Durante il Concilio Vaticano II e negli anni del post Concilio fu relatore a svariati convegni e autore di testi su riviste e pubblicazioni per favorire la diffusione e la ricezione dei documenti conciliari. Fu inoltre rettore del seminario diocesano di Mantova.
L'11 febbraio 1992 riconobbe la Casa del Giovane, voluta da don Enzo Boschetti, come associazione privata di fedeli e ne approvò lo statuto.
Fece costruire una casa di accoglienza per i parenti che dovevano assistere i propri congiunti nei vari ospedali pavesi, la “Casa della Carità”, inaugurata nel 1996.
In qualità di presidente della Commissione ecclesiale Giustizia e pace della CEI coordinò la redazione del documento Educare alla legalità, approvato a Roma il 4 ottobre 1991.[6] Questo documento, nato in Italia nel periodo di transizione tra prima e seconda repubblica nonché di tangentopoli, anticipò la stagione di mani pulite puntando anche il dito sullo scarso impegno di molti cattolici.[7]
Nel 1994 indirizzò una lettera pastorale ai fedeli di Belgioioso, che pretendevano di poter eleggere il parroco in virtù di un antico diritto di patronato. Difese le prerogative vescovili, ma seppe mantenere un atteggiamento di ascolto e di dialogo.[8]
Nel 1996 celebrò il VI centenario della Certosa di Pavia e in questa occasione papa Giovanni Paolo II gli indirizzò una lettera.[9]
Durante il suo episcopato svolse due visite pastorali e indisse, a distanza di 76 anni dal precedente, il XX Sinodo diocesano (inaugurato il 9 aprile 1998 e concluso l'8 dicembre 2002).[5]
Il 1º dicembre 2003 papa Giovanni Paolo II accolse la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età; gli succedette Giovanni Giudici, fino ad allora vescovo ausiliare di Milano. Rimase amministratore apostolico della diocesi fino all'ingresso del successore, avvenuto l'11 gennaio 2004.[5]
Promosse la devozione verso san Riccardo Pampuri, scrivendo e diffondendo alcune preghiere.[10]