal 2005 si è costituita l'Associazione Carducciani tra ex docenti ed ex alunni dell'istituto.[19] Dal 2013, con altri istituti superiori milanesi aderisce al Festival "Rete Teatro".[20][21]
Stampa studentesca
Dopo l'esperienza di Mr. Giosuè degli anni '60, seguono diverse esperienze di giornali studenteschi, riprese e interrotte più volte fino agli anni '90[22]. Nel 2002 nasce La Finestra sul Cortile[23], che cambierà poi nome ne L'Oblò sul Cortile[23] nel 2006. L'Oblò si trova, l'anno successivo alla sua fondazione, al centro di uno scontro tra gli studenti e la Preside dell'epoca, Mirella De Carolis, sulla libertà di stampa[24]. Negli anni dal 2007 al 2010 nasceranno altre testate all'interno del liceo, spesso gestite da ex membri della redazione dell'Oblò, come ad esempio Satura Lanx e The Fool.[25][26]. Di queste testate, l'unica rimasta ancora attiva è l'Oblò[27].
^Motivazione della intitolazione: scorse in Roma antica il simbolo di quel che deve essere la nuova Italia (...) verace divinatore di ciò che oggi il Fascismo sta traducendo in attoDavide Bonetti, p.9
^La Arata fu arrestata nella sua abitazione mentre, con alunni del Carducci, preparava materiale propagandistico anti-regime, per poi essere deportata a Ravensbrück Maria Arata, su anpi.it, A.N.P.I.. URL consultato l'11 maggio 2019.
«Al liceo Carducci Di Vona ha anche l’aiuto impareggiabile della segretaria Antonia Palazzo, che gli batte a macchina manifesti, articoli per i giornali clandestini e nasconde il materiale costante negli archivi della scuola»
«Il 19 gennaio del 1944 al Carducci arrivò un gruppo di fascisti di Salò. Facevano parte della Ettore Muti, la temibile squadraccia di via Rovello che dava la caccia a chi non accettava il nuovo regime»
«Il fascicolo conserva un volantino prodotto a fine anni Sessanta dagli studenti del movimento studentesco attivi presso il Liceo classico Carducci di Milano»
«Barzaghi ha fatto un sopralluogo al Carducci, ieri, con l'assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, che commenta: «Le statue sono in ottime condizioni, vanno pulite e bisogna reinserire la testa...»»
^Archivio numeri, su L'Oblog sul Cortile, 7 settembre 2016. URL consultato l'8 aprile 2021.
Bibliografia
Davide Bonetti e Riccardo Bottoni (a cura di), Ricordo di Mario Segre, epigrafista e insegnante, Atti della Giornata in memoria di Mario Segre e della sua famiglia: Milano, Liceo-ginnasio 'G. Carducci', 23 maggio 1994, Milano, Liceo classico statale G. Carducci, 1995, OCLC877993978, SBNLO10378340.
Davide Bonetti [et al.] (a cura di), I licei G. Berchet e G. Carducci durante il fascismo e la resistenza, Atti di tre pomeriggi di studio, Milano, Liceo "G. Carducci", 20 febbraio, 9 marzo, 20 aprile 1995, Milano, Liceo classico statale G. Carducci, 1996, OCLC54625938, SBNLO10410130.
Maria Massariello Arata, Il ponte dei corvi: diario di una deportata a Ravensbrück, presentazione di Mario Bendiscioli, Milano, Mursia, 2005, SBNLO10918473.
Enzo Spaltro, Paolo De Carli, Le associazioni studentesche cosa sono?, Milano, Jaca book, 1967, SBNSBL0544681.