È il fondatore del TG5, di cui è stato anche direttore dal 13 gennaio 1992 all'11 novembre 2004. Autore e conduttore di programmi di informazione e approfondimento, dal 30 giugno 2010 è il direttore del TG LA7. Nel dicembre 2018 ha fondato Open, un giornale online[1][2][3].
Il 27 febbraio 1980 Mentana viene assunto alla Rai presso la redazione Esteri del TG1[8]. Tra le sue molte telecronache figura quella del matrimonio tra il principe Carlo del Regno Unito e Lady Diana; la prima intervista famosa è quella alla madre di Mehmet Ali Ağca subito dopo che il figlio aveva messo in atto l'attentato di piazza San Pietro. Nell'azienda di viale Mazzini fa una rapida carriera, che lo porta a essere prima inviato e conduttore del TG1 (edizione di mezza sera), poi redattore capo di Speciale TG1, prendendo il posto di Alberto La Volpe. Nel 1987 rifiuta la richiesta di Bettino Craxi di essere testimonial per uno spot elettorale del PSI caratterizzato dal motto "Forse un garofano starebbe bene anche a voi" e ciò è causa di tensioni con l'allora dirigenza Rai[9]. Il 16 gennaio 1989 è nominato vice direttore del TG2. Dal 1990, su Rai 2, conduce il programma di attualità Altri particolari in cronaca.
L'arrivo a Fininvest: la fondazione del TG5
Nell'autunno 1991 passa a Fininvest e il 13 gennaio 1992, insieme a Lamberto Sposini, Clemente J. Mimun, Emilio Carelli, Cesara Buonamici e Cristina Parodi, fonda il telegiornale di Canale 5, il TG5, del quale, all'età di 37 anni, diventa direttore responsabile e conduce la prima edizione serale trasmessa il 13 gennaio 1992 alle 20:00:[10] l'audience del TG5 supera quasi sempre i sette milioni di ascoltatori, sorpassando anche il TG1 (la prima occasione fu l'edizione straordinaria che annuncia la morte del giudice Giovanni Falcone e la seconda e ultima con Paolo Borsellino, come il TG1 con Piero Badaloni), facendo diventare Mentana uno dei mezzibusti più famosi. Come programmi di attualità Mentana nel 1993 conduce anche Diritto e rovescio.
Nel 1994 è il moderatore nella trasmissione Braccio di ferro del confronto televisivo tra Silvio Berlusconi, leader del Polo delle Libertà e del Polo del Buon Governo, e Achille Occhetto, leader dell'Alleanza dei Progressisti. In seguito al licenziamento di Montanelli da Il Giornale, Mentana prende una posizione critica contro la scelta editoriale[11] dando per primo la notizia del licenziamento e intervistandolo in diretta al TG5 nel giorno del licenziamento[12]. Gli risponde Giuliano Ferrara, il quale chiede le dimissioni di Mentana ma, in seguito alla polemica sollevatasi, Silvio Berlusconi conferma la stima e la fiducia nei confronti del direttore del TG5[13].
Nel 2001 presenta il programma Rotocalco, esempio di rotocalco televisivo; dirige e conduce il TGcom[14] (primo telegiornale realizzato su internet) e ha varato la rubrica del TG5 Terra!, condotta dall'inviato storico del telegiornale Toni Capuozzo. Sempre nella rete ammiraglia Mediaset conduce nel 2001 vari programmi di attualità come Nel centro del mirino. In quell'anno poi ha inizio l'esperienza radiofonica con RDS: inizialmente tiene una rassegna stampa di 15 minuti all'interno di "Alto Godimento", poi accetta la proposta dell'allora station manager Claudio Astorri di condurre "100 secondi con un direttore di successo", uno spazio dove commenta in tale lasso di tempo un fatto di attualità, tre volte al giorno. Questo spazio va in onda ancora oggi, dal lunedì al venerdì, tre volte la mattina e due il pomeriggio, in chiusura dei giornali radio.
L'11 novembre 2004 Mentana annuncia in diretta di essere stato sollevato dalla direzione del TG5 e sostituito da Carlo Rossella, lasciando così il telegiornale che ha fondato e diretto per quasi tredici anni; qualche giorno più tardi viene nominato direttore editoriale di Mediaset[15].
L'approfondimento in seconda serata: Matrix
Alla fine del dicembre 2004 conduce in prima serata su Canale 5 uno speciale dedicato alla tragedia del maremoto dell'oceano Indiano del 2004 intitolato Dopo il maremoto. Nel 2005 realizza il primo reportage televisivo in Italia sulla giornalista fiorentinaOriana Fallaci: Oriana Fallaci - Storia di un'italiana[16] trasmesso in prima serata su Canale 5 il 3 marzo dello stesso anno[17]. Alla morte della scrittrice il giornalista ha proposto la creazione di una fondazione che raccogliesse tutti i suoi scritti.
Il 5 settembre 2005 ha esordito con un nuovo programma d'informazione, Matrix, da lui ideato (con la collaborazione di Davide Parenti, già padre de Le Iene) e condotto tre volte a settimana in seconda serata, in diretta concorrenza con Porta a Porta di Bruno Vespa. Nello stesso anno, dopo l'addio di Paolo Bonolis a causa dei bassi ascolti e di dissidi con la redazione di Sport Mediaset, conduce la trasmissione sportiva della domenica pomeriggio di Canale 5Serie A - Il grande calcio fino alla primavera del 2006.
Verso le 22:00 del 9 febbraio 2009, poco dopo la morte di Eluana Englaro, annuncia che il giorno seguente si sarebbe dimesso dalla carica di direttore editoriale di Mediaset, in disaccordo con la rete rea di non aver cambiato il palinsesto di Canale 5 che prevedeva il programma televisivo Grande Fratello (andato regolarmente in onda) nonostante sia Matrix sia il TG5 si fossero resi disponibili ad aprire delle finestre informative durante il programma di prima serata[18]. Malgrado Mentana fosse pronto a condurre Matrix, dopo il Grande Fratello, il direttore generale dell'informazione di Mediaset (Mauro Crippa) in tarda serata accettò le sue dimissioni da direttore editoriale, cancellò la puntata del programma prevista per quella sera e interruppe qualsiasi rapporto contrattuale in essere con il giornalista, compreso quello relativo alla conduzione di Matrix[19].
Due giorni dopo, tramite una lettera pubblicata dal quotidiano Libero, Mentana illustrò nello specifico la vicenda.[20] Il 13 maggio 2009 escono su Vanity Fair e di rimando su molti quotidiani[21] le anticipazioni del nuovo libro del giornalista (Passionaccia), nel quale racconta il suo addio a Mediaset, che va oltre alla lettera a Libero nel febbraio, raccontando le difficoltà incontrate dal giornalista dopo le elezioni politiche del 2008, oltre alle critiche ricevute per aver invitato a Matrix il leader politico Antonio Di Pietro.
«Dopo aver irriso per oltre un decennio le accuse di chi dipingeva Mediaset come una dépendance di Forza Italia, avevo assistito a una scena che avrebbe fatto esultare i teorici del conflitto di interessi; Mediaset si era trasformata in un comitato elettorale, dove i dipendenti festeggiavano per il buon lavoro, portato a termine non tramite la giusta informazione o gli ascolti, ma basandosi sulle preferenze accordate dagli italiani a Silvio Berlusconi.»
Il 26 maggio 2009 il Tribunale di Roma ordina il reintegro di Mentana in Matrix, dichiarando illegittimo il licenziamento e ordinando a Mediaset di reintegrarlo nel posto di lavoro con le mansioni di realizzatore e conduttore del programma, condannando inoltre l'azienda al risarcimento del danno quantificato in un minimo di 5 mensilità, in base alla precedente retribuzione di Enrico Mentana.[23] Il 5 giugno 2009 Mediaset comunica che: «Mediaset ed Enrico Mentana hanno risolto consensualmente il rapporto di lavoro»[24].
Per un anno, continue voci affermano l'arrivo del giornalista ai vertici di Sky TG24 o del TG3; quest'ultima inizialmente viene confermata dallo stesso Mentana in un'intervista su Vanity Fair[27]. La proposta di direzione del TG3 era arrivata infatti da parte dell'allora direttore di Rai 3Paolo Ruffini, ma era stata ostacolata dal PD[27]. Da martedì 15 giugno 2010 inizia a circolare la voce secondo cui Mentana sarebbe stato scelto per la direzione del TG LA7,[28] telegiornale dell'omonimo canale televisivo di proprietà di Telecom Italia Media; alcuni siti addirittura riportano che sarebbe già stato firmato un contratto.[29][30] Questa notizia viene confermata nei giorni successivi ed anche lo stesso Mentana ne parla sulla sua pagina personale di Facebook. Il 22 giugno, attraverso il suo consueto spazio di RDS, il giornalista conferma le indiscrezioni dicendo che sarebbe diventato il nuovo direttore del TG LA7[31].
La firma ufficiale ha luogo il 30 giugno[32] e dal 2 luglio Mentana si insedia alla direzione, al posto di Antonello Piroso. Dal 30 agosto 2010 torna a svolgere, dopo sei anni dall'ultima volta, anche il suo ruolo di anchorman, conducendo l'edizione delle 20:00 del telegiornale. In quell'occasione viene presentato anche il profondo restyling estetico del TG LA7[33]. Nella prima giornata della sua conduzione, gli ascolti dell'edizione delle 20:00 toccano un record: 1 489 000 spettatori per uno share del 7,3%, i livelli più alti fino ad allora mai raggiunti dal TG LA7,[34] ma il successivo 5 settembre, con la trasmissione in diretta del discorso di Gianfranco Fini a Mirabello, gli ascolti superano la soglia del 10% con quasi due milioni di telespettatori[35].
Dal 30 agosto al 5 settembre 2010[36] il TG delle 20 viene trasmesso in diretta streaming su YouTube, proponendo per primo in Europa tale modalità di fruizione. Sempre nel 2010 Mentana fa un breve ritorno in Rai conducendo Telethon accanto a Fabrizio Frizzi, Pippo Baudo e Bruno Vespa dal 16 al 19 dicembre.
Dal 2 febbraio 2011 conduce la trasmissione Film evento. Dal 28 settembre 2011 conduce Bersaglio Mobile, trasmissione senza cadenza fissa, programmata solo per eventi speciali. Ospite della prima puntata per una intervista esclusiva fu Valter Lavitola.[37]
In un comunicato stampa del 13 dicembre 2011[38], l'Associazione Stampa Romana, d'intesa con il comitato di redazione del TG LA7, afferma di aver dato mandato all'avvocato Bruno Del Vecchio di sporgere denuncia per comportamento antisindacale contro LA7 ed Enrico Mentana[39] perché il direttore, così come i colleghi di altri TG[40], si era rifiutato di leggere il seguente comunicato, pubblicato sul sito internet dello stesso telegiornale:
«La Federazione nazionale della stampa italiana, il sindacato unico e unitario dei giornalisti, è vicino a Cgil, Cisl e Uil che hanno proclamato per domani uno sciopero per chiedere al governo di correggere la manovra per garantire più equità. La Fnsi giudica di grande rilevanza che le confederazioni generali dei lavoratori abbiano ritrovato unità d'azione. Oggi lo sciopero sarà di tutta la giornata per i poligrafici, colpiti duramente, come i giornalisti, dalla crisi dell'editoria. La Fnsi chiede al governo misure per affrontare la grave crisi del settore.»
Il 14 dicembre 2011 Mentana spiega il motivo della sua scelta sostenendo che il comunicato non aggiunge nulla alla notizia dello sciopero data il giorno prima in un servizio del TG e rassegna le sue dimissioni da direttore del TG LA7, affermando di non poter lavorare con chi lo aveva denunciato e auspicando un chiarimento con i giornalisti della testata.[42] Nell'edizione delle 20, rispondendo alle ipotesi su un suo possibile passaggio alla Rai, afferma che non accetterebbe mai la direzione di un TG Rai.[43]
In serata i giornalisti della testata prendono le distanze dalla denuncia reputandola sbagliata e affermando che non debba essere inoltrata. La mattina del giorno seguente Mentana ritirava le dimissioni[44], rendendo nota la sua scelta attraverso un post nella sua pagina su Facebook nel quale si legge Una dissociazione così chiara fa giustizia di ogni ostilità, ed è un segno di considerazione e di affetto che sarebbe folle non raccogliere. [...] Fioccheranno le dietrologie, ma chi se ne frega.[45] La questione della denuncia è ancora aperta dal momento che l'Associazione Stampa Romana non ha ancora comunicato se la denuncia è stata bloccata o meno.[46]
Ad aprile 2022 Mentana dà vita a un'ulteriore iniziativa editoriale denominata Domino, una rivista mensile di geopolitica di cui egli è editore e direttore responsabile, mentre Dario Fabbri è direttore editoriale[54][55].
Vita privata
Di madre ebrea, ma battezzato cattolico come il padre, in passato ha scherzato sulla sua condizione spirituale dichiarando di avere «la doppia tessera». Oggi si professa credente pur non aderendo né all'ebraismo né al cattolicesimo («non ci può essere un Dio giusto e un Dio sbagliato»)[5].
Il conduttore ha quattro figli. Il primogenito Stefano, nato nel 1987 e anche lui giornalista, è figlio di Fulvia Di Giulio, mentre Alice, nata nel 1992 e che lo ha reso nonno per la prima volta nel 2024[56], è figlia di Letizia Lorenzini Delmilani[57]. Nel 2002 ha sposato l'ex Miss Italia 1987Michela Rocco di Torrepadula, con cui ha avuto due figli: Giulio, nato nel 2006, e Vittoria, nata nel 2007. All'inizio del 2013 si è separato dalla Rocco di Torrepadula[58][59], dalla quale tuttavia non ha mai divorziato. Dal 2013 la sua compagna è la giornalista Francesca Fagnani[60].
Nel 2019 ha partecipato al video musicale della canzone Senza pensieri di Fabio Rovazzi in trio con Loredana Bertè e J-Ax, per la regia dello stesso Fabio Rovazzi, con un cameo nel ruolo di sé stesso che conduce una surreale edizione del telegiornale.[61]
Enrico Mentana e Liliana Segre, La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah, Segrate, Rizzoli, 2015, ISBN978-88-17-07568-8.
Matteo Cavallaro, Giovanni Diamanti e Lorenzo Pregliasco, Una nuova Italia, prefazione di Marco Damilano, intervista ad Enrico Mentana, Roma, Castelvecchi, 2018, ISBN978-88-3282-343-1.
David Puente, Il grande inganno di internet. False notizie e veri complotti. Come difendersi?, prefazione di Enrico Mentana, Milano, Solferino Libri, 2019, ISBN978-88-282-0146-5.
Giampiero Falasca, Disoccupazione di cittadinanza. Manifesto contro il «populismo giuslavoristico», prefazione di Enrico Mentana, Roma, Edizioni Lavoro, 2021, ISBN978-88-7313-484-8.
Massimo Mapelli, Ad alta voce. Vita da giornalista, sul campo e dietro le quinte, prefazione di Enrico Mentana, Milano, Baldini+Castoldi, 2022, ISBN979-12-54940-01-3.
Mentana viene citato nel testo della canzone del 1999 di Davide Van De SfroosIl duello, in cui due uomini stanno per affrontarsi in un duello con le pistole e chi assiste alla scena propone di riprenderla e vendere il filmato all'allora direttore del TG5 Mentana.
Nel 2018 viene citato nella serie di fumetti Nazivegan Heidi.
^ Giorgio Dell'Arti (a cura di), Biografia di Enrico Mentana, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 2 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2018).