L'ultimo partito erede del gollismo, l'Unione per un Movimento Popolare decise il cambio del nome e dello statuto, proposto dal leader e già presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, durante la campagna per la presidenza del partito nel 2014.
Il 14 aprile 2015 la vicepresidente dell'UMP Nathalie Kosciusko-Morizet propone a Sarkozy e all'ufficio politico del partito il progetto dei nuovi statuti, che prevede l'elezione dei presidenti delle federazioni dipartimentali a suffragio diretto, la fine delle correnti e la consultazione degli aderenti sulle investiture elettorali. Il nuovo nome è stato adottato dall'ufficio politico il 5 maggio e approvato dagli aderenti con una consultazione online il 28 maggio, con l'83,28% di sì ed un tasso di partecipazione del 45,74%. Allo stesso modo sono stati approvati i nuovi statuti (con il 96,34% di voti favorevoli) e il nuovo ufficio politico (con il 94,77%)[16].
Il cambiamento del nome dell'UMP in "I Repubblicani" è infine stato ufficializzato durante il congresso del 30 maggio 2015 svoltosi alla Porte de la Villette, a Parigi, a cui hanno partecipato circa 10.000 militanti. Al congresso è stato inviato anche un messaggio di auguri da parte della cancelliera tedesca Angela Merkel.
Le elezioni presidenziali
Il 23 agosto 2016 Nicolas Sarkozy si dimette da presidente del partito per potersi candidare alle elezioni primarie del centro-destra per le elezioni presidenziali del 2017. A sostituirlo sarà Laurent Wauquiez, già vicepresidente del partito stesso.
Candidato alla presidenza della repubblica, dopo le primarie, viene designato François Fillon, che al primo turno nell'aprile 2017 giunge terzo con il 20,01%: è la prima volta che un candidato di destra gollista non va al ballottaggio nella storia della Quinta Repubblica. Alle Legislative, il partito continua a flettere, ottenendo 112 seggi all'Assemblea Nazionale, 3.573.427 voti al primo turno e 4.040.203 voti al secondo, nonostante la perdita di ben 87 seggi e il crollo del sostegno popolare dal 38% al 15-22%.
Dopo un risultato alle elezioni europee del 2019 storicamente basso in tutta la storia del Gollismo (8,5%), Laurent Wauquiez annuncia il 2 giugno 2019 le sue dimissioni dalla presidenza. Parecchi sindaci della formazione di centro-destra, specialmente del dipartimento Hauts-de-Seine – l'ex feudo elettorale di Nicolas Sarkozy –, annunciano il giorno dopo che abbandonano il partito[17].
Una ripresa avviene nelle elezioni per il Senato francese del 2020, dove i Repubblicani hanno ottenuto, con 148 seggi, la maggioranza relativa. Nelle elezioni regionali del 2021, il partito è riuscito a mantenere le 4 presidenze uscenti delle regioni.
Il minimo storico e la scissione
Alle elezioni presidenziali del 2022 candida Valérie Pécresse che alle primarie del partito del dicembre 2021 aveva superato Eric Ciotti. Al primo turno del 10 aprile 2022, ottiene solo il 4,79% dei voti, minimo storico per il movimento neogollista, e non raggiunge il ballottaggio. Nel giugno 2022 il presidente del partito Christian Jacob si dimette e in dicembre viene eletto Eric Ciotti.
In seguito alla elezioni europee del 2024 e al successivo scioglimento delle camere da parte del presidente Emmanuel Macron, Éric Ciotti ha dichiarato che Les Républicains si sarebbero alleati con il Rassemblement National, provocando una profonda spaccatura nel partito. Destituito durante una riunione straordinaria dell'ufficio politico, Ciotti è stato sostituito ad interim da Annie Genevard e François-Xavier Bellamy.[18] Ciotti ha fatto ricorso al tribunale francese, che sospende la sua destituzione, in attesa di entrare nel merito.
Alle Elezioni legislative in Francia del 2024 La Commissione nazionale d'investitura di LR presenta candidati in circa 400 collegi e ottiene il 6,57% dei voti, mentre Ciotti, con il suo A Droite! si presenta in 62 collegi [19], e ottiene il 3,90%. LR al secondo turno conquista 39 seggi, mentre Ciotti 17.
Il nuovo nome scelto da Sarkozy ha suscitato molte critiche da parte dei suoi rivali di sinistra ma anche all'interno del suo stesso partito. Le maggiori critiche hanno riguardato il fatto che il partito abbia fatto suo il nome "Repubblicani" quando invece la République è un bene comune e tutti i francesi sono repubblicani, come dice l'art. 1 della Costituzione. Altre critiche hanno invece riguardato il carattere troppo filo-americano del nome, per un partito che si definisce gollista. Sarkozy ha dovuto anche affrontare una battaglia legale per la denuncia da parte di quattro associazioni di sinistra e 143 cittadini con lo scopo di impedire l'utilizzo del nome "I Repubblicani", riuscendo comunque a vincere la causa e a farsi riconoscere il diritto di utilizzare quel nome per il nuovo partito[20][21][22][23][24].