Il genere d'orrore ha origini antiche e affonda le proprie radici nel folclore e nella tradizione religiosa, concentrandosi sui temi della morte, dell'aldilà, del male, del demonico e sul principio della cosa incarnata nell'essere umano[3]. Tali temi trovavano corrispondenza in storie di esseri come streghe, vampiri, licantropi e fantasmi. Ad esempio Plutarco, nelle sue Vite parallele (libro su Cimone), descrive lo spirito dell'assassino Damone, il quale viene egli stesso ucciso in un bagno pubblico a Cheronea[4]. Plinio il Giovane riporta che Atenodoro Cananita acquistò una casa infestata all'interno della quale, mentre era intento a scrivere un libro, gli si manifestò un'aberrazione in catene. L'entità scomparve nel cortile e il giorno seguente i magistrati scavarono nel cortile trovando una tomba anonima[5].
La narrativa horror europea si è affermata grazie alle opere degli antichi greci e degli antichi romani[senza fonte]. Nella mitologia greca, per esempio, Prometeo è un titano che è stato d'ispirazione per il titolo dell'opera di Mary Shelley, Frankenstein; or, the Modern Prometheus. In ogni caso, la storia di Frankenstein è stata più ampiamente ispirata dalle vicende di Ippolito, che secondo il mito fu riportato in vita da Asclepio.
Note
^Horror, in Grande Dizionario di Italiano, Garzanti Linguistica.