I motori HFV6 hanno il compito di sostituire la precedente famiglia di motori V6 a 54° gradi, sempre realizzati dalla General Motors. In particolare, la nuova famiglia di motori ha debuttato con il motore siglato LY7, un 3.6 progettato e realizzato da una collaborazione tra la Cadillac e la Holden. In ogni caso, la progettazione e la realizzazione dei primi motori HFV6 ha chiamato in causa anche altre Case incluse nel Gruppo GM, compresi molti dei tecnici Opel che a suo tempo collaborarono alla realizzazione dei V6 a 54°.
A partire dall'unità motrice capostipite della nuova famiglia, i motori HFV6 si sono evoluti in tre livelli di cilindrata, ognuno a sua volta suddiviso in più varianti.
Le caratteristiche comuni a tutti i motori HFV6 sono:
Oltre alla Cadillac ed alla Holden, che ne sono i marchi ideatori, i motori HFV6 sono stati utilizzati anche da altri marchi appartenenti al Gruppo GM. Si sono avuti così anche motori HFV6 sotto il cofano di modelli Opel, Suzuki, Saab, Chevrolet, Saturn, GMC, Pontiac e Buick. Non solo, ma in virtù della joint venture tra Gruppo GM e Gruppo Fiat, avutasi nella prima metà degli anni 2000, i motori HFV6 sono stati montati anche su modelli Alfa Romeo.
Per agevolare la distribuzione a livello mondiale di tali motori, la produzione non avviene in un'unica sede, ma in più località ai quattro angoli del pianeta, ed in particolare: Melbourne (Australia), St. Catharines (Canada), Flint (Michigan, USA) e Sagara (Giappone).
In Australia, presso la Holden, i motori HFV6 sono noti come motori Alloytec.
Di seguito vengono illustrate le varie versioni (e relative varianti) dei motori HFV6.
Versione da 3.6 litri
I primi motori HFV6 ad entrare in produzione sono stati quelli da 3.6 litri. Quella da 3.6 litri è stata l'unica versione dei motori HFV6 a non essere stata utilizzata da marchi europei. È però giunto ugualmente in Europa attraverso l'importazione di alcuni modelli della Cadillac.
I motori HFV6 da 3.6 litri sono caratterizzati da misure di alesaggio e corsa pari a 94x85.6 mm, per una cilindrata totale di 3564 cm³.
I motori HFV6 da 3.6 litri sono stati prodotti in tre varianti, caratterizzate come segue.
LY7
Già accennato in precedenza, questo motore è stato il primo membro della famiglia HFV6 ad entrare in produzione. La maggior parte dei motori HFV6 monta la distribuzione a fasatura variabile sia su aspirazione che su scarico ed il motore LY7 non fa eccezione. Viene prodotto sia in Nordamerica che in Australia ed è caratterizzato da un rapporto di compressione pari a 10.2:1. Il motore LY7 è stato prodotto in più livelli di potenza e coppia, a seconda delle applicazioni.
Le caratteristiche delle diverse sottovarianti dei motori LY7 sono descritte nella seguente tabella:
Introdotto nel 2008, il motore LLT è in pratica una variante ad iniezione diretta del motore LY7, rispetto alla quale vanta prestazioni maggiori unite ad un consumo ridotto. Anche le emissioni inquinanti hanno subito una significativa flessione.
In questo motore il rapporto di compressione è anche più elevato che non nell'unità LY7, essendo pari a 11.4:1.
Il motore LLT è stato proposto in tre varianti di potenza, le cui caratteristiche ed applicazioni sono illustrate di seguito.
Cadillac CTS Sport Wagon 3.6 V6 e CTS Coupé 3.6 V6
2010-12
Chevrolet Camaro V6
2010-11
Versione con cambio manuale
LCS
Questa sigla indica un motore simile all'unità LLT, ma progettata e realizzata in modo da funzionare in accoppiamento con un motore elettrico. È quindi una variante specifica per veicoli ibridi. Il motore LCS è caratterizzato da un rapporto di compressione pari ad 11.3:1, ed eroga una potenza massima di 262 CV a 6100 giri/min, con una coppia massima di 339 Nm a 4800 giri/min. Questo motore è destinato ad essere montato sulla versione ibrida della Saturn Vue, un modello non più in produzione dopo l'estinzione del marchio Saturn.
LFX
Introdotta nel 2012, il 3.6 noto con la sigla LFX è un'evoluzione del già descritto motore LLT: in questo motore sono state riprogettate le testate, che ora integrano anche i collettori di scarico, mentre quelli di aspirazione sono realizzati in materiale composito, una tecnica oramai largamente diffusa in tutti i motori moderni. Tali rivisitazioni hanno permesso di eliminare alcuni kg di troppo dal propulsore (9.3 kg, per l'esattezza).
Inoltre, altre novità riguardano le migliorie apportate agli iniettori, alle valvole di aspirazione e alla pompa della benzina. In tal modo si è riusciti anche a migliorare leggermente le doti di erogazione del motore, che ora spunta range di potenza compresi tra i 285 ed i 327 CV a seconda delle applicazioni, mentre i valori di coppia massima rimangono compresi tra i 350 ed i 377 Nm come nel caso del motore LLT. Di seguito vengono riportate le caratteristiche e le applicazioni delle diverse varianti del motore LFX:
Una particolare versione del 3.6 HFV6 viene prodotto a Sagara, in Giappone, dalla Suzuki, la quale lo monta sul suo SUV di fascia media, il Suzuki XL-7 seconda serie (non previsto per l'Italia e prodotto a partire dal 2007). Tale motore eroga una potenza massima di 252 CV a 6500 giri/min ed una coppia massima di 329 Nm a 2300 giri/min.
Versione da 3.2 litri
Il motore HFV6 da 3.2 litri è stato realizzato dalla Holden sulla base dell'originaria versione da 3.6 litri, della quale è stato ridotto il diametro dei cilindri, sceso da 94 ad 89 mm. Invariata, invece, la corsa, rimasta ad 85.6 mm. La cilindrata totale è quindi di 3195 cc. Questo motore ha trovato impiego non solo su alcuni modelli del gruppo GM, ma anche, come già sottolineato in precedenza, su alcuni modelli Alfa Romeo di punta. Ciò è stato reso possibile da una collaborazione tra Gruppo GM e Gruppo Fiat, che si è avuta nei primissimi anni del XXI secolo e che ha fruttato, tra l'altro, anche la possibilità per il Gruppo italiano di usufruire di tale motore. L'aspetto strano di ciò è che il Gruppo Fiat ha usufruito per primo di tale motore, mentre solo due anni dopo è comparso anche sotto il cofano di modelli del Gruppo GM, per giunta solamente due.
In pratica vi sono due versioni principali del 3.2 HFV6: le caratteristiche di entrambe sono illustrate di seguito.
Alloytec 3.2
Il nome Alloytec indica la gamma di motori HFV6 utilizzati dall'australiana Holden prevalentemente per i suoi veicoli. Tra questi motori troviamo il 3.2 HFV6, derivato direttamente da una dealesatura del 3.6 HFV6. Caratterizzato da un rapporto di compressione di 10.3:1, questo motore eroga una potenza massima di 227 CV a 6600 giri/min, con un picco di coppia pari a 297 N·m a 3200 giri/min.
Questo motore è stato però il meno utilizzato dal Gruppo GM, essendo stato montato solamente su due modelli. Tra l'altro, solo uno di essi ha il marchio Holden, mentre l'altro è una Opel. Presso la casa tedesca questo motore è noto con la sigla Z32SE. Le due applicazioni del 3.2 Alloytec sono:
Prima ancora che la Holden e la Opel introducessero il 3.2 Alloytec sui loro due SUV, il Gruppo Fiat ha acquisito i diritti di utilizzo di questo motore. Il V6 Alloytec è così giunto anche nel nostro Paese dove avrebbe trovato posto sui modelli di punta dell'Alfa Romeo. I tecnici della Casa milanese, però, non hanno inserito il 3.2 Holden così com'era, ma hanno apportato alcune modifiche di rilievo. Prima di tutto la distribuzione monta un doppio variatore di fase continuo sia su aspirazione sia su scarico. In secondo luogo, è stato adottato un nuovo tipo di alimentazione brevettato dalla Casa e noto come Jet Thrust Stoichiometric (JTS, da cui il nome con cui questo motore è noto nel Gruppo Fiat), una tecnologia di iniezione diretta di benzina ad alta pressione che permette una maggior efficienza del motore stesso. Inoltre, sono state rilavorate le testate ed i condotti di aspirazione, così da permettere un'opportuna turbolenza dell'aria immessa nei cilindri, nonché un innalzamento del rapporto di compressione da 10.3 ad 11.25:1.
Anche il sistema di scarico ha subito modifiche, con un collettore di scarico più prestante e un nuovo sistema di catalizzatori appositamente progettati per ridurre le emissioni inquinanti anche a motore freddo.
La potenza massima di questo motore è di 260 CV a 6200 giri/min, con coppia massima di 322 N·m a 4500 giri/min.
Nel 2010 è stata introdotta una nuova versione di questa famiglia di V6: tale versione è caratterizzata da misure di alesaggio e corsa pari ad 89x80.3 mm, per una cilindrata complessiva di 2994 cm³. Si tratta quindi di un motore da 3 litri che introduce alcuni contenuti più moderni rispetto a quelli presenti negli altri V6 HFV, primo fra tutti l'alimentazione ad iniezione diretta, oramai molto diffuso per contribuire a limare consumi ed emissioni in un periodo in cui tutte le Case automobilistiche puntano in tale direzione.
Sono esistite due varianti del motore V6 da 3 litri: quello siglato LF1 è quello di base, con un rapporto di compressione pari ad 11.7:1 e con potenze comprese fra i 259 ed i 274 CV e valori di coppia massima compresi tra 290 e 302 Nm; la seconda, siglata LFW, è invece un motore LF1 riadattato per funzionare con combustibile E85, ed è caratterizzato da una potenza massima di 268 CV, con un picco di coppia di 301 Nm.
La versione HFV6 da 2.8 litri è stata introdotta nel 2005 e consiste in una versione a corsa corta del 3.2 HFV6, il quale, come abbiamo già visto, non era stato ancora utilizzato direttamente dai marchi del gruppo GM. In questo caso, la corsa è stata ridotta da 85.6 a 74.8 mm. Con una cilindrata di 2792 cc, questo motore si pone alla base della gamma dei motori HFV6.
Questa versione è andata ad equipaggiare modelli di fascia alta e medio-alta, ed è stato prodotto prevalentemente in configurazione sovralimentata, anche se non è mancata una variante aspirata, nota con la sigla LP1. Ma la versione dotata di sovralimentazione è quella più popolare. In tal senso, il 2.8 HFV6 è l'unico motore della famiglia ad essere prodotto anche in configurazione sovralimentata. Di seguito viene proposta una brevissima panoramica delle varianti del motore 2.8 HFV6:
LP1: unico motore 2.8 in configurazione aspirata, ed anche il meno potente del lotto;
LP9: unità sovralimentata che utilizza un turbocompressore twin scroll con intercooler. Il motore LP9 viene montato su alcuni modelli di fascia medio-alta del Gruppo GM, specialmente europei. L'unità LP9 è basata sull'unità LP1 aspirata ed è stata prodotta in più varianti di potenza, quasi tutte note con le sigle utilizzate dalla Opel per i suoi modelli. Tra le peculiarità dei 2.8 HFV6 sovralimentati vi è l'impiego di valvole di scarico al sodio, mentre la centralina adottata è una Bosch. A seconda delle sottovarianti e delle applicazioni, questo motore copre un range di potenza che va dai 230 ai 325 CV;
LAU: questo motore 2.8 sovralimentato è stato montato su modelli Saab e Cadillac, ed erogava una potenza massima di 300 CV.