Frankenstein o il moderno Prometeo (Frankenstein; or, The Modern Prometheus), o semplicemente Frankenstein, è un romanzo gotico, horror e fantascientifico composto dalla scrittrice britannicaMary Shelley fra il 1816 e il 1817, all'età di 19 anni.[2] Fu pubblicato nel 1818 e modificato dall'autrice per una seconda edizione del 1831. È questo il romanzo con cui nascono le figure letterarie del dottor Victor Frankenstein e della sua creatura, spesso ricordata come mostro di Frankenstein, ma anche, in maniera erronea, come Frankenstein, nome che, invece, appartiene al suo artefice.
Frankenstein è uno dei miti della letteratura proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane: è probabile che il suo successo sia dovuto proprio alla figura del mostro, espressione della paura al tempo diffusa per lo sviluppo tecnologico. La "creatura" è l'esempio del sublime, del diverso, che in quanto tale causa terrore.
Dalla pubblicazione del libro, il nome di Frankenstein è entrato nell'immaginario collettivo in ambito letterario, cinematografico e televisivo. È inoltre spesso utilizzato, per estensione, come esempio negativo in quello bioetico, alludendo al fatto che il suddetto dottore compisse esperimenti illeciti o eticamente discutibili.
Trama
Nel XVIII secolo, un giovane capitano ed esploratore di nome Robert Walton scrive delle lettere alla sorella Margaret. Walton è appena diventato ricco grazie all'eredità di un cugino e ha deciso di intraprendere un viaggio nella speranza di giungere al polo e scoprire cosa attrae l'ago magnetico della bussola verso nord. Giunti nell'estremità dell'emisfero, la sua nave rimane intrappolata fra blocchi di ghiaccio: dopo alcuni giorni, l'equipaggio scorge fra i ghiacci una figura enorme e mostruosa su una slitta che, poco tempo dopo, scompare. Il giorno successivo appare una seconda slitta, con a bordo un uomo praticamente congelato: costui si avvicina alla nave e, dopo l'insistenza da parte dell'equipaggio, sale a bordo. Walton inizia a scrivere alla sorella degli avvenimenti che si susseguono e dell'incredibile storia del forestiero, che, una volta recuperate le forze, si presenta come il dottor Victor Frankenstein, scienziato di Ginevra.
Il dottor Frankenstein inizia il suo racconto narrando della sua nascita a Napoli da una famiglia originaria della Svizzera[3] dove vive un'infanzia felice, con i suoi amorevoli genitori, Alphonse e Caroline Beaufort Frankenstein, la sorella adottiva Elizabeth Lavenza e i fratelli minori Ernest e William, e trascorre il tempo studiando con impegno insieme a Elizabeth, leggendo con passione le opere di antichi autori come Paracelso, Cornelio Agrippa e Alberto Magno e frequentando il caro amico Henry Clerval. L'esistenza di Frankenstein viene sconvolta dalla morte della madre a causa di una forma lieve di scarlattina, contagiata dalla sorella Elizabeth. Caduto in un trauma psicologico, Victor continua a studiare coltivando segretamente un sogno impossibile per chiunque: la creazione di un essere umano più intelligente del normale, dotato di salute perfetta e lunga vita.
Pensando sempre con affetto a Elizabeth, Victor si iscrive all'università di Ingolstadt, in Germania, per elevarsi culturalmente, e decide di dedicarsi alla filosofia naturale, che gli era sempre stata invisa. Si presenta quindi ai professori Krempe e Waldman, che, ciascuno in un modo diverso, lo spingono a uno studio appassionato della materia. Nel giro di due anni, Frankenstein diventa il più profondo conoscitore della filosofia naturale in tutta l'università e, assimilate conoscenze mediche insperate, si reca di notte nei cimiteri, dove apre le tombe e studia la decomposizione e il percorso degenerativo dei cadaveri, acquisendo così la conoscenza che gli permetterà di generare la vita dalla morte, di produrre qualcosa di vivo da materia inanimata. Frankenstein si mette allora al lavoro per realizzare la sua creazione. La creatura viene realizzata e portata in vita, ma fin da subito appare deforme e sgraziata alla vista, nonché dotata di una forza fisica smisurata, e fugge nella notte, portando con sé il cappotto e il diario personale del suo creatore, che, colmo di disgusto, lo abbandona al suo destino.
Terminati gli studi medici, lo scienziato rientra a Ginevra, ma la creatura in segreto ritorna e uccide William, fratello minore di Victor, facendo ricadere i sospetti su Justine Moritz, governante della famiglia Frankenstein che, una volta rinchiusa in prigione, verrà condannata a morte perché giudicata colpevole dal tribunale. Durante una breve vacanza in Savoia, il giovane scienziato incontra il mostro da lui creato, che gli confessa di aver ucciso William e gli racconta di averlo seguito grazie alle indicazioni del diario, imparando la lingua francese osservando di nascosto una famiglia che viveva nella zona in cui si era rifugiato, quella di un anziano uomo chiamato De Lacey. Questa famiglia si dedicava all'agricoltura e all'allevamento e il mostro li osservava e li aiutava in segreto di notte, quando, non visto, spalava la neve davanti alla loro casa e portava loro legna per l'inverno e ortaggi nei periodi di magra. Quando però aveva deciso di mostrarsi a loro, essi lo avevano scacciato violentemente, disgustati dal suo aspetto esteriore, dandosi immediatamente alla fuga.
A questo punto il mostro fa al suo creatore una richiesta insolita: la creazione di un altro mostro come lui ma di genere femminile che possa fargli da compagna, con la promessa che i due si ritireranno insieme nelle terre sconosciute dell'America del Sud. In un primo momento Victor accetta, decidendo di recarsi in Gran Bretagna con lo scopo di sviluppare le proprie conoscenze, sempre insieme a Henry Clerval. La creatura, in segreto, continua a seguirlo. Ritiratosi su un'isola delle Orcadi, Victor inizia a creare un altro mostro, ma in seguito pensa che ciò potrebbe avere conseguenze tragiche (ad esempio potrebbe accadere che i due mostri, anziché andare d'accordo, arrivino a odiarsi e a creare caos) e distrugge il secondo mostro prima di dargli vita. Scoperto dal mostro, Frankenstein tenta la fuga ma, approdato in Irlanda a seguito di un burrascoso viaggio, viene arrestato con l'accusa dell'omicidio dell'amico Clerval, ucciso in realtà dal mostro. Dopo essere stato rilasciato grazie all'aiuto del magistrato locale, che lo ritiene innocente, Frankenstein torna in Svizzera accompagnato dal padre e decide di sposare la sua amata Elizabeth.
Il mostro però colpisce ancora, uccidendo Elizabeth proprio la notte delle nozze, come aveva preannunciato. La tragedia di Frankenstein non finisce: infatti il padre, dopo la notizia della morte della figlia adottiva Elizabeth, muore a causa di un colpo apoplettico. Victor decide quindi di vendicarsi del mostro, seguendolo in giro per il mondo, dalla Svizzera al Mediterraneo, dalle steppe russe fino al Polo nord, dove incontra l'equipaggio del capitano Robert Walton. Qui finisce il racconto di Frankenstein, che muore poco dopo.
Walton scrive un'altra lettera alla sorella, in cui le racconta della morte del nuovo amico, dicendo di essere molto triste per lui, e di come egli gli abbia chiesto di continuare la sua impresa di uccidere il mostro. Il "Demone" - come lo chiamava Frankenstein - è sopraggiunto nel frattempo, piegato e piangente sul corpo esanime del suo creatore: appena Walton lo accusa dell'assassinio di persone innocenti, il mostro (desideroso solo della morte) gli risponde che il suo odio e la sua malvagità sono state condizionate dal disprezzo e dalla rabbia che gli uomini, primo tra tutti il suo stesso creatore, gli hanno rivolto contro solo per le sue sembianze. Il mostro abbandona quindi la nave, decidendo di darsi la morte all'estremità del polo dandosi fuoco, in modo che nessuno possa capire dai suoi resti come creare un altro essere come lui.
Genesi del romanzo
Nel maggio1816 la sorellastra di Mary Shelley, Claire Clairmont, diventa l'amante del poeta Lord George Byron e convince i coniugi Percy e Mary Shelley a seguirla a Ginevra. Il tempo piovoso (fu l'Anno senza estate) confina spesso i dimoranti nella loro residenza di Villa Diodati, dove occupano il tempo libero leggendo storie tedesche di fantasmi, tradotte in francese e raccolte nell'antologia Fantasmagoriana. Byron propone allora di comporre loro stessi una storia di fantasmi: tutti cominciano a scrivere, ma Mary non ebbe subito l'ispirazione.
Le lunghe conversazioni degli uomini vertono sulla natura dei princìpi della vita, sul galvanismo (grazie anche alla presenza dell’amico Polidori, medico interessato al dibattito su tale argomento), sulla possibilità di assemblare una creatura da resti di altre creature morte ed infondere in essa la vita. Tali pensieri scatenano l'immaginazione di Mary e la portano ad avere un incubo che la spaventa molto e dà origine al grande mito gotico, facendole sognare uno studente che si inginocchia di fianco alla creatura che ha assemblato, la quale, grazie a una qualche forza, comincia a mostrare segni di vita.
Mary inizia il racconto decisa a ricreare quel terrore che lei stessa ha provato nell'incubo: il successo dello scienziato nell'animare la creatura l'avrebbe terrorizzato ed egli sarebbe scappato dal suo lavoro, sperando che, abbandonato a se stesso, l'essere sarebbe morto; la creatura invece rimane sconcertata dalla sua solitudine (“Satana aveva i suoi compagni che lo ammirassero e incoraggiassero; ma io sono solo”) e avrebbe voluto delle spiegazioni, similmente a quelle di Adamo del Paradiso Perduto di John Milton che compaiono all'inizio del testo:
(EN)
«Did I request thee, Maker, from my clay
to mould me man, did I solicit thee
from darkness to promote me...?»
(IT)
«Ti chiesi io, Creatore, dall'argilla
di crearmi uomo, ti chiesi io
dall'oscurità di promuovermi...?»
Il marito spinge Mary a sviluppare maggiormente la storia, che viene continuata in Inghilterra.
Pubblicazione
All'uscita anonima l'11 marzo 1818[4] le critiche sono sfavorevoli, sostenendo che il romanzo non insegni nessuna condotta morale e che affatichi i sentimenti senza coinvolgere la mente. Walter Scott però scrive che l'autore è dotato di una buona capacità d'espressione e di un buon inglese. L'unico indizio che porta all'autore è la dedica a William Godwin, che i critici attribuiscono a Percy Bysshe Shelley, il suo più famoso discepolo. Frankenstein però non è una celebrazione dei razionali principi godwiniani, bensì una lezione morale e forse anche politica su quali azioni possano essere difese come ragionevoli (nella parte centrale, quando la creatura narra la sua storia). I critici tuttavia preferiscono non badare a questo evidente sottofondo e catalogano il romanzo come un'orribile storia movimentata.
In ogni caso Frankenstein, come Dracula, è subito un best seller e i critici rimangono spiazzati quando nella seconda edizione l'autore si rivela essere di sesso femminile (scrivono “per un uomo era eccellente ma per una donna è straordinario”) e per giunta molto giovane (all'epoca della prima stesura la Shelley aveva 21 anni).
Forme e temi
Shelley come un modello
Alcuni critici hanno voluto vedere nel talento della scrittrice il riflesso delle doti di Percy Shelley; non è esattamente così.
Shelley aveva fede nei poteri creativi degli uomini, ma Mary dimostra fino a che punto questi possano spingersi se liberati in un contesto scientifico. Percy Shelley sembra così essere il modello iniziale per l'ambizioso scienziato, con cui ha in comune la passione per la scienza (da giovane utilizzava strumentazioni chimiche ed elettriche). Victory - come Victor era il protagonista del romanzo - era per giunta il nome che Percy aveva scelto per se stesso.
Mary parla di una doppia esistenza di suo marito: un aspetto superficiale afflitto da sofferenze e delusioni, ma uno spirito celeste all'interno. Questa sorta di sdoppiamento è comune anche a Frankenstein, il quale sente a un certo punto di essere immerso in una tranquillità interiore come non gli succedeva da tempo.
In un suo componimento Shelley esalta la bellezza della morte e il suo potere tetro; Frankenstein dichiara che per esaminare le cause della vita bisogna far ricorso alla morte, osservare il naturale decadimento del corpo umano recandosi presso tombe e crematori.
La forma epistolare
La forma epistolare, che viene utilizzata nelle prime pagine del romanzo per introdurre il narratore di secondo grado (Frankenstein) e il suo resoconto degli eventi, è studiata per aumentare la suspense e l'effetto realistico. Essa proviene direttamente da Samuel Richardson, primo sfruttatore di questa tecnica applicata al romanzo (Pamela, o la virtù premiata, Clarissa, Pamela II, Sir Charles Grandison).
Prometeo
Il sottotitolo del romanzo, Il modernoPrometeo (The modern Prometheus), allude all'aspirazione degli scienziati di poter fare tecnicamente qualsiasi cosa, tema centrale dell'opera. Vi sono due versioni della storia di Prometeo che Mary Shelley cerca di unificare:
il Prometeo della mitologia greca, un titano ribelle che ruba il fuoco dall'Olimpo per donarlo all'umanità e salvarla, da cui viene tratto il tema della ribellione contro il destino;
la rielaborazione romana della leggenda di Ovidio (dalle Metamorfosi), in cui Prometeo plasma gli esseri umani dalla creta.
In generale, nell'intero periodo romantico, la figura di Prometeo era vista come un modello, in quanto incarnava il ribelle per eccellenza, a conferma del titanismo che tanto piaceva agli autori dell'Ottocento[5]. Prometeo Liberato era, inoltre, il titolo di uno dei libri pubblicati dal marito Percy nel 1820.
Il professor Waldman
Uno degli ospiti di casa Godwin è Humphry Davy, famoso chimico sperimentatore; Mary si avvicina ai suoi trattati che portano lo stesso messaggio del professor Waldman di Ingolstadt (insegnante di Frankenstein), ovvero che la scienza ha fatto molto per l'umanità, ma può fare ancora di più. Così Frankenstein dichiara di voler esplorare nuove vie, nuovi poteri fino ad arrivare ai misteri più profondi della creazione. L'autrice non ambisce però a spingersi tanto oltre, come dimostra la morale dell'opera; secondo alcune interpretazioni cerca invece di avvertire il mondo dal pericolo del manipolare forze più grandi dell'uomo. Non va dimenticato che la Shelley vive nell'era del nascente capitalismo. Già Godwin, suo padre, aveva ravvisato il pericolo di anteporre gli scopi scientifici alle responsabilità sociali, dichiarando che la conoscenza sarebbe divenuta presto fredda senza la coerenza con l'umanità.
Mary Shelley ha letto Rousseau, dal quale proviene l'idea di una condizione d'innocenza in cui vive la creatura prima di essere corrotta dalla società e dalle persone. La ragazza araba si chiama Safie, similmente alla Sophie dell'Emile di Rousseau. Agatha potrebbe invece aver preso il nome dall'omonimo personaggio de Il monaco di Lewis.
Forte è poi l'influenza del padre[6]: William Godwin in Political Justice sostiene che istituzioni come il governo, la legge o il matrimonio, seppur positive, tendano a esercitare forze dispotiche sulla vita della gente; egli aspira a un nuovo ordine sociale basato sulla benevolenza universale, contraddicendo la visione seicentesca di Thomas Hobbes di una società essenzialmente egoista. La Creatura mostruosa, completamente estraniata dalla società, si considera come un demone malefico e chiede giustizia proprio in senso godwiniano: «Do your duty towards me» ("Fa' il tuo dovere verso di me"), dice il Mostro a Victor Frankenstein che lo ha messo al mondo, abbandonandolo poi per l'orrore che gli suscitava; Frankenstein rifiuta e il Mostro, come ha promesso in caso di diniego (e come ha già fatto dopo essere stato abbandonato e ripudiato da tutti), si vendicherà uccidendo i suoi amici e la sua famiglia, poi conducendo alla morte lo scienziato stesso; infine però si suiciderà per il rimorso. Non a caso come epigrafe è posta la citazione di Adamo del Paradiso perduto di John Milton (rivoluzionario cristiano radicale come gli antenati di Godwin): «Ti ho forse chiesto io, Creatore, di farmi uomo dall'argilla? Ti ho forse chiesto io di trarmi fuori dall'oscurità?».
C'è in Frankenstein, più in generale, una reminiscenza di stile e personaggi del repertorio di Godwin, e la morale che implica un ritorno del male fatto o del bene omesso, come punizione sul responsabile, prima o poi; il Mostro nasce infatti buono, ma è reso estremamente malvagio dal disprezzo degli uomini verso di lui; Frankenstein stesso, avendolo creato sfidando le leggi della natura e avendolo poi rifiutato nonostante fosse suo "figlio", ne è responsabile:
«Tu devi creare per me una femmina (...) Tu solo puoi fare una cosa simile, e io te la chiedo come un diritto che non puoi rifiutarmi. (...) Sono perfido perché sono infelice; non sono forse evitato e odiato da tutta l'umanità? (...) Dovrei forse rispettare l'uomo che mi disprezza? Che egli viva con me in termini di mutua bontà e, invece di fargli del male, lo colmerò di attenzioni (...) Ma ciò non può essere: i sensi umani sono una barriera insormontabile alla nostra convivenza. Ma la mia non sarà l'abietta sottomissione dello schiavo. Mi vendicherò delle offese subite: se non posso ispirare affetto, diffonderò il terrore, e a te soprattutto, mio arcinemico perché mio creatore, giuro odio inestinguibile. Bada bene: lavorerò alla tua distruzione e cesserò solamente quando ti avrò straziato il cuore tanto da farti maledire il giorno in cui sei nato.»
(Mary Shelley, Frankenstein', capitolo 16)
La creatura desidera quindi che lo scienziato gli crei una compagna. In un primo compassionevole momento Frankenstein accetta la richiesta, ma successivamente distrugge la nuova creazione, temendo che una "razza di diavoli si possa propagare sulla Terra". L'essere si vendica uccidendo l'amico di Frankenstein, Clerval, e sua moglie Elizabeth.
Altra influenza nell'opera di Mary Shelley è quella della Ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge, che Mary e la sorellastra Claire avevano la fortuna di sentir recitare dal vivo nella casa paterna. Come il marinaio, Walton parte per la terra "of mist and snow", ma assicura la sorella che non ucciderà nessun albatros. L'intento della narrazione di Victor è quello di dissuadere Walton dalle sue pericolose ambizioni: "learn my miseries, and do not seek to increase your own” e cita anche direttamente una stanza dell'Ancient Mariner (pag 60):
«Like one who on a lonesome road "Doth walk in fear and dread, And having once torned round walks on, And turns no more his head; Because he knows, a frightful fiend (demonio) Doth close behind him tread" (passo)»
Da qui si instaura l'inesorabile tema dell'inseguimento tra creatore e creatura che prosegue nel resto della trama.
Anche il Don Chisciotte, libro che Mary leggeva durante la vacanza sulle Alpi, fa sentire la sua influenza: sia Don Chisciotte che Frankenstein partono con l'intenzione di aiutare i loro simili ma giungono pian piano a un tragico personale epilogo. Alcuni considerano, senza molto fondamento, che l'ispirazione sia all'alchimista Johann Konrad Dippel, sebbene questi abbia dimorato nel Burg Frankenstein, castello appartenuto ai Frankenstein vissuti in Germania nel XIII secolo.
In ogni caso Mary Shelley non sembra “rubare” elementi specifici di altri autori, ma piuttosto sembra sfruttare le sue numerose conoscenze letterarie.
Sensismo
Il sensismo sviluppato da Locke e portato avanti dai filosofi francesi settecenteschi Diderot e Condillac viene sfruttato da Mary Shelley. L'essere dichiara così di distinguere "between the operations of his various senses" e nel suo ultimo discorso, al capitano Walton, è dispiaciuto del fatto che non potrà più vedere il sole o le stelle e sentire il vento sulla pelle. La Shelley piega la trama alle teorie lockiane facendo imparare alla creatura lingua, storia e morale dell'uomo origliando le conversazioni dei De Lacey e leggendo il Paradiso perduto, le Vite di Plutarco e il Werther di Goethe.
La luce
Nel quadro di una società che sembra talvolta valutare l'apparenza prima dei sentimenti e dei bisogni, la luce assume un ruolo importantissimo. Dal ruolo centrale che assume coi pittori e poeti romantici, diviene con Humphry Davy dispensatrice di organizzazione e movimento nell'universo, in quanto possiamo immaginare le stelle come soli di altri mondi.
Strettamente connesso con la luce è il fenomeno dell'aurora boreale che si può osservare al Polo Nord, una delle grandi ambientazioni di Frankenstein.
La luce è poi sinonimo di divinità, di un Dio sconosciuto, della sua manifestazione attraverso la natura.
Frankenstein e il suo genere
Per l'autrice di quello che è generalmente considerato il più grande mito gotico di tutti i tempi, la presenza di alcune opere come retroterra letterario è scontata: ha infatti letto I misteri di Udolpho (1794) e L'italiano (1796) di Ann Radcliffe, Il monaco di Matthew Gregory Lewis, Vathek di William Beckford. Quest'ultimo si rifiuta di ammettere Frankenstein all'interno del genere gotico, per lo stile realistico delle sue descrizioni, che producono un effetto molto più potente dello stile rifinito di Beckford. In effetti Frankenstein è diverso dal tradizionale gotico in cui gli elementi naturali rimangono intatti. Quella natura che ci circonda, tanto amata nel Settecento, viene fortemente invasa. È Victor stesso a dichiarare di voler sconfiggere ogni malattia e debolezza umana.
Vi sono alcuni punti però che possono accostare Frankenstein al gotico, come l'ansia data per la mancanza di una via d'uscita e il fatto che entrambi i protagonisti vogliano perseguitarsi fino alla morte di uno di loro. Man mano che si procede verso la fine della storia i loro percorsi si fanno sempre più intrecciati, fino a ricordare un Doppelgänger Motiv. Il romanzo può dunque rientrare in un tipo di gotico moderno che illustra l'aspetto più importante di questo genere e cioè la mancanza del rapporto tra causa ed effetto o comunque la sua debolezza. Successivamente l'opera è stata anche considerata il primo romanzo di fantascienza.
Galvanism
Nel 1803Giovanni Aldini, nipote dello sperimentatore anatomicoLuigi Galvani, pubblica a Londra An account of the late improvements in Galvanism, che include il resoconto di alcuni interessanti esperimenti. Tramite l'uso di archi elettrici si è riusciti a infondere il movimento in un cadavere tanto da dare l'impressione di rianimazione. Aldini aggiunge che con determinate condizioni forse si sarebbe potuta ripristinare anche la vita stessa.
L'autrice, però, conosce direttamente questa "realtà" scientifica per mezzo delle esperienze del marito Percy, che sin da giovane si era interessato all'uso dell'elettricità in campo scientifico.
Il fatto che la creatura sia senza nome e che sia comunque priva di individualità può farla apparire, in un'ottica marxista, come il simbolo dell'emergente proletariato industriale. Fatto sta che i Tories radicali sfruttarono il mito letterario di Mary Shelley come strumento di propaganda contro le tendenze ateiste e rivoluzionarie del tempo, ad esempio dichiarando che uno Stato senza una religione è come un corpo umano senz'anima. Del resto i conservatori avevano preso a modello la figura del mostro, paragonata all'insurrezione sin dai tempi della rivoluzione francese; Burke era stato uno dei primi a farlo.
Per comprendere la rivoluzione e il successivo periodo napoleonico, Mary e Percy Shelley non rimasero chiusi negli ambienti radicali a cui erano abituati, ma lessero anche opere conservatrici e anti giacobine come quelle di Burke, pervase dal senso di minaccia maligna legato alla Rivoluzione.
Confronto tra le edizioni
Nell'edizione del 1831 vengono ridotti i termini e le spiegazioni scientifiche.
Nell'edizione del 1818 Elizabeth veniva presentata come la cugina di Victor (figlia della sorella di suo padre). Sebbene nell'edizione definitiva del 1831 venga mantenuto il termine cugina, la ragazza non è più legata biologicamente al futuro marito, in modo da allontanare l'idea di incesto.
La destinazione del viaggio di nozze degli sposi viene cambiata da Colonia (residenza di Byron nell'estate del 1816) al Lago di Como, dove Percy e Mary avevano pensato di stabilirsi nella loro fuga sul continente.
Dopo la morte di Percy, la nuova edizione dell'opera della moglie risente di una maggiore influenza della provvidenza nella vita degli esseri umani. Se già nel 1818 è chiaro lo scopo ossessivo di creare qualcosa senza pensare poi alle conseguenze, nel 1831 questo diventa ancora più esplicito.
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Il cinema ha attinto a piene mani ai personaggi di Mary Shelley, tanto da produrre una quantità sostanziosa di film, dai riscontri molto diversificati di critica e pubblico. Quello che segue è solo un elenco parziale, in ordine cronologico, di pellicole distribuite in italiano di un certo rilievo:
C'era una volta (Once Upon a Time) - serie tv statunitense del 2012, episodio 12 della stagione 2 il personaggio compare per tutta la stagione 2 e parte della 3ª stagione, vi è anche un cameo nella 7ª stagione. A Storybrooke si chiama James Whale in omaggio al regista James Whale ma è il dott. Victor Frankenstein.
Kyashan - Il ragazzo androide - il principale avversario della serie, il capo degli androidi, è Bryking, un robot dalle fattezze frankensteiniane a cui un fulmine ha dato vita, facendolo nel contempo impazzire.
Frankenstein Dramma Rock - musical del 2012 di Renato Billi
Teatro
Radio Frankenstein - spettacolo teatrale del 2017, scritto e diretto da Markus Zohner per il Festival Resonances II del Joint Research Centre della Commissione Europea di Ispra.
Frankenstein (フランケンシュタイン), versione manga disegnata dal maestro dell'horror giapponese Junji Itō.
Angel vs Frankenstein, fumetto del 2009 scritto da John Byrne e pubblicato dalla IDW Publishing che narra dell'incontro (avvenuto dopo i fatti narrati nel romanzo) tra il mostro e il vampiro Angelus.
Angel vs Frankenstein II, fumetto del 2010 seguito del precedente.
Il mostro di Frankenstein , è un fumetto pubblicato dalla Marvel Comics, creato da Roy Thomas (testi) e Don Heck (disegni), la prima apparizione come robot avviene in X-Men (prima serie) n. 40 (gennaio 1968), mentre la seconda apparizione come originale avviene in The Monster of Frankenstein n. 1 (gennaio 1975).
In Soul Eater è presente un personaggio di nome Franken Stein, chiaramente ispirato al dottor Frankenstein di Mary Shelley.
In Overwatch, durante l'evento di Halloween denominato La Vendetta di Junkenstein, il personaggio Junkrat interpreta il ruolo di uno scienziato pazzo di nome Dottor Jamison Junkenstein, ispirato al dottor Frankenstein del romanzo di Mary Shelley. Allo stesso modo Roadhog, chiamato semplicemente la creatura o mostro di Junkenstein, è chiaramente ispirato al mostro di Frankenstein.
Blizzard ha anche realizzato due fumetti per accompagnare l'evento: Junkenstein (11 ottobre 2016) e Il Ritorno di Junkensein (19 ottobre 2017).[10][11]
Traduzioni italiane
Frankenstein, traduzione di Ranieri Cochetti, Collana Il romanzo nero, Donatello De Luigi, 1944.
Malcolm Skey (a cura di), Frankenstein, ovvero Il Prometeo moderno, traduzione di Stefania Censi, I Grandi Tascabili Bompiani, Milano, Bompiani R.C.S. Libri, 1994, ISBN88-452-2286-1.
Frankenstein, traduzione di Bruno Tasso, Collana BUR, Milano, Rizzoli, 1952. - Milano, Fabbri, 2002.
Frankenstein, o il Prometeo moderno, traduzione di Chiara Zanolli e Laura Caretti, Collana Oscar Classici, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1982, pp. 277 (solo il romanzo), cap. XXIV (più le lettere di Walton a inizio e fine libro), ISBN88-04-50845-0.
Frankenstein, traduzione di Maria Paola Saci e Fabio Troncarelli, Collana i grandi libri, Milano, Garzanti.
Frankenstein, traduzione di Simona Fefè, Collana I Classici Classici, Milano, Frassinelli, 1995. - Con uno scritto di Muriel Spark, Collana Oscar Classici, Mondadori, 2016.
Frankenstein, traduzione di J. Maghelli, Collana Highlander, Edizioni Clandestine, 2009, ISBN978-88-957-2042-5.
Frankenstein o il moderno Prometeo, traduzione di Laura Caretti, Introduzione di Stephen King, Novara, Planeta De Agostini, 2011, ISBN978-84-674-8907-1.
Frankenstein. Il moderno Prometeo, Introduzione e traduzione di Alessandra Serena, Selino's, 2011.
Frankenstein, traduzione di Nicoletta Della Casa Porta, Collana Y Classici, Firenze, Giunti, 2012.
Frankenstein, traduzione di Mario Sala Gallini, Collana I classici del Battello a vapore, Piemme, 2012.
Frankenstein, traduzione di Giorgio Borroni, Collana UEF.I Classici, Milano, Feltrinelli, 2013.
Frankenstein, traduzione di Paolo Bussagli, Introduzione di Riccardo Reim, Roma, Newton Compton, 2016.
Frankenstein 1818. Edizione integrale, traduzione di Alessandro Fabrizi, Collana Le Grandi Scrittrici, Neri Pozza, 2018, ISBN978-88-545-1758-5.
Frankenstein. Edizione critica, a cura di S. Noto Goodweel, Collana Biblioteca di classici, Torino, Lindau, 2018, ISBN978-88-335-3058-1.
Villa Diodati Files. Il primo Frankenstein (1816-17), a cura di Fabio Camilletti, Collana Le Sfingi, Nova Delphi Libri, 2018, ISBN978-88-973-7674-3.
Frankenstein, traduzione di Silvia Castoldi, Introduzione di Mario Praz, Collana grandi classici, Milano, BUR Rizzoli, 2019, ISBN978-88-171-4221-2.
Note
^l'anno non è specificato, tuttavia nel film del 1994 di Kenneth Branagh viene indicato il 1794 come anno del ritrovamento di Victor da parte di Walton. Secondo altri sarebbe il 1797, anno di nascita dell'autrice; in effetti quell'anno il 31 luglio cadeva di lunedì come si vede nella lettera di Walton alla sorella.
^James Rieger, introduzione a Mary Shelley, Frankenstein, or, The modern Prometheus, the 1818 text, University of Chicago Press, 1982, xixArchiviato l'11 marzo 2024 in Internet Archive..
Tutte le storie di Frankenstein - antologia curata da Stephen Jones nel 1994 che racchiude racconti che hanno come tema la "creatura" del dottor Frankenstein e le sue varie interpretazioni.
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Clay Regazzoni Clay RegazzoniClay Regazzoni em 1971 Informações pessoais Nome completo Gian-Claudio Giuseppe Regazzoni Nacionalidade suíço Nascimento 5 de setembro de 1939Mendrisio, Suíça Morte 15 de dezembro de 2006 (67 anos)Parma, Itália Registros na Fórmula 1 Temporadas 1970–1980 Equipes Ferrari, BRM, Ensign, Shadow e Williams GPs disputados 139 (132 largadas) Títulos 0 (2º em 1974) Vitórias 5 Pódios 28 Pontos 209 Pole positions 5 Voltas mais rápidas 15 Primeiro GP...
Jin Xing Información personalNacimiento 13 de agosto de 1967 (56 años)Shenyang, China ChinaNacionalidad ChinaInformación profesionalOcupación Bailarina de ballet, coreógrafa y actriz de cine Años activa desde 1985Distinciones 100 Mujeres de la BBC (2017)Crystal Award (2020) [editar datos en Wikidata] Jin Xing (chino: 金星, 13 de agosto de 1967) es una actriz y bailarina transgénero china.[1] fundadora del Beijing Modern Dance Theatre (北京现代舞...
Japanese warrior, nurse, and scholar (1845–1932) In this Japanese name, the surname is Yamamoto. In this Japanese name, the surname is Niijima. Niijima Yae新島八重BornYamamoto Yae (山本八重)(1845-12-01)1 December 1845Aizu, Mutsu Province, JapanDied14 June 1932(1932-06-14) (aged 86)Kyoto, Kyoto Prefecture, JapanResting placeDoshisha Cemetery, Kyoto, JapanNationalityJapaneseOther namesYamamoto Yaeko (山本八重子)Occupation(s)Nurse, former soldierSpouses Shonosuke Kawasak...
Pour les articles homonymes, voir CSI. Centre de sociologie de l'innovation (CSI)HistoireFondation 1967CadreCode UMR9217Type Unité mixte de rechercheSiège ParisPays FranceCoordonnées 48° 50′ 44″ N, 2° 20′ 23″ EOrganisationDirecteurs Alexandre Mallard (d), Hervé DumezOrganisations mères Association pour la recherche et le développement des méthodes et processus industriels (d)Institut Mines-TélécomÉcole nationale supérieure des mines de ParisD...
Hippisley as Sir Francis Gripe in The Busie Body John Hippisley (14 January 1696 – 12 February 1748)[1] was an English comic actor and playwright. He appeared at Lincoln's Inn Fields and Covent Garden in London, and was the original Peachum in The Beggar's Opera. He opened a theatre in Bristol, the Jacobs Well Theatre, where he and his daughter Elizabeth Hippisley appeared. Life Hippisley was born near Wookey Hole in Somerset. Hippisley's first recorded appearance took place at Linc...
Meeting of St Nilus and Otto III (fresco by Domenichino), between 1608 and 1610. Nilus interceded with Otto to save John XVI, who had been mutilated, defrocked and led through Rome sitting backwards on a donkey.[1] Otto III, Holy Roman Emperor, also called miribilia mundi, despite his short life (he died in 1002, at age 22), is a historical figure who attracts considerable scholarly attention as well as inspires numerous artistic and popular depictions.[2] An intellectual empe...
Artikel ini tidak memiliki referensi atau sumber tepercaya sehingga isinya tidak bisa dipastikan. Tolong bantu perbaiki artikel ini dengan menambahkan referensi yang layak. Tulisan tanpa sumber dapat dipertanyakan dan dihapus sewaktu-waktu.Cari sumber: Kuas lukis – berita · surat kabar · buku · cendekiawan · JSTOR Kuas lukis Kuas lukis adalah kuas yang terdiri dari kayu kecil dengan salah satu ujungnya terdapat bulu. Kuas biasa digunakan untuk keperlua...
2001 studio album by Samy DeluxeSamy DeluxeStudio album by Samy DeluxeReleased20 April 2001GenreHip hopLabelEMI GroupSamy Deluxe chronology Samy Deluxe(2001) Verdammtnochma!(2004) Samy Deluxe is the self-titled debut album by German rapper Samy Deluxe, released on 20 April 2001 over EMI. In Germany sold the album 150.000 times, making it a Gold record. Track listing No.TitleLength1.Wickeda MC3:282.Die Meisten (The Most)3:563.S.O.S.4:044.Eppendorf (featuring Illo 77)3:265.Positiv (Posi...
American television writer and producer Dave EricksonErickson at the 2016 San Diego Comic-Con InternationalBornDavid C. EricksonNationalityAmericanOther namesDavid EricksonEducationWilliams College (2000)Occupation(s)Television writer and producerYears active2002–presentNotable workFear the Walking Dead Dave Erickson is an American television writer and producer best known for co-creating Fear the Walking Dead with Robert Kirkman, for which he was showrunner until the end of the t...
Attraction at Disney California Adventure Golden ZephyrDisney California AdventureAreaParadise Pier (2001-2018) Paradise Gardens Park (2018-present)StatusOperatingOpening dateFebruary 8, 2001 (2001-02-08) Ride statisticsManufacturerD. H. Morgan ManufacturingDesignerWalt Disney ImagineeringThemeSeaside Boardwalk, 1920s EraHeight90 ft (27 m)Vehicle typeRocketVehicles6Riders per vehicle12Rows6Riders per row2Duration1:30 Must transfer from wheelchair Golden Zephyr is an a...
Illyrian province Roman provinces after administrative reforms in the 4th century. Dardania in red. Dardania (/dɑːrˈdeɪniə/; Ancient Greek: Δαρδανία; Latin: Dardania) was a Illyrian province in the Central Balkans, initially an unofficial region in Moesia (87–284), and then a province administratively part of the Diocese of Moesia (293–337). It was named after the tribe of the Dardani who inhabited the region in classical antiquity prior to the Roman conquest. Background Furt...
AwardHonorary titleMerited Test Navigator of the USSRObverse of the chest badgeHonoured Test Navigator of the USSRTypeTitle of honourAwarded forExcellence in flight research and testing of aircraftPresented by Soviet Union Presidium of the Supreme SovietEligibilityCitizens of the Soviet UnionStatusNo longer awardedEstablishedAugust 14, 1958First awardedOctober 7, 1959RelatedMerited Test Pilot of the USSR The Honorary Title Merited Test Navigator of the USSR (Russian: Заслуженны...