Vittoria per la Honda RC213V con Dani Pedrosa, il pilota spagnolo torna al successo che gli mancava dal GP della Malesia del 2013 (non saliva sul gradino più alto del podio da 13 gare), realizzando la sua personale ventiseiesima vittoria in MotoGP, quarantanovesima in carriera nel motomondiale. Con questa affermazione di Pedrosa, si interrompe a dieci la sequenza di vittorie consecutive di Marc Márquez (compagno di Pedrosa nel team Repsol Honda), sequenza che era iniziata alla prima gara di questa stagione. Con Márquez che non ottiene neanche un piazzamento sul podio (giungendo sul traguardo al quarto posto), si piazzano secondo e terzo i due piloti del team Movistar Yamaha, rispettivamente Jorge Lorenzo e Valentino Rossi.
In virtù dei risultati questi GP, Márquez mantiene il primo posto nel mondiale con 263 punti, mentre Pedrosa rafforza la seconda posizione con 186 punti, staccando i due piloti del team Movistar Yamaha, con Rossi terzo a 173 punti e Lorenzo quarto con 137.
Nel campionato costruttori continua il ruolino di marcia della Honda a punteggio pieno, grazie alla vittoria nella totalità delle gare corse in stagione fino a questo momento.
Alla vigilia di questo GP, il pilota statunitense Colin Edwards annuncia il suo ritiro immediato dalle competizioni motociclistiche, al suo posto il team NGM Forward Racing ingaggia il pilota sammarinese Alex De Angelis.[1]
Dopo aver ottenuto la pole position di sabato, Esteve Rabat alla guida della Kalex Moto2 vince anche la gara realizzando anche il giro più veloce. Per il pilota iberico del team Marc VDS Racing si tratta della quinta affermazione stagionale, ottava totale della sua carriera nel motomondiale. Secondo posto sul traguardo per il finlandese Mika Kallio (compagno di squadra di Rabat) con Sandro Cortese che, grazie al terzo posto, ottiene il suo primo podio nella classe Moto2.
Con i 25 punti racimolati con questa vittoria, Rabat rafforza il primo posto nella graduatoria mondiale portandosi a 208 punti, incrementando il suo vantaggio nei confronti di Kallio, adesso staccato di dodici lunghezze.
Esordio nel motomondiale in questa gara per Riccardo Russo, che viene ingaggiato dal team Tasca Racing per andare a sostituire Alex De Angelis (il pilota sammarinese si sposta a correre in MotoGP).[2]
Primo successo in carriera nel motomondiale in questa gara per il pilota francese Alexis Masbou con la Honda NSF250R del team Ongetta-Rivacold, che taglia il traguardo per primo in volata, sopravanzando di 157 millesimi Enea Bastianini con la KTM RC 250 GP dello Junior Team GO&FUN, con il pilota italiano che si classifica al secondo posto. Al terzo posto, anche lui staccato di pochi millesimi, si piazza Danny Kent, che porta per la prima volta sul podio di una gara della classe Moto3 la Husqvarna. In generale si è registrata una gara tiratissima, con i primi sedici piloti che hanno concluso sul traguardo racchiusi in meno di due secondi (lo spagnolo Guevara giunge sedicesimo a 1 secondo e 944 millesimi dal vincitore).
Da segnalare l'errore del pilota spagnolo Álex Rins, che transitato per primo sul traguardo del penultimo giro, festeggia la vittoria convinto che si trattasse dell'ultimo giro, per poi rendersi conto dell'errore e chiudere la gara al nono posto.
Fuori dal podio i piloti in lotta per il titolo mondiale, con Jack Miller (quinto in questa gara) che mantiene la leadership con 169 punti, seguito da Álex Márquez (quarto sul traguardo) secondo in graduatoria con 146 punti e Efrén Vázquez (ottavo in gara) terzo con 145 punti.