Nel novembre 2009 fu nominato presidente del Consiglio nazionale della sezione italiana dell'associazione Pax Christi; nel novembre 2014 gli succedette mons. Giovanni Ricchiuti.
Il 16 novembre 2015papa Francesco accolse la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di Pavia;[5] gli succedette Corrado Sanguineti, del clero di Chiavari. Rimase amministratore apostolico della diocesi fino all'ingresso del successore, avvenuto il 24 gennaio 2016.
Da vescovo emerito si trasferì a Varese, nel quartiere della Brunella.
Malato da tempo, morì il 18 gennaio 2024, all'età di 83 anni, presso l'ospedale di Circolo a Varese.[6][7][8] Il 20 gennaio fu celebrata una messa di suffragio nella cattedrale di Milano dall'arcivescovo Mario Delpini e,[9] nel pomeriggio, la salma venne portata nella sala Pertusati del palazzo vescovile di Pavia per l'omaggio della città.[10] Dopo le esequie, celebrate il 22 gennaio dal vescovo Corrado Sanguineti nella cattedrale di Pavia, fu sepolto nello stesso edificio.[11][12]
D'azzurro, al destrocherio di carnagione rivestito di rosso, impugnante un'anfora di terracotta al naturale monoansata, posta in banda; accompagnato nel capo da tre stelle a sei punte ordinate in fascia, e nella punta da tre burelle ondate, il tutto d'argento.
Il braccio destro presente nello scudo indica proprio l'atto di attingere e versare l'acqua, rappresentata nella parte inferiore dalle linee d'argento, ondeggianti. Si tratta del simbolo del ministero episcopale che attinge i doni della grazia celeste e li distribuisce ai fedeli.
Nella parte superiore dello scudo sono rappresentate tre stelle d'argento, simbolo della Trinità che tutto governa.
Il campo azzurro richiama il cielo ed è simbolo di santità, elevazione e serenità della vita; esso trasmette un messaggio di pace, come lo è il semplice gesto del braccio, in un atto di umile servizio.
Il messaggio programmatico rappresentato dallo scudo è il seguente: il vescovo vuole essere fedele servo del Signore, dal quale attinge i doni di grazia, e eseguendo il suo mandato, li comunica ai fedeli.[13]
^Qualora la presa di possesso canonico avvenga mediante procuratore, in conformità al can. 382§3 del Codice di diritto canonico, è il procuratore stesso che esibisce la lettera apostolica di nomina al collegio dei consultori, "alla presenza del cancelliere della curia, che mette agli atti il fatto".