Di tutti i figli di Carlo III, Gabriele era il più intelligente ed il meno ozioso. Molto colto, si dimostrò un traduttore eccellente di Sallustio e un vero mecenate. Ebbe Antonio Soler come insegnante di musica, che compose parecchie sonate per clavicembalo per il suo dotato discepolo, come pure concerti per i due organi della chiesa dell'Escorial.
Giovinezza
Ritratto degli Infanti di Carlo di Borbone di Giuseppe Bonito Il ritratto fa parte di una serie di tre dipinti raffiguranti a coppia i sei infanti di Carlo III di Spagna e Maria Amalia di Sassonia. La differente età dei bambini (Ferdinando, 1751 - 1825, e Gabriele, 1752 - 1788), permette di identificare la datazione del ritratto intorno al 1759, ossia poco prima della partenza di Carlo per la Spagna (6 ottobre 1759). Oggi questo dipinto è custodito nella Reggia di Caserta
Trascorse la sua giovinezza nel regno napoletano di suo padre. All'età di sette anni si trasferì con i suoi genitori e fratelli maggiori, l'infante Carlo e l'infanta Maria Luisa a Madrid. Suo zio, Ferdinando VI di Spagna, morì senza eredi nel 1759, per cui il padre divenne Carlo III di Spagna.
Mentre era in Spagna, il fratello sposò Maria Luisa di Parma nel 1765. La coppia non ebbe figli fino al 1771. Gabriele, in quel periodo, era terzo in linea di successione al trono spagnolo.
[Don Gabriel de Borbon, Infante de España], La Conjuracion de Catilina y la Guerra de Jugurta por Cayo Salustio Crispo, Madrid, por Joachin Ibarra, Impresor de Camara del Rei, nuestro Señor, 1772.